Cultura

Questa volta Giuseppe Merlo propone un gioco per aguzzare la nostra vista, così poco abituata ad ammirare le bellezze che ci circondano mentre camminiamo per la città. Le soluzioni saranno pubblicate domani.

Fase due, fase tre... Abbandonato il nido sicuro – ma alla fine oppressivo – delle pareti domestiche, fuori tutti purché ben protetti e mascherati. Tolte le maschere, non saremo né più buoni né più cattivi: se così fosse dopo secoli di guerre, epidemie, disastri, saremmo o a livello angelico o demoniaco. Invece siamo sempre uomini, non così diversi, se non esteticamente, a quella Lucy che un po’ di anni fa scese dagli alberi.

Ma torniamo alle mascherine. Presidi sanitari, barriere protettive che inibiscono olfatto, modificano il suono della nostra voce, distorcono la percezione degli altri, ma gli occhi sono liberi: la vista è sorprendentemente recettiva e quindi possiamo fare un gioco.

Rilassatevi, un gioco senza vincitori, senza graduatorie, senza sfida tra chi più ne sa. È una casalinga gara per comprendere le sorprendenti “pillole di bellezza” che offre la nostra città. Statue, dettagli architettonici che da secoli accompagnano il nostro vivere quotidiano. Perciò naso coperto all’insù e occhi ben spalancati alla ricerca del bello di cui mai come ora abbiamo tanta necessità.

Giuseppe Merlo

Pubblichiamo di seguito alcuni dettagli di nostri monumenti cittadini, più o meno insigni. Sta a voi divertirvi a scovarli.

 

L’esame di maturità si avvicina: un momento fondamentale nella vita dei giovani studenti che a seguito del conseguimento del diploma saranno chiamati a scegliere del proprio futuro continuando con la formazione o cercando da subito lavoro. Per coloro che decideranno di iscriversi all’Università, nel corso di queste settimane gli Atenei italiani stanno pubblicando vari concorsi per l’assegnazione di Borse di studio alle aspiranti matricole: si tratta di iniziative di agevolazione degli studi universitari di grande interesse, soprattutto in questo particolare momento storico in cui la crisi sanitaria dovuta al Covid-19 ha inciso fortemente sulle economie delle famiglie italiane.

È il caso dell’Università LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta), che, come abbiamo riportato pochi giorni fa, ha indetto un bando per assegnare 50 Borse di studio da 1.000 auro a studenti e studentesse meritevoli e in condizioni di difficoltà economiche che desiderino iscriversi al I anno a uno dei corsi di laurea erogati dall’Ateneo.

È il caso anche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha bandito un concorso finalizzato all’assegnazione di 100 Borse di studio da 2.000 euro per l’anno accademico 2020/2021 (rinnovabili per gli anni successivi). Delle 100 Borse offerte dalla Cattolica, 40 sono destinate a studenti laureati o laureandi in un qualsiasi Ateneo che vogliano iscriversi a un corso di laurea magistrale tra quelli erogati dall’Ateneo. Altre 60, invece, sono destinate proprio alle future matricole, ovvero a diplomati e diplomandi che vogliano iscriversi al I anno di corso nel 2020/2021 (www.unicatt.it)

 

Lunedì 1 giugno ospite della nostra trasmissione "Primo piano" condotta da Maria Paola Pasini sarà il prof. Fabrizio Galvagni di Vobarno che ci parlerà della "Febbre spagnola" epidemia che avvenne cento anni fa anche nelle nostre zone. Martedì 2 giugno per la festa della Repubblica ospite sarà la prof. ssa Daria Gabusi, di Vestone, professore associato di storia della pedagogia e delle istituzioni educative presso l'università Giustino Fortunato di Benevento. La prof. Gabusi è anche presidente del comitato scientifico del Centro studi La brigata Perlasca delle Fiamme Verdi e la resistenza bresciana di Idro. Appuntamento alle ore 8 e 12.30. Le trasmissioni si possono risentire in podcast sul sito www.51news.it "Primo piano podcast".

Dal 19 al 21 giugno tornano le Giornate europee dell'archeologia, giunte all’undicesima edizione: una preziosa occasione per conoscere i tesori del patrimonio e i retroscena del mondo dell’archeologia grazie al coinvolgimento di tutti gli attori di questo settore. A causa dell’emergenza sanitaria in corso, quest’anno sono state programmate sia iniziative in presenza sia in forma digitale attraverso la piattaforma digitale #Archeorama.

La Direzione regionale Musei Lombardia partecipa con una serie di proposte che coinvolgono le Grotte di Catullo a Sirmione, la Villa Romana a Desenzano del Garda e Palazzo Besta a Teglio.

GROTTE DI CATULLO – Le Grotte dopo Catullo

Grazie alle indagini archeologiche del secolo scorso è stato possibile tracciare una sequenza di frequentazioni nell’area ove è tuttora ubicata la grande villa romana denominata “Grotte di Catullo”. Molto si è compreso delle fasi relative alla costruzione della villa, come la datazione precisa e l’esistenza di un edificio più antico, ma altrettanto interessanti sono risultate le fasi successive all’abbandono. È proprio su queste vicende più tarde che si vuole incentrare la visita guidata virtuale per le Giornate europee dell’archeologia 2020. Mettendo quindi in secondo piano gli antichi splendori della villa verrà affrontato piuttosto il momento dell’abbandono dell’edificio, avvenuto verso la metà del III secolo, fino alle complesse trasformazioni longobarde che interessarono l’intero abitato sirmionese.

Destinatari: pubblico adulto.

La visita guidata è fruibile in forma digitale sulla piattaforma #Archeorama dal 19 al 21 giugno 2020. Per partecipare all’iniziativa, andare al seguente link: https://journees-archeologie.fr/c-2020/lg-it/Italia/fiche-initiative/8497/Grotte-di-Catullo-e-museo-archeologico-di-Sirmione

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

VILLA ROMANA – Dal frammento al reperto

La Villa Romana di Desenzano del Garda fu scoperta casualmente nel 1921 e da allora, attraverso una serie di campagne di scavo archeologico, si è giunti a un discreto livello di conoscenza del contesto antico e all’identificazione di diverse fasi abitative, che vanno dal I al IV-V secolo d.C. Ogni tappa della vita della villa ha lasciato uno “strato” sul terreno. Per assegnargli un’epoca sono fondamentali i reperti che in esso si

 

trovano: la visita guidata virtuale spiegherà come, grazie alla specifica metodologia dello scavo stratigrafico, attraverso analisi e confronti è possibile ricostruire tempi e momenti della vita passata della Villa.

 

In questo contesto, grande rilievo hanno i reperti ceramici: anche se quasi sempre ridotti a frammenti è possibile studiarli, inserirli in tipologie distinte e metterli a confronto con le produzioni fittili di altri contesti, ampliandone il livello di comprensione generale.

 

Alla visita guidata seguirà un’attività laboratoriale in cui l’operatrice museale mostrerà al pubblico in modalità virtuale come viene realizzata la riproduzione grafica di un frammento archeologico proveniente dai depositi del museo. Attraverso un’attenta lettura della geometria e della morfologia dell’oggetto, ne verrà creata una riproduzione in scala 1:1 con l’ausilio di strumenti tecnici.

 

Destinatari: pubblico adulto.

La visita guidata è fruibile in forma digitale sulla piattaforma #Archeorama dal 19 al 21 giugno 2020. Per partecipare all’iniziativa, andare al seguente link: https://journees-archeologie.fr/c-2020/lg-it/Italia/fiche-initiative/8498/Villa-Romana-e-Antiquarium

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

PALAZZO BESTA – Archeologia a Palazzo Besta

Il 20 e 21 giugno è previsto un fine settimana dedicato all’esplorazione del territorio tellino e del patrimonio archeologico diffuso: due iniziative itineranti, con la guida dell’archeologo Angelo Martinotti e della direttrice del Museo, Stefania Bossi. Partendo dalle stele incise conservate all’interno del museo, nell’Antiquarium Tellinum, si esploreranno i luoghi di ritrovamento o di reimpiego delle stele e massi incisi ancora disseminati sul territorio.

 

 Sabato 20 giugno 2020 ore 16:00: L’Antiquarium Tellinum e il museo diffuso: Caven 

Dopo aver visitato l’Antiquarium Tellinum ci si dirige con mezzo proprio a Caven, una delle prime località in cui furono rinvenute le stele, tra cui la stele Caven 3, comunemente nota con il nome di "Dea Madre". L'itinerario a piedi avrà inizio dalla località di Somasassa per raggiungere dopo una ventina di minuti la grande roccia di Caven, che conserva significative incisioni. L’itinerario permetterà di ammirarle dal vivo e di vedere, costeggiandola da fuori, la casa di Maria Reggiani Rajna, figura chiave per la storia archeologica del territorio.

Durata: 2 ore – di cui 10 min. con mezzo privato; 15 min. a piedi.

 Destinatari: pubblico adulto (per un massimo di 9 partecipanti).

 

 Domenica 21 giugno 2020 ore 10:30: L’Antiquarium Tellinum e il museo diffuso: stele nel territorio

 

Anche in questo caso si parte dall’Antiquarium Tellinum di Palazzo Besta alla scoperta dei reperti ancora disseminati sul territorio: a partire da un frammento murato in una parete della frazione di Santa Maria Ligone, ci si sposterà nella località di Somasassa per incontrare una stele tutt’oggi collocata su una strada sterrata. Infine si raggiungerà la frazione di Cà Branchi, in prossimità della quale si potrà ammirare, con una piccola passeggiata, la stele Cornàl 2.

 

Durata: 2 ore – di cui 20 min. con mezzo privato; 20 min. a piedi.

 

Destinatari: pubblico adulto e ragazzi (per un massimo di 9 partecipanti).

 

Entrambe le attività sono gratuite, previa prenotazione da effettuarsi obbligatoriamente entro il 19 giugno all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

È necessario che i partecipanti siano muniti di mezzo proprio per gli spostamenti, condizione che dovrà essere confermata al momento dell’iscrizione.

 

Attrezzatura e abbigliamento: abbigliamento comodo e scarpe da trekking (oltre alla mascherina).

 

Parleremo di questa chiesa a Radio 51 con l'ingegnere Marie Fiocco di Rezzato, venerdì alle 8 e alle 12.30. Anche sul canale 636 del digitale terrestre e attraverso www.51news.it.

Prendono il via i lavori per la messa in sicurezza dell’interno della prima cupola d’ingresso del Santuario di Santa Maria dei Miracoli, frutto della convenzione sottoscritta tra il Comune di Brescia, proprietario dell’immobile, e la Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso.

Quest’ultima si è impegnata a realizzare un intervento di carattere conservativo della prima cupola, mettendo in sicurezza le decorazioni della stessa che sono tutt’ora causa del transennamento della parte di pavimentazione sottostante, in quanto l’area è ritenuta a rischio per via di un elemento lapideo staccatosi anni fa. L’intervento, che sarà realizzato da Studio Architettura di Dallamano (Tresanda San Nicola 25 – Brescia), è stato inserito tra i progetti di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di proprietà comunale di “Art Bonus”, l’iniziativa che prevede un regime fiscale agevolato temporaneo per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.

Nel 2019 è stato eseguito un rilievo laser-scanner attraverso l’utilizzo di un drone rilevatore da parte dello Studio Tracciatori di Andrea Bersini & C Sas.

Restauri

L’intervento avrà una durata di 60 giorni lavorativi. Sarà realizzato un ponteggio con tubolari metallici, compresi i pianali in legno o metallo, in grado di sopportare il carico delle macchine operatrici e dei materiali e comunque di consentire l’installazione di macchinari idonei al sollevamento di materiali in assenza di gru a qualunque altezza.

Saranno restaurati gli elementi lapidei e gli stucchi attraverso la rimozione dei depositi carboniosi presenti sulle superfici in pietra (croste nere, strati di tinte o residui di sostanze utilizzate per la manutenzione e di altre sostanze estranee di natura sia organica che inorganica).

 

Saranno eliminati gli strati di vernici o oli tramite miscele solventi opportunamente testate. Si procederà anche alla rimozione dei residui di sporco più tenaci mediante bisturi e micro frese munite di spazzolini di varia forma e durezza. Saranno rimosse le stuccature estranee e non idonee che saranno integrate con altre più idonee per composizione chimica e per aspetto,

 

Sarà verificato e ristabilito il fissaggio tra i supporti e le lastre di pietra e sarà effettuato il consolidamento delle statue degli angeli, dei santi e dei relativi oggetti e delle porzioni dissestate utilizzando infiltrazioni di malte idrauliche premiscelate per restauro.

Saranno inoltre estratti i sali solubili affiorati nel tempo e saranno sigillate le barriere protettive (serramenti, copertura tetto, scossaline, converse), inj modo da risolvere in maniera definitiva le cause delle infiltrazioni d’acqua.

Saranno stuccate fessurazioni, fratturazioni e lacune di superficie mediante malte idonee per colorazione con granulometria a base di polvere di pietra di colore identico all’originale.

 

Cenni storici

 

In occasione dell'ultima guerra il Santuario fu pesantemente danneggiato dal bombardamento del 2 marzo 1943, ad eccezione della facciata e della porzione centro-nordovest dell'edificio, che riuscì a preservarsi integra, seppur con qualche modesta perdita.

 

Al contrario, le ali della facciata, in particolare quella meridionale, ne uscirono assai più seriamente danneggiate.

 

Nell'interno si conservò l'organo del più antico tiburio incombente sulla facciata, così come qualche pilastro ed alcune colonne scolpite, sorreggenti ancora archi minori ed una parte dei relativi architravi.

 

Riuscì preservata, ma solo in parte, la nicchia absidale, mentre crollarono le vòlte, il tiburio maggiore e le cupolette esistenti su parte delle navatelle laterali.

 

Il progetto dei lavori di ripristino del Santuario venne approvato nel 1947, per competenza della Soprintendenza ai Monumenti che dal febbraio all'agosto 1948 provvide direttamente. Con speciali stanziamenti ministeriali, alla ricostruzione di alcune volte, dei muri laterali e di due pilastri centrali. I lavori di fatto, a causa di successive interruzioni e riprese, durarono una quindicina d'anni a causa della

 

mancanza di risorse economiche per sostenere gli interventi di riparazione, che vennero quindi eseguiti

 

con criteri dell'economicità reimpiegando anche materiali da costruzione trovati in loco.

 

Prima dei lavori condotti nel periodo 2008 – 2010, l’edificio presentava in generale una condizione di notevole degrado, imputabile principalmente al pessimo stato di conservazione del sistema di copertura, con conseguenti danni alla struttura interna, evidenziati da vistose cadute della finitura, dell’intonaco e dello stucco, oltre alla fuoriuscita dei sali.

 

Gli interventi hanno riguardato principalmente il rifacimento di tutto il sistema delle coperture, la sostituzione dei serramenti con telai leggeri ed interventi agli intonaci e all’apparato decorativo in pietra limitatamente alle superfici esterne dei corpi emergenti, quali tamburi, lanterne e torre campanaria.

 

I lavori eseguiti nel mese di ottobre dell’anno 2013, in occasione della riapertura del Santuario, hanno

 

riguardato la pulitura superficiale leggera complessiva dell’apparato decorativo interno, costituito da

 

stucchi, elementi lapidei, intonaci e pavimentazione, conservati dopo il bombardamento del 1945.

 

L’edificio si presenta come un vano quasi perfettamente  quadrato, suddiviso in nove vani di cui il primo spazio è individuato dalla cupola rasente la facciata. A questi vani, che formano un quadrato, si devono aggiungere il presbiterio (che ha le stesse dimensioni delle due cupole maggiori) e il coro (uguale alla metà della cupola maggiore), piuttosto angusto, con cinque lati tutti uguali tra loro.

 

Le due cupole hanno quasi le stesse dimensioni; hanno pure le stesse dimensioni anche i primi due spazi a destra e a sinistra delle cupole stesse; sono rettangolari con il lato maggiore parallelo alla navata; il settore centrale, circondato dalle tre cupole, è un rettangolo con il lato maggiore ortogonale all'asse della navata centrale; questi cinque vani sono voltati a botte. Le due loggette sono due quadrati d'uguali dimensioni e sono coperti da cupole; il presbiterio è voltato a botte.

 

Secondo la proposta progettuale autorizzata dalla Soprintendenza, i lavori nell’interno hanno riguardato la pulitura delle superfici interne a secco con pennelli e aspirapolvere; la raschiatura e carteggiatura parziale delle vecchie vernici in fase di distacco; - la pulitura ordinaria del pavimento in marmo; la verifica e documentazione delle superfici a stucco in fase di distacco, procedendo a transennamento delle zone a rischio di caduta per l’incolumità dei frequentatori.

 

In occasione dei lavori è stato possibile procedere quindi anche all’esecuzione di una ricognizione della maggior parte delle aree degradate, raggiungibili con un trabattello per un’altezza massima da terra di sette metri e con un mezzo elevatore fino alla quota di dieci metri e mezzo. L’indagine è stata corredata di documentazione fotografica e mappatura, finalizzata alla redazione di un futuro progetto di restauro consapevole.

 

Dati i tempi brevi dedicati all’intervento e ad una disponibilità economica limitata, non è stato possibile in tale occasione effettuare delle verifiche puntuali sull’apparato decorativo collocato nelle parti alte, soprattutto delle cupole poste sull’asse dell’ingresso (altezza interna 20 metri), che avrebbero richiesto il montaggio di un ponteggio.

 

Il problema maggiore è rappresentato dalla prima cupola vicina all’ingresso, contraddistinta dal ricco

 

apparato decorativo di riconosciuta valenza artistica, dato dagli stucchi e dagli elementi scultorei.

 

Mentre si sviluppava la costruzione dell’edificio, intrapresa tra il 1481-89, di pari passo andò anche quella ornamentale. Nel dicembre 1489 Gasparo da Coirano, milanese, ha eseguito per le nicchiette del tamburo della prima cupola i 12 Apostoli da lui scolpiti. Antonio della Porta, pure milanese (detto il Tarmagnino), ha eseguito 12 angeli (ne sono rimasti 10) e per i peducci dello stesso i quattro dottori della Chiesai.

 

Nel maggio 1490 Gasparo detto Mattio, ha realizzato l'ornamento in pietra intorno ai dottori dei peducci e Giovanni Maria e Bortolo Pelosi hanno fornito sette pezzi "de preda del volto da mezzo" che con tutta probabilità servirono ai grandi archi che reggono il tamburo della prima cupola, i rosoni, la ghiera ornati di festoni e fiori.

 

In questa zona si presenta un grave degrado degli stucchi e delle superfici intonacate interne, provocato dagli elevati livelli di umidità dovuti alle numerose infiltrazioni d’acqua meteorica dal manto di copertura, verificatesi prima dei lavori.

 

Tale situazione è documentata anche da alcune prese fotografiche che evidenziano la caduta a terra di porzioni di stucco e pietra di cospicue dimensioni Nessun tipo di informazione si ha sul degrado delle sculture e sullo stato conservativo del loro ancoraggio alla muratura.

 

Per queste ragioni al termine degli interventi di pulitura interni, l’Amministrazione comunale ha deciso di confinare l’area corrispondente alla cupola con pannelli didattici e cordoni, per impedire il transito al di sotto delle persone.  Quest’ultimo lavoro permetterà di risolvere anche questo problema.

 

 

La Fondazione Ugo Da Como, in stretta collaborazione con l’Associazione Amici della Fondazione Ugo Da Como e il Comune di Lonato del Garda, riprende le attività dopo il periodo di totale chiusura dello straordinario complesso monumentale di Lonato del Garda, comprendente la Rocca visconteo veneta, la Casa del Podestà, i grandi spazi aperti del parco della Collina della Rova e dei giardini della Casa museo del Senatore bresciano. L’occasione è la Festa della Repubblica italiana e del ponte che raggrupperà le giornate da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno.

Cosa sarà possibile vedere?

L’associazione di volontari “Amici della Fondazione Ugo Da Como” aprirà la bellissima Rocca viscontea veneta (Monumento nazionale dal 1920) che permette un percorso all’aperto, tra i bastioni merlati e le ampie distese di prato verde. Nel quartiere alto dell’edificio è situato il Museo civico ornitologico, che espone una rassegna molto rappresentativa dell’avifauna italiana, con esemplari oggi completamente estinti e curiosità esotiche.

La Rocca di Lonato, fortezza difensiva durante tutto il periodo di governo della Repubblica di Venezia (XV-XVIII secolo) è una delle più estese della Lombardia e la sua posizione strategica, posta a controllo dell’intero bacino del lago di Garda, permette di ammirare un panorama di grandissimo fascino.

In questa prima fase di riapertura la Fondazione Ugo Da Como ha deciso di aprire al pubblico non solo gli spazi all’aperto oltre il ponte levatoio della storica fortezza, ma anche i “giardini segreti” dell’antica Casa del Podestà  veneto, nei cui ambienti ha sede la casa museo del Senatore bresciano e quella che è considerata una delle biblioteche private più importanti dell’Italia Settentrionale: oltre 52.000 titoli a partire da manoscritti, codici medievali, preziosi volumi a stampa e autografi, come le 48 lettere scritte da Ugo Foscolo alla contessa bresciana Marzia Martinengo. Si potrà passeggiare anche nel Parco che circonda la Rocca, la cui apertura è sempre stata garantita dalla Fondazione Ugo Da Como durante il periodo di quarantena. Si tratta di uno spazio verde molto rigoglioso già di proprietà di Ugo Da Como e concesso in uso all’intera cittadinanza in forza di una convenzione con l’Amministrazione di Lonato del Garda. Vi è posizionata una serie di tableau informativi che sviluppano e raccontano aspetti della poliedrica personalità del Senatore Ugo Da Como, politico, collezionistica, storico, erudito e bibliofilo.

Un inedito percorso en plein air.

Dopo la visita alla Rocca, sarà possibile seguire su prenotazione un percorso del tutto speciale: con una guida si potrà percorrere tutto il perimetro delle mura venete, superare il tratto delle mura d’età scaligera e accedere, per mezzo di una porticina normalmente serrata, ai “giardini segreti” di Ugo Da Como. Questo itinerario non è mai stato proposto e permette una passeggiata di un chilometro nel verde, tra il parco della rocca, l’area boschiva e le terrazze che compongono i giardini della Casa del Podestà.

Unicamente per questo appuntamento speciale delle quattro giornate dal 30 maggio al 2 di giugno, sarà possibile ascoltare piccole note di storia, aneddoti e soffermarsi sui dettagli architettonici dell’edificio neogotico restaurato dall’architetto Antonio Tagliaferri per incarico di Ugo Da Como, tra il 1907 e il 1909.

I visitatori che si prenoteranno riceveranno un piccolo dono. L’ingresso e la visita alle stanze della casa museo è al momento rimandato perché si vuol prediligere un percorso en plein air, salutare, inedito e molto coinvolgente. Dopo l'isolamento è importante poter tornare a passeggiare all’aria aperta per sconfiggere i cattivi pensieri generati dalla paura dell'epidemia, ecco quindi la ragione per cui la Fondazione Ugo Da Como ha pensato di offrire la possibilità di trattenersi un po’ di più nei giardini del Senatore. Al termine di questo itinerario, particolarmente studiato, i visitatori usciranno dal complesso monumentale attraverso un’altra porticina, quella che immette nel cuore del borgo antico del paese di Lonato, in cui sorge la quattrocentesca Chiesa di Sant’Antonio Abate. Potranno continuare a passeggiate nelle vie antiche del paese, comprendendo la bellezza di Lonato, a cui Ugo Da Como era molto affezionato e a cui volle attribuire il dono straordinario della propria Fondazione.

Come partecipare?

Informazioni, prenotazioni e acquisto on line (obbligatori): www.fondazioneugodacomo.it tel. 0309130060 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari:

Sabato 30 maggio, domenica 31 maggio, lunedì 1 giugno e martedì 2 giugno, dalle 10 alle 18, solo su prenotazione. Ultimo ingresso alla Rocca alle ore 17.

Il visitatore può scegliere se:

 

A) visitare la sola rocca (5 €, senza visita guidata – biglietto gratuito per i cittadini lonatesi)

 

B) visitare solo i “giardini segreti” (6 € – anche per i cittadini lonatesi)

 

C) visitare entrambi (10 €)

Qui i dettagli delle visite:

A)   Ingressi alla Rocca, visita libera: ore 10 / 11.30 / 13.00 / 14.30 / 16.00 / 17.30

 

- Gruppi massimo da 50 persone

 

- L’accesso alla Rocca sarà sottoposto a un protocollo di emergenza COVID 19 che prevede, tra l’altro: l’utilizzo della mascherina e il distanziamento sociale a un metro tra le persone.

 

La visita non è guidata, ma libera e prevede la visita dei due quartieri all’aperto, oltre che al Museo civico ornitologico.

B)   Ingressi ai “giardini segreti”, visita guidata. Ritrovo al ponte levatoio della Rocca: ore 10 / 12.00 / 14.00 / 16.00 / 18.00

 

- Si raccomanda di prenotare in tempo, dato che il numero massimo è di 8 persone ad ogni turno di visita (+ 1 guida)

 

- L’accesso ai “giardini segreti” sarà sottoposto a un protocollo di emergenza COVID 19 che prevede, tra l’altro: l’utilizzo della mascherina e il distanziamento sociale a un metro tra le persone

 

- Si raccomanda la puntualità

 

- Calzature comode

 

- Durata del percorso 60 minuti

 

- L’uscita avverrà su Via Michelangelo, posta in prossimità della Chiesa di Sant’Antonio Abate

 

- La visita ai “giardini segreti” sarà condotta da Stefano Lusardi, Conservatore della Fondazione Ugo Da Como e prevede un racconto che delineerà la storia di Lonato, la storia della Rocca, la figura di Ugo Da Como, la figura di Antonio Tagliaferri e la descrizione della Casa del Podestà (anche se non sarò possibile accedere agli ambienti interni)

 

- E’ previsto un omaggio a tutti i partecipanti

Prossime riaperture:

La Casa del Podestà, Casa Museo di Ugo Da Como riaprirà alle visite tutti i sabato e domenica a partire da sabato 6 giugno salvo diverse indicazioni dei nuovi decreti governativi.

Informazioni - Fondazione Ugo Da Como

 

Via Rocca, 2 - Lonato del Garda (Brescia)

 

Tel. 0309130060 - www.roccadilonato.it - www.lonatoturismo.it

 

 

L’emergenza coronavirus ha non ha fermato la polizia locale, che ha tenuto lezioni a distanza ai bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia e alle classi II e IV della scuola primaria sia di Calvagese che di Muscoline.

Il progetto di educazione stradale è uno dei fiori all’occhiello della polizia locale di Calvagese e Muscoline del comandante Stefano Dondelli: gli agenti hanno incontrato centinaia di bambini che poi crescendo li riconoscono e ricordano il rispetto delle prime regole del codice della strada imparato sui banchi di scuola. La drammatica situazione di questi mesi non ha dunque fermato i vigili, che hanno semplicemente riprogettato il loro intervento: invece che nelle aule degli edifici scolastici del territorio, quest’anno gli agenti sono entrati nelle aule virtuali.

Nelle scuole dell’infanzia il progetto, ormai strutturato e collaudato da anni, è stato condotto dall'assistente scelto Maria Luisa Pasinelli ed era già stato avviato con incontri in presenza prima dell’inizio della pandemia. Nel corso della prima lezione la polizia locale entra in contatto con gli alunni dell'ultimo anno e mostra gli strumenti di lavoro utilizzati per lo svolgimento delle normali attività: macchina fotografica, cordella metrica, gesso, lettore microchip per cani, e così via. I bambini, dopo aver visionato e toccato gli oggetti, devono indovinare a cosa servono. Al termine di questo primo momento formativo viene dato il compito di costruire delle macchinine in cartone che serviranno poi per il successivo incontro.

La seconda tappa prevede di dividere i piccoli alunni in automobilisti e pedoni; poi, ricostruendo un percorso stradale, si insegna l'attraversamento della strada in modalità ludica, così che i bambini imparino divertendosi. Il terzo e ultimo incontro solitamente avviene in Comune, dove ogni bambino porta un cartello stradale da lui disegnato e davanti al sindaco e al comandante della polizia locale. Aiutati dall’agente Pasinelli, tutti spiegano il significato del proprio cartello e al termine ricevono il "patentino" dal sindaco stesso.

Nella prima parte dell'anno il progetto per la scuola dell'infanzia è stato interamente completato alla "Pedrali" di Castrezzone, frazione di Muscoline, mentre per la scuola "Sertoli da Ponte" di Calvagese si erano svolti solo i primi due incontri prima di dover sospendere tutto per la pandemia.

La volontà di non disperdere il lavoro compiuto ha tuttavia messo in moto l’insegnante referente del progetto Sonia Salodini, che insieme alle colleghe ha coinvolto gli agenti nell’organizzazione di un incontro virtuale. Nei giorni scorsi, dunque, i bambini si sono messi davanti al pc e con l’aiuto dei genitori sono entrati in Classroom, la classe virtuale che hanno imparato a frequentare in questi mesi. A turno ognuno ha presentato il cartello stradale che aveva deciso di riprodurre e ne ha spiegato il significato.

«Sono stati tutti molto bravi – ha precisato il comandante Dondelli – perciò nei prossimi giorni tutti riceveranno nella cassetta della posta il loro patentino. Ho ragione di credere che siamo stata l'unica realtà in Italia ad aver sperimentato l’approccio virtuale con le scuole».

Per quanto riguarda invece la scuola primaria, il percorso era stato avviato a Muscoline, mentre a Calvagese era in fase di programmazione per il secondo quadrimestre. Il materiale utilizzato per i bambini di quest’età consiste principalmente in due dispense, “Il pedone” per le classi seconde e “Il ciclista” per le quarte. Entrambi i testi sono stati messi a disposizione di tutti gli alunni sul sito istituzionale del Comune, così che chiunque possa scaricarli e divertirsi a leggerli e colorarli. L’indirizzo di riferimento è https://www.comune.calvagesedellariviera.bs.it/servizi/educazione-stradale.

Giovanna Gamba

La città riapre e riparte la cultura anche nei suoi luoghi fisici, dopo oltre due mesi di vita virtuale. La scorsa settimana sono tornate a disposizione dei visitatori le sale del Museo di Santa Giulia e della Pinacoteca Tosio Martinengo ed ora è il turno del patrimonio all’aperto, delle piazze e dei portici e dell’area archeologica. Da sabato 30 maggio sono ripartite, dall’Infopoint di via Trieste, le visite guidate condotte dalle associazioni “Arte con noi”, “Il Mosaico” e “Bresciastory”. Come previsto dalle norme e dalle disposizioni nazionali e regionali in merito all’emergenza sanitaria in corso sarà necessario indossare le mascherine e mantenersi a distanza di almeno un metro dagli altri partecipanti. I gruppi non potranno essere composti da più di dieci persone e sarà obbligatoria la prenotazione all’Infopoint, ai numeri di telefono 030 3061266/67/68, al numero Whatsapp 342 6058111 o all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

La visita partirà alle 10. In caso di esaurimento dei posti sarà disponibile un secondo turno alle 11.30.

Il costo della visita è di 5 euro, mentre per i ragazzi fino ai 14 anni è gratis se questi ultimi saranno accompagnati da adulti. Poiché l’Infopoint osserva al momento orario ridotto, il ritrovo sarà davanti all’ingresso su Piazza Paolo VI, rispettando il distanziamento interpersonale.

 

 

Il giudice Albertano e il caso del suonatore nella notte, nuovo romanzo di Enrico Giustacchini, è disponibile da alcuni giorni in libreria. Si tratta della settima inchiesta del magistrato medievale bresciano.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di un amici di www.51 news.it

Buongiorno.
Nel bel mezzo delle polemiche sulle certificazioni che alcune regioni vorrebbero chiedere a chi intenda andare nei loro territori, proprio ieri un carissimo amico da NAPOLI mi ha inviato questa sua poesia che, almeno io credo, rappresenta un bel segnale che ci faccia sentire forte l'abbraccio, lontano eppur così vicino, delle sue parole.

Mi permetto di segnalarvela, con il consenso dell'autore del quale riporto in allegato la comunicazione inviatami in whatsapp, affinché possiate valutarne la pubblicazione e/o diffusione tramite la vostra testata.
Confidando possiate condividere le mie considerazioni e farle vostre, vi ringrazio anticipatamente per quanto vi sarà possibile fare.

Cordialmente,

Daniele Pigoli

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A BRESCIA COL CUORE
Una parata di mezzi ingombra il respiro della città che a lungo mi ha accolto
e che ora, da lontano, vedo vacillare.
Quelli bianchi, assordanti d’urgenza,
tagliano la strada a quelli neri, definitivi,
e perciò senza più tempo da rincorrere.
In pochi giorni sono crollate le certezze
di un presente orientato al profitto,
garanzie fino a ieri di un’ipoteca sul futuro: parole forse che guardano in basso,
ma che hanno sempre marcato
l’impegno della gente di quelle parti,
che nel bene e nel male ha dato lustro
al comandamento sociale,
non necessariamente gradito,
che ancora l’uomo e la vita al lavoro.
Ma adesso c’è un nemico incosciente
che fa il suo lavoro senza perdere tempo, e che sembra aver scelto la scuola padana per imparare a parlare italiano, costringendo i figli della Leonessa ferita a rintanarsi in casa per pararsi in difesa
Resistete, fratelli, resistiamo insieme,
lontani gli uni dagli altri per il bene di tutti, con la consapevolezza che usando il cervello, seppure con impagabili perdite,
riusciremo anche stavolta a spuntarla
come hanno fatto quelli che prima di noi hanno affrontato nemici dello stesso lignaggio.

Alessandro Russo, l'autore, è originario di Trecase, paese della città metropolitana di Napoli, e ha vissuto a Brescia e lavorato presso la Camera di Commercio da fine 1996 al fine 2016, anno in cui è ritornato a Napoli avendo ottenuto il trasferimento in mobilità presso la Camera di commercio partenopea.

Dal punto di vista letterario, ha pubblicato la sua prima silloge poetica Sono Angelica e sfilo col vento nel 2015 (Cicorivolta Edizioni), con cui ha vinto nel 2019 il Premio “Letteratura”, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli e dalla rivista di poesia “Nuove Lettere”.

Con la poesia Napoli metropolitana ha vinto il Premio “Decumani” nel 2018.

A gennaio di quest’anno, con la silloge inedita “Voci riflesse” è arrivato terzo al Premio di Poesia “Nika Georgievna Turbina”, organizzato dal Comune di Arese.

A maggio ha vinto con la poesia L’intruso il Premio “Il Sublime ‒ Il Golfo dei Poeti”, organizzato dall’Associazione Culturale Mondo Fluttuante di Sanremo in collaborazione con l’Associazione Arthena di Lerici.

Con altre poesie ha ottenuto riconoscimenti in vari concorsi.

 

 

 

 

 

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Da giovedì 28 maggio riapre la Biblioteca Queriniana e riaprono a rotazione le biblioteche di quartiere. Una apertura in completa sicurezza, che ha richiesto una riorganizzazione degli spazi interni delle diverse sedi, un adeguamento delle procedure dei servizi e l’attesa dell’esito del tampone laringofaringeo a cui tutto il personale è stato sottoposto. Le biblioteche riaprono potendo assicurare che i libri e i documenti che verranno messi in circolazione con il prestito potranno essere utilizzati in tutta sicurezza perché verranno sanificati ad ogni restituzione con una quarantena di 10 giorni, come da indicazioni ministeriali.

La riapertura richiederà ovviamente il rispetto di una serie di misure precauzionali a tutela di tutti: l’accesso sarà contingentato (non potrà entrare più di una persona per volta) e dovrà seguire percorsi di ingresso e di uscita differenziati. Si potrà accedere solo con mascherina, si potranno prendere in prestito i libri su prenotazione (attraverso il catalogo Opac all’indirizzo opac.provincia.brescia.it;  telefonando alle singole biblioteche in orario di apertura e ai numeri 3341007081 e 3341007374 da martedì a sabato dalle 9 alle 12,30;  via mail alle singole biblioteche). Per il momento non sarà ancora possibile accedere agli scaffali e ai cataloghi interni, sostare in biblioteca e utilizzare gli spazi per la lettura in sede.

Per facilitare e rendere più snelle le restituzioni all’esterno delle biblioteche di quartiere verranno collocati dei box disponibili 24 ore su 24.

La biblioteca di Casazza, che inizialmente rimarrà chiusa al pubblico, avvierà sperimentalmente un servizio di prestito a domicilio per gli utenti del quartiere (over 70 anni, diversamente abili o in quarantena), in collaborazione con la Protezione Civile del Comune di Brescia (info 030-2009431 mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12 oppure email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Nel frattempo proseguono i molti servizi online, potenziati o creati ex-novo dal personale del Sistema bibliotecario urbano durante il periodo di lockdown e che si traducono in un’ampia gamma di proposte per ogni tipologia di utenza: la pagina Facebook BimBiBre dedicata all’infanzia (con videoletture, attività creative e interventi di psicopedagogisti), le pagine FaceBook di sistema @BiliotechecomuneBrescia e di Quartiere con videopresentazioni di libri, suggerimenti di lettura, video di biblioterapia e, naturalmente, con l’ampliamento e l’aggiornamento del catalogo online.

 

Insomma, anche durante il lockdown le biblioteche e il loro personale hanno operato per essere al servizio della comunità, degli studiosi e dei lettori, mantenendo un filo diretto, seppur da remoto, con gli utenti, con le scuole e con le associazioni.

 

Ora, finalmente, si possono riaprire le porte e riprendere quello stretto legame che da sempre unisce le biblioteche e i cittadini.

Per prenotazioni, iscrizioni, rinnovi delle tessere e dei prestiti e per ogni ulteriore informazione contattare la propria biblioteca di riferimento, telefonare ai numeri 3341007081 e 3341007374, attivi da martedì a sabato dalle 9 alle 12.30, oppure consultare le pagine web:

http://www.comune.brescia.it/servizi/biblioteche

https://www.facebook.com/bibliotechecomunebrescia/

 

https://opac.provincia.brescia.it/library/sistema-bibliotecario-urbano-di-brescia-2

 

 

lunedì

martedì

mercoledì

giovedì

venerdì

sabato

Biblioteca Queriniana

Via Mazzini 1

Tel.030-2978210/

8209

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8.45-18.00

 

8.45-18.00

 

8.45-18.00

 

8.45-18.00

 

8.30-12.30

Biblioteca Viale Caduti del lavoro

Viale Caduti del lavoro, 15 - 25127 Brescia

Tel. 030 310886

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Aperta

 

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.00

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.00

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.00

14.30 – 18.00

Aperta

 

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.30

Biblioteca San Polo

Via Tiziano, 246 - 25124 Brescia
Tel. 030 230 59 98
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Chiusa

Aperta

 9.00-12.00

14.00-18.00

Chiusa

Aperta

14.00-18.00

Aperta

9.00-12.00

Biblioteca Buffalora

Via delle Bettole, 101

Tel. 030 2311336

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Aperta

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.00

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.00

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.00

14.30 – 18.00

Aperta

 

14.30 – 18.00

Aperta

9.00 – 12.30

Biblioteca Sereno

​​​Trav. XII, 58/a - Villaggio Sereno - 25125 Brescia

Tel. 030 3540121

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Chiusa

Aperta

14.00 – 18.00

Chiusa

Aperta

14.00 – 18.00

Chiusa

Biblioteca Parco Gallo

Parco Gallo (Brescia due), Via Privata De Vitalis, 46
Tel. 030 224947
mail: BibliotecaParcoGalloQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Aperta

9.00-13.00 

Chiusa

Aperta

9.00-13.00

 14.00-18.00 

Chiusa

Aperta

9.00-12.00

Biblioteca Prealpino

Via Col di Cadibona, 5 - 25136 Brescia

Tel. 030 2005167

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Chiusa

Aperta

dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18

Chiusa

Aperta

 9 alle 12 e dalle 14 alle 18

Aperta

9 alle 12

Biblioteca Largo Torrelunga
Largo Torrelunga, 6 - 25121 BRESCIA
Tel. 030 2942219

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Aperta

10.00 -13.00 14.00 - 18.00

Chiusa

 

Aperta

10.00 - 13.00

14.00 - 18.00

Chiusa

 

Aperta

9.30 - 12.30

 

 

 

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