Cinque realtà culturali della Valle Sabbia e della città hanno unito le loro forze per dare vita a una grande mostra dedicata a Ottorino Garosio (1904-1980) che si svolgerà nel 2025. Le realtà valsabbine sono l’Associazione via Glisenti 43 di Vestone, Habitar in sta terra di Bagolino e il Comune di Sabbio Chiese. Quelle cittadine sono l’Associazione Artisti Bresciani e la Fondazione Martino Dolci.
Cinque realtà culturali della Valle Sabbia e della città hanno unito le loro forze per dare vita a una grande mostra dedicata a Ottorino Garosio (1904-1980) che si svolgerà nel 2025. Le realtà valsabbine sono l’Associazione via Glisenti 43 di Vestone, Habitar in sta terra di Bagolino e il Comune di Sabbio Chiese. Quelle cittadine sono l’Associazione Artisti Bresciani e la Fondazione Martino Dolci.
L’evento espositivo, che con ogni probabilità si collocherà in autunno, sarà dislocato in più sedi: a Bagolino in Palazzo San Giorgio, a Sabbio nel Santuario della Rocca, a Vestone nell’Associazione in via Glisenti 43, nella Sala Moroni ma anche in vetrine del centro storico, secondo una modalità di “mostra diffusa” già sperimentata in passato con l’evento dedicato a Giovanni Tabarelli. In città le due realtà coinvolte puntano sulle rispettive sedi: l’AAB in vicolo delle Stelle 4, la Fondazione Dolci in via Raffaello a San polo.
L’iniziativa, che gode del patrocinio della Provincia di Brescia, è stata illustrata in Broletto da Gianfausto Salvadori, coordinatore del Comitato promotore, da Alfredo Bonomi, coordinatore del Comitato scientifico, insieme al critico Fausto Lorenzi e alla studiosa Michela Valotti, presente anche l’assessore alla Cultura della Comunità Montana, Giambattista Guerra.
Sono oltre vent’anni che una grande mostra, con un importante apparato critico, non viene dedicata a Garosio, uno degli artisti più prolifici, popolari, inconfondibili del secondo Novecento bresciano. “Oggi si tende a mettere in contrapposizione il globale e il locale che viene tacciato di provincialismo – ha sottolineato Alfredo Bonomi – Garosio, pur avendo le radici saldamente ancorate alla sua Valle Sabbia, ha saputo nutrirsi dell’arte del suo tempo, e la sua arte non ha avuto confini”.
I promotori hanno anche formulato una grande “chiamata” ai collezionisti di Garosio: la mostra è l’occasione per provare a comporre un censimento on line dei suoi moltissimi quadri presenti nelle collezioni bresciane e non solo. In tal senso è stato creato un apposito link: https://forms.gle/Y139QUfqf7C45SDg9
Fra le opere segnalate verranno selezionate quelle meritevoli di entrare nelle cinque mostre.
Odoardo Resti