Il volume di 180 pagine, che - come scrive Massimo Tedeschi sul Corriere della sera – “si divora emozionandosi, racchiude una serie di riflessioni che dopo le prime pagine assumono la forma dell’epistolario a una sola direzione, del monologo scritto, a volte dello sfogo e del grido disperato, spesso dell’analisi accorata e impietosa. Nella prefazione del libro (edito grazie alla curatela di Michela Valotti) il dottor Orazio Zanetti — geriatra, direttore dell’Unità operativa Alzheimer del Fatebenefratelli, terapeuta di Daniela e amico dei coniugi Bonomi — ringrazia l’autore «perché dice con semplicità che la malattia è parte della vita». Ha ragione. Il libro di Bonomi descrive un’esperienza unica, personalissima e persino intima, in cui molti parenti di ammalati non faticheranno però a ritrovare sensazioni vissute, situazioni intraviste, drammi già provati”.