Cultura

Il “Premio Sirmione per la Fotografia” decreterà i suoi vincitori. L’appuntamento è per domenica 13 dicembre alle 10 in diretta streaming, sul canale YouTube ufficiale del Comune di Sirmione (www.youtube.com/user/ComuneSirmione),  qui gli artisti degli scatti saranno proclamati e “celebrati” online.

L’XI edizione del Premio Sirmione per la Fotografia ha visto impegnati i fotografi in ben 4 diversi concorsi. I primi due: “Block Notes Photo Contest”, nato per raccontare il periodo particolare legato alla pandemia in relazione anche al Lago di Garda e “Sirmione 10% Photo Marathon”,  dove in una sola ora gli artisti hanno scattato la foto a completamento della mostra “A new Life/una nuova vita”. Entrambi i concorsi si sono conclusi nei mesi di giugno e luglio.


Mentre quest’autunno se ne sono svolti altri due, i più conosciuti e più longevi: “Sirmione Photo Marathon” e “Lake Garda Photo Challenge”. Il primo ha visto impegnati ben 150 iscritti che si sono “sfidati” l’11 ottobre scorso, ad interpretare i 4 temi diversi assegnati dalla giuria nello specifico: “Ora et Labora”, “L’ozio è il padre dei vizi”, “Less is more” (di Ludwig Mies van der Rohe) e “Gó gnent de meter”.

Mentre “Lake Garda Photo Challenge” ha visto la partecipazione di 161 artisti, che armati di macchina fotografica, si sono sfidati a colpi di click, cercando di immortalare il meraviglioso Lago di Garda nelle sue caratteristiche sfaccettature.

Le fotografie in lizza per la vittoria sono state visionate dalla Giuria tecnica, composta da 3 fotografi professionisti: Roberto Bellini, Luigi Brozzi, Antonello Perin e alcuni tra gli operatori turistici: Marco Merlo
Luisa Baccinelli
Ennio Poli
Maria Sole Broglia, sono state più di 800: nello specifico 407 per “Sirmione Photo Marathon” e 400 per “Lake Garda Photo Challenge”.

 

Durante la cerimonia di domenica 13 dicembre saranno mostrate tutte le fotografie vincitrici dei quattro concorsi e, naturalmente interverranno online tutti i premiati, scoprendo così finalmente anche i vincitori degli ultimi due concorsi appena conclusi: “Sirmione Photo Marathon” e della “Lake Garda Photo Challenge”.

 

4 concorsi, 505 fotografi e 1001 fotografie ricevute, questi i numeri dell’ XI edizione del Premio Sirmione per la Fotografia. Per ulteriori informazioni sul “Il Premio Sirmione per la Fotografia” di seguito il link del sito: www.sirmionefotografia.it

 

 

 

Imparare l’inglese sarà davvero smart grazie ai nuovi corsi online organizzati dalla Biblioteca del Comune di Sirmione. Una scelta innovativa e una grande opportunità per chiunque voglia incrementare le proprie conoscenze d’inglese offerta dalla biblioteca sirmionese.

Dal 10 dicembre si aprono, infatti, le iscrizioni per imparare e/o migliorare il proprio livello linguistico d’inglese. I corsi, organizzati dalla Biblioteca Comunale di Sirmione, partiranno al raggiungimento di un minimo di 5 iscritti, inizieranno lunedì 14 dicembre e si terranno sulla piattaforma degli eventi online del Comune di Sirmione.

Ogni corso si articolerà in 10 lezioni settimanali tenute dall’insegnante madrelingua inglese Loretta Signori.

Ogni lezione avrà una durata di un’ora, nei giorni di lunedì, martedì o giovedì dalle ore 20 alle 21.

 

Gli studenti saranno distribuiti in diversi gruppi, composti grazie dall’effettivo livello linguistico quale A2- Intermediate/ B1-B2 - Upper intermediate / C1 – Advanced.

Il costo dell’iscrizione è di 70per 10 lezioni e il pagamento dovrà essere effettuato entro giovedì 10 dicembre 2020.

Un’ottima occasione per rispolverare il proprio inglese o perché no iniziare un primo approccio con la lingua più usata al mondo.

Per tutte le informazioni e le iscrizioni contattare: Ufficio Cultura e Turismo del Comune di Sirmione tel. 030 9909184/ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

La rassegna, giunta alla diciottesima edizione, si è aperta venerdì con un collegamento da remoto dei numerosi ospiti. In diretta da villa Mazzotti di Chiari sono intervenuti il sindaco Massimo Vizzardi, l’assessore alla Cultura Chiara Facchetti, il direttore artistico della rassegna Daniela Mena e Paolo Festa, presidente dell’associazione L’impronta, che da anni promuove nella città iniziative culturali legate alla diffusione del libro e della lettura. L’evento assume ancora più rilievo dopo che Chiari è stata nominata “Capitale italiana del libro per l’anno 2020” dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Mibact.

Pur colpita dalle restrizioni dovute alla pandemia, l’iniziativa ha fatto breccia nel mondo del web, confermando in toto il programma previsto e annunciato nei giorni scorsi. Per rendere onore a Chiari Città del libro 2020, è intervenuto all’evento inaugurale il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, che ha rimarcato con entusiasmo la scelta di Chiari quale “Capitale italiana del libro” e l’autorevolezza della proposta culturale testimoniata negli anni dalla Microeditoria. «Questo riconoscimento assegnato alla Città di Chiari – ha dichiarato Franceschini – arriva in un anno complesso e in un territorio fortemente colpito dalla pandemia. Rafforzare il sostegno al settore del libro vuole essere un segnale di forza e speranza, rivolto al futuro, per l’intero settore della cultura. Così come è accaduto per il titolo di “Capitale italiana della cultura”, l’auspicio è che anche questo riconoscimento nazionale possa essere in grado di generare meccanismi virtuosi capaci di sviluppare nuove sinergie e progetti culturali, coinvolgenti e innovativi».

Con lui tutte le rappresentanze delle istituzioni, dall’onorevole Marina Berlinghieri, parlamentare bresciana che ha svolto un ruolo di cerniera fondamentale affinché Chiari potesse godere di questo prestigioso riconoscimento, al Presidente del Centro per il libro e la lettura Mibact Diego Marani, con il suo Direttore Angelo Piero Cappello che precisa come «la Microeditoria sia l'appuntamento più importante per tutelare la cosiddetta ‘bibliodiversità’ e che anche per questi motivi l'intero Consiglio dei Ministri non ha avuto dubbi nell’assegnazione di questo importante riconoscimento». A seguire sono intervenuti Carlo Lombardi, Assessore della Città di Orzinuovi, comune co-promotore dell’evento, e Gabriele Archetti, presidente di Fondazione Cogeme.

“Madre terra” è il filo conduttore che connota questa edizione, con un suggestivo sottotitolo: “Ognuno è ciò di cui si prende cura”. Sono in programma numerosi incontri sul tema, reso ancora più attuale e urgente dalla delicata situazione di questo periodo. Tutti potranno essere seguiti online attraverso il sito www.microeditoria.it o sul canale youtube dedicato. Gli organizzatori comunicano soddisfatti che già dopo una giornata le visualizzazioni sono state migliaia, segno che la nuova formula non ha scoraggiato il pubblico, anzi, ha suscitato un interesse che va via via crescendo.

Giovanna Gamba

Di seguito alcune immagini della serata inaugurale e della giornata di sabato.

L’arte della poesia vive ancora anche grazie all’edizione 2020 di Sirmione in Love, il famoso concorso di poesia ideato da Fabio Barelli – ex presidente di CARS – e organizzato e promosso dalla Pro Loco di Sirmione, con il patrocinio del Comune. Sabato 28 novembre, si sarebbero dovuti premiare i migliori autori nelle tre categorie in gara, ma a causa dell’emergenza sanitaria in atto, la cerimonia è stata rimandata a data da definirsi. I vincitori sono comunque stati decretati e pubblicati sul sito ufficiale del concorso e sulla pagina Facebook “Sirmione in Love”. Quest’anno le tre sezioni sono state: poesia a tema libero, poesia a tema “Primavera 2020 dalla Finestra” riferita ad emozioni, riflessioni e aspetti legati a questo delicato periodo, e la poesia a tema dedicata a Sirmione.

Di seguito l’elenco dei vincitori che hanno conquistato anche quest’anno il cuore della prestigiosa giuria.

PREMIATI SEZIONE A (poesia a tema libero)

- 1° classificato Morena Festi con la poesia "Burro di ricordi"

 

- 2° classificato Salvatore Barile con la poesia "In odore di buono”

 

- 3° classificato Fabio Chierici con la poesia "Ho iniziato a scriver la vita"

 

- Menzione d'onore a Valeria Groppelli con la poesia "Domestica a mezzo servizio" ed a Carmen Tessitore con la poesia "Amore sospeso"

 

PREMIATO SEZIONE B (poesia a tema “Primavera 2020 dalla Finestra”)

 

- 1° classificato Mariantonia Gariboldi con il racconto "Pomeriggio di quarantena”

 

- Menzione d'onore a Valentina Confuorto con la poesia "La quinta stagione", a Carmen Tessitore con la poesia "Amore sospeso" ed a Sualen Riccardi con la poesia "Il fiore del Guernica”.

 

PREMIATO SEZIONE C (poesia a tema “I baci a Sirmione”)

 

-    1° classificato Josè Nuzzo con la poesia "Zen Pietro in Mavino”

 

- Menzione d'onore a Tiziana Monari con la poesia "Il profumo della menta"

 

I PREMI ASSEGNATI

 

> Sezione A 1° classificato > Soggiorno di due notti in mezza pensione per due persone in hotel di Sirmione

 

> Sezione A 2° classificato > Soggiorno di una notte in mezza pensione per due persone in hotel di Sirmione

 

> Sezione A 3° classificato > Soggiorno di una notte con colazione per due persone in hotel di Sirmione

 

> Sezione B 1° classificato > Soggiorno di due notti in mezza pensione per due persone in hotel di Sirmione

 

> Sezione C 1° classificato > Soggiorno di due notti in mezza pensione per due persone in hotel di Sirmione

 

 

Un lungo viaggio a partire dall’”archeologia dei media” per arrivare ai video virali dei nostri giorni, con milioni di visualizzazioni. È un viaggio lungo (336 pagine), affascinante e pieno di rimandi teorici e concreti l’e-book di Alice Palumbo e Luca Borsoni Previdi intitolato “Estetica virale. Lo spot pubblicitario nel capitalismo digitale” pubblicato da “L’arca di Scholé”. La tesi di fondo dei due autori, coniugi nella vita e guide del mitico studio AS di Brescia, è che il caro vecchio spot, pur avendo cambiato nome ed essendo diventato “video virale”, rimanga il fulcro della comunicazione pubblicitaria, tanto più in un’epoca in cui il 44% del mercato pubblicitario è assorbito dal web, ognuno di noi passa 6,5 ore al giorno davanti a un video e il 92% degli utenti è assiduo fruitore di video on line. Il Covid non ha fatto che amplificare il fenomeno: il tempo dedicato agli smartphone è aumentato del 76%, al computer del 45%, alla smart tv del 34%. Palumbo e Borsoni Previdi rivendicano il valore estetico ed etico degli spot. Ricordano i maestri del cinema che si sono dedicati a questo genere, le componenti artistiche che spesso spiccano in questi “corti”, i grandi dell’arte che si sono prestati a brevi spot. E poi c’è il valore etico della comunicazione. Le parole-chiave rilanciate dalle ultime edizioni del Festival internazionale della creatività che si celebra a Cannes sono state “diversità” e “inclusione”. Palumbo e Borsoni teorizzano un “marketing sostenibile, funzionale alla diffusione di comportamenti dotati di valore positivo”, capace di unire “credibilità, trasparenza, fiducia e responsabilità.

O.R.

Come tutte le biblioteche sul territorio nazionale anche la Biblioteca di Salò, in ottemperanza al Dpcm del 04/11/2020, ha chiuso temporaneamente al pubblico; tuttavia non ha spento i motori anzi si è rimessa in pista per continuare a garantire alla cittadinanza il servizio prestiti durante le prossime settimane di lockdown.

 

Libri da asporto. La biblioteca a casa vostra è il progetto, realizzato di concerto con l’Assessorato alla Cultura, che già da martedì 10 novembre sarà operativo su tutto il territorio comunale. Si tratta del un servizio di consegna a domicilio dei libri che possono essere richiesti contattando la biblioteca per posta elettronica o per telefono.

 

Il servizio verrà realizzato grazie alla disponibilità di un gruppo di giovani volontari che si occuperanno di consegnare e di ritirare a domicilio i libri chiesti in prestito. Il servizio ovviamente è gratuito e verrà garantito per tutta la durata delle restrizioni.

 

“In un periodo in cui cinema, teatri, musei e biblioteche sono costretti a chiudere temporaneamente per limitare i rischi di contagio abbiamo pensato a una soluzione che garantisca almeno parte di quei servizi culturali che da sempre la città di Salò offre ai suoi abitanti. Oltretutto per le persone che vivono da sole, per gli anziani la consegna del libro potrebbe rappresentare un breve momento di socialità”. Queste le parole dell’assessore Anna Bianchini.

 

“È un’idea nata dalla conversazione con un amico - spiega Tonacci, presidente della Biblioteca - che ha trovato subito terreno fertile nelle nostre bibliotecarie Anna e Antonia. Abbiamo pensato di replicare il servizio offerto nei mesi scorsi da molti ristoranti e pizzerie, ritenendo che nutrire la mente non sia meno importante, a maggior ragione in questo momento di difficoltà. Abbiamo quindi lanciato questa iniziativa con l’intento di non perdere il nostro pubblico, anzi di aprire ulteriormente la biblioteca alla cittadinanza andando a bussare alle porte dei salodiani: ecco perché chiamato il progetto Libri da asporto. La biblioteca a casa vostra”.

 

Naturalmente le consegne avverranno nel rigoroso rispetto dei protocolli anti Covid; nel plico verranno inseriti speciali “menù” realizzati dalle bibliotecarie con proposte di lettura suddivise per genere oppure le novità librarie disponibili al prestito.

 

Per informazioni e per prenotare i libri il numero di telefono è 0365.20338 o all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Il mondo degli appassionati di storia, dei ricercatori, degli studiosi – insieme ai familiari e ai tanti amici – piange la scomparsa di Luciano Galante, morto a novant’anni d’età (aveva festeggiato il compleanno il 12 novembre scorso). Originario di Salò, residente a Puegnago, Luciano Galante era uno degli ultimi testimoni delle vicende della II Guerra mondiale, della Rsi e della Resistenza sulla Riviera gardesana. Adolescente, aveva parteggiato per gli antifascisti. Crescendo, aveva compreso di essere stato testimone di vicende eccezionali e ne aveva fatto oggetto di ricerche e raccolte di materiali. La sua collezione, il suo archivio erano diventati un punto di riferimento per studiosi del periodo e per tanti studenti che si rivolgevano a lui per attingere a documenti storici: una collezione (manifesti, stampe, manoscritti, reperti) che lui aveva ampliato frequentando assiduamente mercatini dell’antiquariato e di settore. Autodidatta, aveva dato alle stampe tre libri: “La città di Salò negli anni della Resistenza” nel 1990; “La presenza militare tedesca sulla costa occidentale del lago di Garda 1943-1945” e “Accadeva sul Garda e dintorni 1915-1945. Il secondo libro, tradotto in tedesco, aveva fatto conoscere Luciano Galante anche nell’ambito degli studiosi tedeschi: ne erano sortiti incontri, contatti, interviste e il viaggio emozionante di quaranta studiosi tedeschi, molti dei quali ebrei, che Luciano aveva accompagnato nei luoghi delle stragi nazifasciste e dei campi di concentramento italiani. All’attivo di Luciano Galante anche moltissime mostre basate sul materiale storico da lui raccolto: mostre che gli avevano consentito di svolgere una preziosa opera di divulgazione storica che il suo carattere, solare ed estremamente cordiale, rendeva ancora più avvincente. La cerimonia civile di saluto a Luciano Galante si svolgerà sabato alle ore 17 presso la Casa del commiato di Salò.

 

Odoardo Resti

 

 Il premio è stato istituito per far conoscere ai giovani la figura dell’avvocato e sindaco di Brescia, concreto e insieme visionario, a cui Brescia e la provincia devono moltissimo. I singoli o le classi sono chiamati a raccontarne il profilo con immagini o video, da inviare entro il 10 marzo 2021. Premi in palio per un totale di 10mila euro.

 

Sono ben otto i promotori dell’iniziatica: Associazione Artisti Bresciani, Acque Bresciane, Fondazione AIB, Fondazione ASM, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Cogeme, Fondazione Sipec e Laba, con il patrocinio della Provincia di Brescia, dei comuni di Brescia e Cellatica, paese natale di Trebeschi, e in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale.

Il premio intitolato a Trebeschi, “L’arte del bene comune”, intende essere il primo di una serie di edizioni che aiutino le nuove generazioni a conoscere l’impegno civile e i valori cui l’avvocato si è ispirato nella sua lunga e fruttuosa vita e che hanno segnato la storia della città e della nostra provincia in maniera indelebile.

Destinatari sono le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado bresciane, chiamati a “incontrare” Trebeschi attraverso i suoi scritti e le testimonianze di chi l’ha conosciuto e a comunicare – singolarmente o come classe – con fotografie o video la loro idea di sostenibilità. Non solo ambientale, ma anche culturale, con quell’apertura alle differenze che l’avvocato Trebeschi ha sempre indicato come strada maestra per la convivenza di città e comunità.

La giuria sceglierà i tre migliori lavori per la sezione opere individuali e altrettanti per la sezione opere collettive. In premio per i singoli e-bike e buoni acquisto per prodotti hi-tech, mentre per le scuole sono previsti buoni acquisto ed esperienze formative offerte dall’Accademia Laba e da Fondazione Brescia Musei. Un capitolo a parte riguarda la formazione offerta da Fondazione AIB che, su richiesta delle scuole, presenterà imprese modello nel campo della sostenibilità. Fra tutte le classi che realizzeranno un video su queste best practice, una riceverà la menzione speciale e un premio in buoni acquisto.

Per iscriversi al premio, punto di passaggio obbligato sarà il sito www.premiotrebeschi.it. Sempre grazie al sito sarà possibile conoscere meglio la figura di Cesare Trebeschi, grazie al lavoro di ricerca messo a disposizione da Massimo Tedeschi dell’Associazione Artisti Bresciani, approfondire le realtà promotrici del concorso e i temi della sostenibilità.

Il termine per la consegna dei lavori è fissato per il 10 marzo 2021. Le richieste per ricevere la formazione a distanza offerta dai promotori del concorso devono pervenire entro il 31 dicembre 2020.

Tutte le informazioni su www.premiotrebeschi.it.

La Biblioteca di San Felice del Benaco, sita in Portese, si è organizzata per il prestito a domicilio dei libri, con consegne nelle tre frazioni.

 

Possono accedere al servizio tutti i cittadini residenti o domiciliati nel Comune di San Felice del Benaco. È disponibile il materiale presente in biblioteca, che si può prenotare tramite catalogo opac RBBC. Le consegne avverranno il mercoledì mattina e il venerdì pomeriggio. Sandra Tarmanini, Assessore alla Cultura: "Ringrazio Greta, la bibliotecaria, e tutti i volontari della biblioteca coinvolti in questa attività: Veronica, Rocco, Stefania, Federica. Il loro contributo potrà rendere più sopportabile questo secondo confinamento". Per qualsiasi informazione è possibile chiamare il numero 0365 559436 o scrivere Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

 

 

Alere flammam ogni giorno è più arduo; manca il combustibile: ossia la passione. Passione, passione quanta ne avevo e quanta ne ho, non so fino a quando, per il bello, l’arte e la sua storia benché la noia la renda sempre più opaca: meno ardente, più frigida. Vi tedio con la noia perché sono anni, ormai decenni, che si studia, sì che si studia, si propone, si mostrano gli stessi nomi e la noia è esplosa movendo un vento che ha rischiato, seriamente, di spegnere la fiamma.

 

Dotti reportage di “maestrine accademiche”, osannanti inni hanno salutato un’esposizione londinese dedicata alla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. Innovativa, chiarificatrice e simili altre “fesserie”. È indubbio che l’Artemisia sia una grande pittrice che ha vissuto una vita intensa, sospesa tra drammi e gloria; ma che si sentisse la necessità di dedicarle un’altra mostra “innovativa” è una mistificazione che puzza di noia e in questo mi sostiene lo scaffale della “mia diga”, occupato da decine di libri e cataloghi a lei dedicati: dal bellissimo romanzo di Anna Banti in poi. Avevamo appena digerito Leonardo, compresa la salsa alla Gioconda, che ci hanno ingozzato, a viva forza, con Raffaello, per non dire del povero Caravaggio cui manca solo uno studio sulla sua avversione per le cozze.

Noia è l’ennesima pubblicazione su edifici di cui manca la demolizione per sapere quanti mattoni s’impiegarono per costruirli, su cicli decorativi riuniti a casaccio in belle, costose, quanto inutili pubblicazioni. Studiare, ricercare, analizzare aree inesplorate è faticoso quanto zappare; lavoro che i miei nonni contadini definivano, con somma saggezza, faticoso e pericoloso. E quando, con infantile ingenuità, chiedevo perché fosse pericoloso, mi rispondevano con malizioso sorriso: rende indifese ed esposte agli attacchi le "terghe”. Noia è il solito Paladino che, con cavalli in marinati come acciughe, sfida, perdendo, i bronzi di Mochi a Piacenza.

Nel silenzio serale “da coprifuoco” mi addormento, provando simpatia e invidia per le marmoree statue dell’attico queriniano che silenti e severe osservano da secoli senza noia il cielo, su l’ennesima pubblicazione locale, dove la storia si fa, con dovizia di note, narrando i passaggi di proprietà di un campo dalla Genesi a oggi e nel Settecento ere coltivato a “formentù”.

Giuseppe Merlo

Salviamo villa Zanardelli a Toscolano. L'inziativa della Fondazione centro studi Toscolano: una lettera aperta inidirizzata al presidente Mattarella e altri.

 

Al Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio prof.

 

Giuseppe Conte e al Ministro per i beni e le attività culturali, avv. Dario Franceschini

 

Con questa lettera i firmatari intendono richiamare l’attenzione delle Autorità sulla vicenda che

 

riguarda la sorte della villa Zanardelli, situata sulla sponda bresciana del lago di Garda nel

 

comune di Toscolano-Maderno, dimora storica del grande statista avv. Giuseppe Zanardelli, che

 

vi soggiornò negli ultimi 15 anni della sua vita. La Fondazione, che ne ha attualmente la

 

proprietà, ha deliberato di venderla con la procedura consistente in asta pubblica, al fine di

 

poter svolgere al meglio con il prezzo ricavato i suoi compiti statutari di assistenza sociale,

 

consentendo una migliore sistemazione in strutture più adeguate dell’Anffas che da molti anni

 

occupa la villa ospitando handicappati. Si tratta di un immobile di grande pregio architettonico

 

(opera dell’arch. Tagliaferri) di circa 8.000 mq con un parco di 17.000 mq con olivi, statue di

 

pregio, una vecchia limonaia e con accesso diretto al lago. All’interno ci sono affreschi dell’epoca

 

e quadri attribuiti a Ximenes e a Bertolotti che raccontano i momenti più salienti della vita

 

politica dello statista bresciano. Dai numerosi convegni di studio che hanno posto in rilievo le

 

riforme epocali da lui realizzate come Ministro di Giustizia prima e poi come Presidente del

 

Consiglio, dal codice penale a lui intitolato, al codice di commercio e alla legislazione sul lavoro

 

con l’eliminazione del reato di sciopero, appare un modello di funzione politica svolta al servizio

 

del bene comune. Alcuni libri (ad esempio quello di Giampaolo d’Andrea dedicato al viaggio in

 

Basilicata) e recenti servizi televisivi (Passato e presente a cura di Mieli) hanno messo in rilievo

 

che fra le priorità della sua agenda politica avevano il primo posto quella di promuovere lo

 

sviluppo di un mercato nazionale sostenendo l’imprenditoria italiana e quella di sollevare le

 

condizioni di inferiorità economica delle province meridionali del Regno d’Italia, politica

 

fortemente sostenuta dall’imprenditoria bresciana dell’epoca all’insegna del valore in allora

 

largamente condiviso e dominante dell’Italia Unita.

 

Per non dire dell’alta concezione che Zanardelli aveva dell’avvocatura come professione al

 

servizio dei diritti dei cittadini.

 

Per ricordare la memoria di questo grande liberale l’auspicio dei firmatari della lettera è

 

dunque che la villa che lui aveva fatto costruire per farne la sua dimora sulle rive di un lago da

 

lui molto amato possa rimanere adibita ad un servizio pubblico preferibilmente culturale e che

 

lo Stato o altro ente da questo individuato possa acquisirne la proprietà. L’immobile è stato

 

dichiarato nel 2016 con D.M. di interesse storico-artistico a sensi dell’art. 10 del codice dei beni

 

culturali e quindi è sottoposto a tutte le disposizioni ivi contenute, tra cui quella secondo cui

 

non può essere adibito a usi non compatibili con il carattere storico o artistico e quella secondo

 

cui ogni opera che si voglia eseguire in esso richiede l’autorizzazione del Soprintendente.

 

Le proposte di utilizzo della villa così come è, dopo il necessario restauro, possono essere tante

 

(un museo, la sede di una scuola dell’avvocatura, Centro Studi e altro), ma ciò che conta è che

 

un bene di così alto valore storico non sia sottratto alla Comunità locale e alla cittadinanza

 

bresciana che può vantare un così illustre concittadino che non merita di essere dimenticato e

 

la cui memoria deve trovare una sede che ne assicuri la conoscenza da parte dell’intero nostro

 

Paese. Dobbiamo molto a Giuseppe Zanardelli.

 

Fondazione Centro Studi Toscolano*

 

Il Presidente prof. Giovanna Visintini

 

Aderiscono all’iniziativa:

 

Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Brescia

 

Il Presidente avv. Fausto Pelizzari

 

Diversi professori universitari, esperti studiosi del ruolo svolto da Giuseppe Zanardelli,

 

menzionati qui di seguito, hanno espresso on line la loro adesione: Guido Alpa, Fulvio

 

Cammarano, Aldo Andrea Cassi, Roberto Chiarini, Gisella De Simone, Riccardo Ferrante, Luigi

 

Maione, Gianni Marongiu, Alberto Martinelli, Sergio Vinciguerra.

 

 

Il cuore resta sul lago di Garda, a Desenzano: la terra dove tutto ha preso forma poco più di un anno fa è viva e pulsante nei nomi, nei loghi e nelle locandine, nei suoi stessi protagonisti. Ma la testa e gli occhi si aprono al mondo, confermando il respiro internazionale della rassegna che per stavolta sarà solo online, in modalità on demand: una decisione sofferta ma inevitabile, definitiva ancora prima del lockdown e dei Dpcm, per senso di responsabilità.

 

Cinque giorni di proiezioni

 

La seconda edizione del Desenzano Film Festival andrà in scena dal 18 al 22 novembre. Cinque giorni di proiezioni in una sorta di prototipo di cinematografia virtuale, nella sua fruizione, ma reale nel contatto – anche a distanza – con gli angoli più remoti del mondo.

 

“Crediamo ancora nell’esperienza collettiva di cinema e teatro – spiega il direttore artistico Matteo Delai – e nell’importanza del coinvolgimento personale nelle arti. Da sempre sosteniamo che l’obiettivo principale di un festival sia quello di creare uno spazio di aggregazione per la comunità: ecco perché speriamo che la digitalizzazione di questo evento sia solo una soluzione temporanea, in questo momento di crisi”.

 

Più di 1.700 corti in preselezione

 

La piattaforma online sarà disponibile per 5 giorni, dal 18 al 22 novembre, con una selezione di cortometraggi e contenuti extra: gli spettatori potranno scegliere con un clic quando, come e dove guardare le proposte del Festival. Il countdown è già partito dalla pagina web dell'evento (desenzanofilmfestival.it/online-streaming).

 

Oggi come ieri, il protagonista sarà il cinema breve: in questi mesi le preselezioni hanno accolto più di 1.700 produzioni, e da tutti i continenti, più del doppio del 2019. Sono quattro le categorie premiate – Cortometraggi internazionali, Cortometraggi italiani, Video-arte e Sceneggiature non ancora realizzate – e 30 i titoli selezionati: per gli amanti delle statistiche, 7 sono italiani (da Milano, Roma, Macerata, Teramo, Trento, oltre che Salò), 5 francesi, 2 da Canada, Cina e Israele, e poi film da Finlandia, Gran Bretagna, India, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Stati Uniti e Svizzera, oltre a due coproduzioni tra Belgio-Ghana e Italia-Stati Uniti.

 

La giuria e la locandina

 

Ampliata la giuria di qualità: “Quest’anno, con l’ingresso del giovane Stefano Cipani e forti della presenza del maestro Franco Piavoli e del regista Giancarlo Soldi – dice ancora Delai – abbiamo in campo un trittico locale, tre generazioni di registi chiamati a valutare opere italiane e internazionali. Senza dimenticare la presenza dell’attrice romana Ondina Quadri, attualmente impegnata sul set di una regista esordiente”.

 

La locandina porta con sé il movimento di una danza, quanto di un abbraccio, e nasce dall'estro di Alice Zaniboni, illustratrice di Desenzano. “L'idea nasce dalla volontà di celebrare attraverso l'arte ciò che questi tempi non ci permettono – spiega Alice – Alla base di questa edizione sarà cruciale, infatti, il contatto umano”. Stringere i denti, resistere: accettare il sacrificio di parte della nostra libertà individuale, per garantire domani la libertà di tutti.

 

Il cuore batte a Desenzano

 

Il cuore batte a Desenzano: anche quest’anno il Festival è patrocinato e supportato (anche economicamente) dal Comune. “Penso che sia motivo di soddisfazione e orgoglio portare avanti un progetto così bello in un momento così difficile per il cinema e la cultura – il commento dell’assessore alla Cultura Francesca Cerini – Questa seconda edizione, anche se virtuale, è un segno di speranza e di luce nel buio della pandemia. Mi auguro che la manifestazione venga premiata e seguita da un pubblico importante, certi di poterci rivedere l’anno prossimo, dal vivo, per la terza edizione di una rassegna unica nel suo genere”.

 

Il progetto

 

DESENZANO FILM FESTIVAL. Il Desenzano Film Festival nasce attraverso la collaborazione dell'Associazione culturale Sinergetica, attiva sul territorio dal 2014, e il sostegno de Il Varco, casa di produzione e distribuzione cinematografica indipendente di Roma, con il patrocinio del Comune di Desenzano del Garda.

 

SINERGETICA. L'associazione culturale SinergEtica opera sulla sponda bresciana del lago di Garda da ormai cinque anni, con l'intento principale di creare spazi di aggregazione culturale e artistica. Fondata nel 2014 e formalmente riconosciuta nel 2018, l'associazione ha organizzato eventi culturali di rilievo come Fusion Arts, giunto alla sua quinta edizione. Altro settore sensibile è quello delle tematiche ambientali: su tutte si ricordano le Giornate del Verde, evento che raccoglie più di un centinaio di volontari, tra cui bambini delle scuole elementari, nella raccolta di rifiuti nelle aree verdi dei vari paesi.

 

IL VARCO. Il Varco è un editore e produttore indipendente che dal 2014 realizza e produce lavori di giovani artisti italiani. Opera principalmente nell'editoria, nel cinema, organizzazione di eventi, mostre e festival. La squadra lavora di concerto con gli artisti, fornendo competenze differenti che spaziano dalla supervisione all'edizione alla correzione di bozze, dalla grafica pubblicitaria alle campagne di marketing, social media e immagine. Da tre anni Il Varco organizza a Pescara Il Varco International Short Film Festival, definito dalla stampa internazionale come "The indie Festival for the Authors of Tomorrow".

 

Per informazioni

 

+39 333 4395710

 

 

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