Lieve flessione delle esportazioni bresciane (-1,5%). Anche la dinamica delle importazioni subisce una battuta d’arresto (-2,0%). Ecco la sintesi dei punti principali secondo il comunicato dell’Associazione industriale bresciana.

Nel terzo trimestre del 2016, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in calo del 9,1%; gli acquisti dall’estero sono in diminuzione del 16,6%. Il calo degli scambi con l’estero ha risentito degli effetti stagionali legati alla chiusura delle aziende nel mese di agosto. Su base tendenziale, nel terzo trimestre le esportazioni calano dello 0,6% e le importazioni del 6,3%. In valore assoluto, ammontano, rispettivamente, a 3.497 e a 1.794 milioni di euro.

Rispetto ai primi nove mesi del 2015, la tendenza negativa delle esportazioni bresciane (-1,5%) è in contrasto con quelle leggermente positive rilevate in Lombardia (+0,4%) e in Italia (+0,4%); la dinamica negativa delle importazioni (-2,0%) è superiore al dato regionale (-1,9%) e inferiore a quello nazionale (-2,7%). La performance delle esportazioni bresciane nei primi nove mesi dell’anno, pari a 10.825 milioni di euro, è la migliore della serie storica dal 2008 (10.991 milioni), se si esclude il dato record dei primi nove mesi del 2015.   Tra i settori, l’aumento più significativo delle esportazioni nei primi nove mesi, su base tendenziale, riguarda: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+19,9%), prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+13,4%), sostanze e prodotti chimici (+11,3%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,7%), articoli in gomma e materie plastiche (+6,8%).   La contrazione delle vendite all’estero dei prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (-7,2%), dei metalli di base e prodotti in metallo (-6,0%), del legno e prodotti in legno, carta e stampa (-3,4%), di macchinari ed apparecchi (-2,8%) contribuisce al ridimensionamento dell’export bresciano.

Tra i mercati di sbocco, i più dinamici sono: Cina (+9,9%) e Paesi Bassi (+9,3%). In aumento le vendite anche verso: Spagna (+2,2%), Belgio (+1,2%) e Germania (+0,7%). Calano invece sensibilmente le esportazioni verso il Brasile (-50,6%), ancora in recessione, e in maniera più contenuta verso Algeria (-27,3%), India (-23,3%), Turchia (-15,0%), Regno Unito (-9,4%).  A livello geografico, in termini di quote, aumenta l’importanza delle aree: UE a 28 (65,3%), Asia (11,1%) e Oceania (0,7%). Risultano, invece, in contrazione le aree: Africa (5,2%) e America centro-meridionale (2,5%).

Per quanto riguarda le importazioni, sono in espansione gli acquisti nei settori: mezzi di trasporto (+21,8%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+17,1%), apparecchi elettrici (+7,9%), articoli in gomma e materie plastiche (+6,4%), prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+5,3%). Le importazioni di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (-17,8%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,6%), metalli di base e prodotti in metallo (-9,4%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-2,4%) sono in diminuzione.  Gli acquisti di prodotti hanno coinvolto i mercati di: Regno Unito (+4,4%), Spagna (+3,1%) e Turchia (+1,2%). Sono invece diminuite le importazioni da: Russia (-23,2%), India (-22,1%), Algeria (-16,0%), Belgio (-13,1%) e Stati Uniti (-12,2%). In termini di quote, risultano penalizzate le aree dell’UE a 28 (68,8%), dei Paesi europei non UE (7,8%), dell’America centro-meridionale (2,9%) e dell’America settentrionale (1,4%), a favore dell’Asia (14,8%) e dell’Africa (4,3%).

 Il saldo commerciale è positivo (+4.865 milioni di euro), ma in diminuzione dello 0,8% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2015 (+4.903 milioni di euro).