Settimana corta ali liceo fermi di Salò: sì o no, il dibattito si anima. E numerosi genitori prendono l’iniziativa, scrivendo alle autorità scolastiche locali e provinciali. Pubblichiamo integralmente la loro lettera.

 

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Siamo un gruppo di genitori composto da alcune famiglie che hanno già i figli che frequentano il liceo Fermi di Salò ( e che come tali non hanno mai provato la settimana corta, ma comunque sono favorevoli a questa possibilità ) ed altre che hanno i figli che  a settembre frequenteranno questa scuola .

I nostri figli hanno sempre fatto la settimana corta, sia alla scuola primaria che alla scuola secondaria di primo grado .Sono sempre riusciti ad organizzare le loro attività scolastiche ed extrascolastiche e ci siamo resi conto  che , per loro , staccare due giorni e mezzo dalla scuola è un vero toccasana .

Siamo consapevoli che al liceo il carico di compiti e di studio da organizzare a casa non potrà certo essere paragonato a quello della scuola media , ma pensiamo anche che , per loro , se si sapranno organizzare, sarà bello poter  finire la scuola il venerdì alle 13.00 o alle 14.00  e riprendere il lunedì .

Per chi frequenta il liceo fino al sabato non c'è certo molto tempo libero; i ragazzi arrivano il sabato pomeriggio stanchi ed hanno bisogno di riposare ma la domenica devono passarla interamente sui libri e non riescono a stare con la famiglia o con gli amici .

Non pensiamo che i nostri figli siano diversi dagli altri ragazzi europei che , invece , convivono benissimo con la settimana corta a scuola da anni .

Lasciando perdere la questione economica dei risparmi ( che comunque di questi tempi non va trascurata ) pensiamo, invece, al fatto che nel nostro liceo per i primi due anni ( per molti indirizzi )  i ragazzi frequentano la scuola 27 ore alla settimana uscendo 3 giorni alle 12.00  e gli altri 3 giorni  alle 13.00. Dovrebbero dunque venire a scuola, con la settimana corta, due giorni fino alle 14.00 e 3 giorni fino alle 13.00. 

Certo si renderà necessaria una collaborazione con la scuola in modo che vengano suddivise bene le materie nell'arco della settimana, magari conservando le più " leggere " per gli ultimi giorni della settimana  o per le ultime ore della giornata .

Ma perché partire subito in quarta dicendo NO ? 

Perché tutto ciò che è nuovo ci spaventa e ci preoccupa ?

Invece di farci influenzare dagli insegnanti, che dicono ai ragazzi che non possono farcela , abbiamo  provato a chiedere la loro collaborazione e ad interpellare i nostri ragazzi chiedendo loro che ne pensano veramente della settimana corta ?

Abbiamo letto sul sito del Liceo che i ragazzi una soluzione l'avrebbero già trovata : non più di 3 interrogazioni e 3 verifiche alla settimana in modo da riuscire  ad organizzare la loro attività di studio conciliandola con gli impegni sportivi, musicali o altre attività  .

Lasciamo provare loro questa nuova esperienza lasciamo provare loro ad essere uguali a tutti  i ragazzi europei o ad altri ragazzi lombardi ( perché in altre province lombarde la settimana corta è già partita e con successo!!!!! ) e vediamo come va, prima di dire sempre e comunque no a prescindere da ogni motivazione.

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Perché  come dice John Maynard Keynes " la difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee , ma nel fuggire da quelle vecchie " .

Seguono un centinaio di firme