Articoli giornalistici, servizi televisivi, messaggi, mail, tutto e tutti esprimono, inviano, trasmettono i migliori propositi per il nuovo anno.
Speranze per situazioni di vita migliori, auspici per obiettivi da raggiungere e successi da conseguire, proponimenti di bontà diffusa sono - da sempre - gli elementi che caratterizzano gli stati d'animo degli ultimi giorni dell'anno e i primi giorni del nuovo.
Eppure non trovo alcun messaggio o proponimento che capitalizzi le ricchezze già in nostro possesso, se si escludono i report storici o economico-finanziari, propri delle realtà aziendali.
Spesso auspichiamo bontà e situazioni migliori future senza minimamente soffermarci sulle tante ricchezze create e alimentate in tempi passati. Proprio per questi motivi ho pensato di condividere con voi una riflessione un po' anomala ma sicuramente autentica.
Per questo ringrazio l'anno appena concluso delle belle e nuove amicizie create, delle situazioni di difficoltà che mi hanno fatto crescere, dei momenti delicati e complessi che mi hanno permesso di fermarmi e hanno riportato al centro le cose importanti della mia esistenza, delle soddisfazioni e successi arrivati dopo sacrifici e momenti da dimenticare; insomma un anno appena passato con gioie e dolori, successi e insuccessi, nuove alleanze umane e persone salutate troppo in fretta e troppo presto.
Nel mio cuore, in modo intimo e discreto, 2015 e oltre buoni motivi per non chiudere a chiave un cassetto appena riposto e 2016 e oltre ottimi motivi per guardare avanti con forza e determinazione e soprattutto con l'anima aperta e disponibile a abbracciare, sorridere, stringere tutti coloro che capiteranno sulla mia strada. Così sarà un 2016 vivo e vitale. Il nuovo anno che ognuno di noi auspica.
Ariel