“La terra: storia, bellezza e pane”. Da questa suggestione ha preso il via a Calvagese una serie di incontri rivolti agli adulti del territorio, ma anche a tutti gli interessati, che declina il tema coinvolgendo tutti i sensi oltre che lo spirito. Promotrice della proposta è la commissione cultura della fondazione Piccini, insediatasi da poco, di cui Ludovica Danieli e Maridele Casella sono anima e forza motrice.
«È la prima volta che ci apriamo al territorio - commenta la prima - e l’idea è perfino antecedente a Expo per il richiamo esercitato su di noi dai nostri luoghi tuttora molto legati alla terra, al punto che possiamo ancora riconoscerci in un’economia di tipo agricolo». Sono stati dunque pensati approcci al tema attraverso diversi linguaggi che hanno dato origine a un progetto multiforme di conversazioni, ma anche concerti, passeggiate, confronti plurisensoriali, sessioni di scrittura autobiografica e incontri con autori. Il tutto si snoda - forse non a caso - attraverso i mesi invernali, quelli in cui la terra riposa e i contadini delle passate generazioni avevano più tempo per nutrire lo spirito. La conclusione è invece prevista il prossimo autunno con la presentazione dei “frutti” maturati nel frattempo, ossia le storie raccolte fra le donne del paese e legate alla terra.
Quello di giovedì 21 gennaio è il terzo appuntamento in calendario e sarà dedicato ai confini della terra di Calvagese. Gian Pietro Brogiolo, ordinario di Archeologia medioevale all’Università di Padova, è un profondo conoscitore dell’orizzonte bresciano e condividerà con i presenti il suo sguardo esperto sui paesaggi e le architetture del paese, in una esplorazione virtuale che nelle prossime serate potrebbe diventare reale. Per chi avrà voglia di approfondire in solitaria, così come per chi sceglierà di percorrere i sentieri in gruppo… insomma, per tutti coloro che sentiranno ancora forte e profondo il richiamo della terra.
Giovanna Gamba