“Oh che bella guerra!” racconta le vicende di una compagnia teatrale che, all’indomani di Caporetto, si trova investita dalle direttive dell’ufficio “P” (propaganda) dell’esercito italiano, ma deve misurarsi anche con i dubbi sulla realtà della guerra, le sue tragedie, le sue menzogne. “La compagnia doveva portare sollievo e divertimento nelle retrovie, ai fantaccini in licenza e alle popolazioni civili – ha ricordato Costanzo Gatta – e rispondere alla parola d’ordine dell’ottimismo a oltranza, ma non poteva ignorare la realtà del disastro in atto”. Lo spettacolo unisce così un accurato utilizzo di testi d’epoca e momenti divertenti, musica, balli e scende di magia. Ruolo essenziale hanno le coreografie di Antonella Massussi, i costumi e le scenografie di Lella Viola, i trucchi della Scuola Educo. Elena Strada (protagonista) e Chiara Pizzato (aiuto regista e attrice) sottolineano l’attualità del tema della guerra, e la rilevanza storica che essa ebbe a Brescia, autentica terra di confine e provincia attraversata dalla linea del fronte nel ’15-’18.
Per espressa volontà della presidente Carla Boroni lo spettacolo di Gatta “uscirà” dal perimetro del palco e coinvolgerà la città attraverso due giornate di “Parole di guerra” (letture e un convegno storico), un incontro fra la compagnia e il pubblico il 28 novembre al Nuovo Eden, due incontri in biblioteche del sistema bibliotecario cittadino. Il teatro-documento si apre insomma alla storia e alla contemporaneità. In un mix studiato e sapiente, per divertire e far riflettere.
Odoardo Resti