SECONDO PIANO

Nella sala consiliare del Comune di Prevalle si è svolto nella giornata di ieri un incontro di formazione rivolto agli operatori della Polizia Locale con oltre 130 partecipanti, provenienti anche da fuori regione.

L'incontro, promosso dall’Associazione P.L. Provincia di Brescia, con il patrocinio dei comuni convenzionati Prevalle e Paitone, è stato possibile grazie alla sponsorizzazione della ditta bresciana Incloud Team SRL. I partecipanti sono stati salutati da Damiano Giustacchini e Alberto Maestri, sindaci di Prevalle e Paitone, oltre che dal comandante della polizia locale dei due centri, Massimo Zambarda. Gli operatori di P.L. presenti erano oltre 130 e provenivano anche da fuori regione, per un totale di più di 50 comandi rappresentati.

Relatore era Fabio Piccioni, avvocato fiorentino, il quale è intervenuto sulle norme del Codice della strada e del Codice penale che riguardano le lesioni stradali da incidente, l’utilizzo della targa prova e la guida in stato d’alterazione da alcool e stupefacenti. Il pranzo si è tenuto presso la sede degli Alpini, dove i volontari hanno preparato e servito dell’ottimo spiedo bresciano.

L’associazione polizia locale, da anni impegnata nell’attività formativa della categoria, ha in programma altri incontri che riguarderanno temi importanti come la privacy, le misure di prevenzione e le tecniche operative per consentire ai vari operatori di poter erogare standard di servizio sempre migliori.

 

Nel pomeriggio di oggi, 19 marzo, una 41enne di Calvagese è scivolata in un vallone mentre camminava a piedi poco lontano da casa. Le sue richieste di aiuto sono state sentite nella vicina sede degli alpini da cui è partita la chiamata ai soccorritori.

Intorno alle 18.15 di questo pomeriggio, giunge al comando della polizia locale una chiamata insolita: il comandante Stefano Dondelli e gli agenti del Servizio Intercomunale di Calvagese della Riviera e Muscoline vengono allertati dal capogruppo degli Alpini di Calvagese, il quale riferisce di sentire grida d'aiuto provenienti dal vallone vicino alla sede del gruppo, in via Curlo.

Immediatamente una pattuglia raggiunge il luogo indicato, dove nel frattempo si sono radunati alcuni alpini che erano nelle vicinanze. Gli uomini sono riusciti a individuare una donna riversa a circa una trentina di metri nel vallone e la indicano agli agenti. Viene chiamato il pronto intervento e sono inviati subito sul posto un'ambulanza del Cosp di Bedizzole, l'automedica da Gavardo, l'elisoccorso, una squadra dei Vigili del fuoco da Salò e un'altra da Brescia, specializzata nel recupero in ambiti ostili, oltre a un equipaggio del nucleo radiomobile di Desenzano del Garda. Un notevole dispiegamento di forze per quella che sembra essere un'operazione difficile e rischiosa.

Nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi, il capogruppo degli alpini, Andrea Conforti, decide di calarsi per confortare la signora e valutare la situazione. Messo in sicurezza e con l'ausilio di una corda, riesce a raggiungere la signora che nel frattempo ha perso conoscenza. La scuote leggermente, fino a farla riprendere, e la ascolta mentre riferisce dei vari dolori dovuti alla caduta.

Intanto arrivano i Vigili del Fuoco e il personale dell'elisoccorso che si calano e possono prestare le prime cure alla malcapitata. La donna viene poi imbragata e portata in Poliambulanza in codice giallo per accertamenti. Alla polizia locale resterà da chiarire l'esatta dinamica della caduta che ha portato la donna a rischiare seri danni camminando di pomeriggio in un luogo conosciuto e addirittura familiare, visto che si trova poco distante dalla sua residenza.

Giovanna Gamba

Nella giornata di ieri il Contrammiraglio (CP) Filippo MARINI, Direttore Marittimo di Venezia, nel cui Compartimento ricade il Lago di Garda, accompagnato dal Comandante della Guardia Costiera gardesana, C.F. (CP) Antonello RAGADALE, ha incontrato i Sindaci di Desenzano e Lazise per ringraziarli per la disponibilità delle rispettive amministrazioni Comunali nel garantire la logistica di Uffici ed Ormeggi, necessari ai mezzi navali del Corpo che operano quotidianamente sul Lago di Garda.

In particolare, con il Sindaco Malinverno di Desenzano, il Direttore Marittimo ha visitato alcuni locali dello storico palazzo Todeschini, che a breve verranno messi a disposizione della Guardia Costiera, che, ricordiamo, per la prossima estate aprirà il suo quarto presidio sul Lago di Garda. Preannunciata in tale occasione anche l’inaugurazione del predetto presidio, prevista per il mese di giugno in coincidenza con il 25°anno di presenza del Corpo delle Capitanerie di Porto sul più grande lago italiano. Massima, quindi, la disponibilità resa dal Sindaco Malinverno, che ha ringraziato l’Ammiraglio Direttore Marittimo per l’impegno che la Guardia Costiera mette in atto in maniera diuturna su tutto il lago, ma anche per aver accolto la sua richiesta di aprire un presidio nel Comune di Desenzano, che oltre ad assicurare un più immediato intervento e vigilanza sulla parte sud del Lago, garantirà una maggiore presenza dei guardiacoste anche in porto e sul lungolago desenzanese, zona altamente frequentata da turisti e residenti. In tale contesto va evidenziato che il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha già destinato una nuova motovedetta la CP 602 sul Lago di Garda, che va ad aggiungersi alle altre sette unità navali del Nucleo Guardia Costiera e che prenderà ormeggio a Desenzano.

L’Ammiraglio si è poi recato in visita anche a Lazise, sulla sponda veneta del Lago di Garda, ove ha incontrato il Sindaco Bergamini e l’Equipaggio della Motovedetta CP 703, ivi rischierata ormai in sede permanente. Anche qui il Sindaco di Lazise ha ringraziato il Corpo per l’impegno che giornalmente mette in atto sulla sponda veneta del Lago di Garda, evidenziando l’impegno a verificare nel medio periodo di mettere a disposizione una sede logistica definitiva ai militari che operano sui due mezzi navali di stanza nel sorgitore di Lazise.

Incontrato anche il Vice Presidente della Comunità del Garda Dott. Filippo GAVAZZONI, nel convegno per la pesca e le specie ittiche del Lago di Garda tenutosi nell’incubatoio di Bardolino, ove il Direttore Marittimo ha, altresì, incontrato il Sindaco di Bardolino Dott. Lauro Sabaini.

Anche quest’anno, verrà rinnovato il protocollo d’intesa tra Comunità del Garda, Regione Veneto, Regione Lombardia, Provincia Autonoma di Trento e Autorità di Bacino Gara e Idro, per assicurare il pronto intervento e la polizia di sicurezza della navigazione.

 

Nei giorni scorsi, i ragazzi che frequentano SpazioA, l’ambulatorio per l’autismo gestito dalla Cooperativa Co.Ge.S.S., e i ragazzi del progetto L.A.B.I.S. della Cooperativa stessa, hanno potuto vivere un’esperienza e un importante momento di condivisione e formazione grazie al Vice Sovraintendente della Polizia di Stato, Luca Moscatti, agente di pubblica sicurezza del distaccamento del comune di Salò.

Tra i nuclei tematici affrontati, è stato possibile per i ragazzi apprendere moltissime nozioni sul codice della strada, sul corretto utilizzo dei Social Network e sugli aspetti relazionali legati a questi elementi caratterizzanti la vita quotidiana di ogni individuo. Moscatti, rivolgendosi ai ragazzi, ha voluto sottolineare l’importanza di essere presenti ad ogni singolo gesto all’interno della propria vita, prediligendo un’attitudine di coscienza, gentilezza, cortesia e rispetto nei confronti di sé stessi e del prossimo.

L'esperienza si è inserita nel ricco paniere di attività del progetto “Oltre la Cornice” finanziato da Regione Lombardia, realizzato in co-progettazione con la Comunità Montana di Valle Sabbia e la Società Cooperativa Sociale La Cordata ONLUS. Il progetto “Oltre La Cornice”, inaugurato lo scorso luglio, ha come obiettivo principale quello di permettere a persone con autismo e disabilità la sperimentazione di momenti di socializzazione in contesti inclusivi.

Gli operatori hanno rivolto un sentito ringraziamento a tutto il nucleo di Polizia del distaccamento di Salò per la disponibilità e la professionalità dimostrate. 

Si è svolta nei giorni scorsi al Mart a Rovereto la cerimonia di premiazione della sesta edizione di «Costruire il Trentino». Sui ben 186 progetti in concorso (il numero più alto mai registrato), quello di riqualificazione del parco arciducale di Arco si è piazzato tra i sei finalisti e ha ricevuto una menzione speciale, come stabilito dalla prestigiosa giuria internazionale composta da Walter Angonese, professore ordinario all’Accademia di architettura di Mendrisio; Michel Carlana, architetto dello studio Carlana-Mezzalira-Pentimalli di Treviso; Maria Claudia Clemente, architetto dello studio Labics di Roma; Bettina Götz, architetto scelta di comune accordo dalla Dessa di Lubiana, dal Vorarlberger Architektur Institut e da Aut. Architektur und Tirol di Innsbruck; Franco La Cecla, professore di antropologia alla Naba di Milano e allo Iulm di Palermo.

A ritirare il riconoscimento c’erano i progettisti, gli architetti Andrea Betta e Lara Zoccatelli per lo studio Betta Zoccatelli Architettura di Riva del Garda; il sindaco Alessandro Betta in rappresentanza del committente, il Comune di Arco; e l’ing. Maurizio Iori per il costruttore, l’impresa Costruzioni Dallapè di Madruzzo.

«Il parco Arciducale di Arco - recita la motivazione, letta alla premiazione dalla giornalista Rai Francesca Mazzalai - è un'area ricreativa molto frequentata da locali e turisti. Il parco è rimasto invariato, tranne per il fatto che lo studio ha ricostruito i locali di servizio necessari sul sedime di un precedente intervento a ridosso delle mura storiche. Sensibilmente integrata nel dislivello esistente e realizzata in modo chiaro, la grande copertura si inserisce con precisione nel pendio e offre ai visitatori del parco una piacevole area coperta sotto la quale è possibile accedere anche ai locali funzionali retrostanti».

Il progetto è la parte architettonica della più ampia riqualificazione del parco Arciducale, svolta dal Comune di Arco a partire dalla fine del 2019, intervento del quale è in corso ora il secondo lotto. Si tratta del blocco dei servizi e della nuova area coperta per la didattica, realizzati nella zona lungo il muro di contenimento a est, nei pressi dell'ingresso, e lungo il muro di confine a nord, il tutto in stretto contatto con la Soprintendenza. In precedenza, nel 1965, l’arboreto voluto alla fine dell'Ottocento dall'arciduca d'Asburgo era stato rivisto su progetto del noto botanico austriaco Walter Larcher.

Il premio «Costruire il Trentino», promosso dall’associazione Citrac (Circolo trentino per l'architettura contemporanea) e dall’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Trento, promuove la cultura dell’architettura contemporanea del territorio. Nel corso degli anni il premio è diventato un’importante occasione di aggiornamento e confronto tra i professionisti, gli amministratori e i cittadini sul presente e sul futuro dell’architettura contemporanea in Trentino. I progetti partecipanti sono stati esposti dal 24 novembre al 22 gennaio nel portico d’ingresso della stazione ferroviaria di Trento in un allestimento dell’architetto Luca Valentini; una mostra allestita al Mart fino al 2 giugno raccoglie ora in rassegna tutti i progetti candidati e presenta tutti i selezionati: il vincitore, la coppia di progetti «Quattro piazze e una via a Bolciana» e «Nuove piazze e spazi pubblici a Castelfondo» dello studio Franzoso e Marinelli Architetti di Cles; e i finalisti, che sono, oltre a Betta Zoccatelli Architettura con la riqualificazione del parco Arciducale di Arco, Raffaele Cetto architetto con il Baito dell'Emil, Weber+Winterle architetti con la Biblioteca universitaria di Mesiano, Campomarzio (menzione d'onore alla buona pratica) e Arte Sella (menzione d'onore alla committenza).

Ai progetti esposti è affiancata una serie di immagini di Paolo Calzà, selezionate da una sua campagna fotografica di ricognizione territoriale attualmente in corso, nonché un catalogo a cura di Simona Galateo, edito dal Mart, in uscita il 31 maggio, che approfondisce i temi della mostra e allarga la presentazione a tutti i partecipanti della sesta edizione del premio.

 

Prosegue anche nel 2024 la campagna di prevenzione dei tumori della pelle “RiGuardati. Tieni d’occhio la tua pelle” promossa da ASST Garda in collaborazione con Carolina Zani Melanoma Foundation.

La campagna prevede l’esecuzione di visite dermatologiche con mappatura dei nei presso i Poliambulatori dell’Ospedale di Desenzano del Garda a partire dal 19 aprile.

Possono aderire alla campagna le persone di età compresa tra 18 e 70 anni che non hanno mai eseguito una visita dermatologica di controllo e presentano almeno uno tra i seguenti fattori di rischio:

  • familiarità per melanoma
  • storia di scottature e ustioni solari ripetute
  • prolungato utilizzo di lampade abbronzanti
  • molti nei (più di 50)
  • carnagione molto chiara

La visita è gratuita e la prenotazione è obbligatoria fino ad esaurimento dei posti.
È possibile prenotare dal 2 aprile al 4 giugno 2024 chiamando il n. 030.9054243 il martedì dalle ore 12.30 alle 14.30 specificando che si intende aderire alla “Campagna Riguardati – Fondazione Carolina Zani”.

 

 

 

Sabato 13 aprile alle 11. presso il Museo Archeologico della Valle Sabbia (piazza San Bernardino 5), verrà inaugurata la mostra "L’età del Legno. 4000 anni fa al Lucone. Manufatti in legno e tessuti dal sito palafitticolo dell’età del Bronzo". L'esposizione sarà visitabile fino al 31 dicembre 2024.

 

Il Museo Archeologico della Valle Sabbia conduce ricerche archeologiche al Lucone di Polpenazze in regime di concessione ministeriale dal 2007. Questi scavi hanno decisamente aumentato le nostre conoscenze riguardanti la vita di una palafitta degli inizi del Bronzo Antico (fondazione 2034 a.C.), sia nei riguardi della sua organizzazione sia per quanto riguarda la sua economia e le attività produttive che la caratterizzavano.

Tra i dati raccolti, grande importanza rivestono quelli concernenti i materiali in legno. Gli elementi strutturali consentono per la prima volta nell’area del Garda di ipotizzare le caratteristiche degli alzati e di avere un’idea dell’organizzazione interna di un villaggio. Tra gli oggetti di uso quotidiano la presenza di manufatti in legno offre invece la possibilità di conoscere come erano realizzati i manici e le immanicature e, data la consistente presenza di strumenti completamente realizzati in questo materiale, di avere un inedito quadro di quanto il legno fosse importante per la vita delle antiche comunità.

Scavare in palafitta significa definire una politica di conservazione programmata di un numero notevole di manufatti in materiale deperibile, in legno, ma anche in fibre vegetali (tessuti e intrecci). Questi manufatti necessitano infatti di un immediato intervento di stabilizzazione poiché hanno perso parte dei componenti (cellulosa). La collaborazione di numerosi enti, in primis la Soprintendenza competente, rende possibile progettare interventi lunghi e complessi di restauro, avvalendosi anche di restauratori esterni e centri di liofilizzazione privati. 

I manufatti del Lucone, una volta prelevati dallo scavo, sono trasportati subito nella Cella Frigorifera del Museo Civico Archeologico “G. Rambotti” di Desenzano. In seguito sono trasferiti al Centro per il Trattamento del Legno Bagnato di Milano, dove, una volta puliti dal terreno, vengono sottoposti a un’analisi del degrado (CNR IBE di Firenze) che serve per definire le modalità del trattamento. Sono riposti in una vasca e sottoposti a un lungo processo di impregnazione con un glicole polietilenico (PEG) a diversi pesi molecolari. 

Poi i reperti, ripuliti meccanicamente dal PEG in eccesso, sono avviati all’ultima fase del restauro che consiste nell’essicazione controllata o nella liofilizzazione. Questa operazione viene svolta o presso strutture private che posseggono i macchinari adatti (Criofarma di Torino) o presso l’Istituto Superiore per la Conservazione e Restauro di Roma. In questa fase i materiali vengono congelati e sottoposti a liofilizzazione, cioè un’essiccazione controllata che si attua per sublimazione del ghiaccio contenuto nei reperti. A questo punto, dopo un’ulteriore operazione di pulizia e di restauro, sono pronti a essere esposti in teche appositamente progettate per garantire i migliori parametri di conservazione. I restauri sono stati finanziati da fondi propri e da contributi di Regione Lombardia, quando non eseguiti direttamente dai laboratori del Ministero.

Il Museo ha dunque deciso, nell’ambito delle sue mostre periodiche, di programmare per il 2024 una mostra per raccontare l’importanza dei materiali deperibili (legno e tessuti) per ricostruire la vita quotidiana e l’economia delle antiche comunità agricole. La mostra sarà aperta dal 14 aprile al 31 dicembre 2024 con possibilità di proroga.

Per realizzare questa mostra il Museo ha precedentemente dotato il suo spazio mostre di una serie di strutture espositive e strumentazioni atte a garantire buoni parametri conservativi per questa tipologia di materiali, grazie a finanziamento regionale erogato in seguito ad un accordo di valorizzazione tra Regione Lombardia e i siti lombardi componenti il Sito UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino. Tutte le vetrine, in metallo e cristallo, hanno illuminazione a basso consumo e bassa emissione, con sensori di prossimità, datalogger con collegamento wi-fi in modo da avere un monitoraggio continuativo dello stato di conservazione dei materiali esposti.

Gli scavi al Lucone D, parte componente dei “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2011, hanno permesso il recupero di circa 200 manufatti in materiale deperibile, in gran parte legno, a diversi livelli di conservazione. Di questi circa la metà sono stati stabilizzati/restaurati e 69 sono esposti nella mostra, accanto ad altri materiali necessari per una loro contestualizzazione. L’insieme dei manufatti rappresenta numerose tipologie che vanno dai vaghi di collana in semi agli elementi strutturali degli edifici. In questo modo si vuole sottolineare come questo materiale, normalmente non conservato, costituisse un supporto fondamentale per tantissime attività umane. 

Per questo motivo la mostra si apre con pannello che, richiamando le recenti proposte dello studioso americano Rolland Ennos (L’età del Legno. Come un unico materiale ha plasmato l’intera storia dell’umanità, 2021), si chiede provocatoriamente se la storia dell’Uomo non si dovrebbe ridurre a un’unica età del Legno. Uno dei temi, infatti, della mostra è il contrasto tra l’importanza che questo materiale ha rivestito per la produzione di strumenti, edifici, mezzi di trasporto ecc. e la sua rarità in ambito archeologico, dovuta alla sua natura deperibile. 

Le vetrine sono state realizzate dal Comune di Gavardo con un contributo di Regione Lombardia a seguito dell’Accordo di Valorizzazione firmato con le amministrazioni comunali lombarde coinvolte nella gestione del Sito UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. Alcune vetrine, già presenti, sono comunque state realizzate sempre con cofinanziamento di Regione Lombardia attraverso bandi ordinari. I restauri sono stati realizzati in parte con cofinanziamento di Regione Lombardia, in parte eseguiti direttamente dal Centro per il Trattamento del Legno Bagnato – Soprintendenza ABAP per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese e dall’Istituto Centrale per il Restauro di Roma.

 

 

L’ultimo suo libro appena stampato, dedicato a D’Annunzio, gli è stato consegnato sul letto d’ospedale, tre giorni fa. È stato l’ultimo gesto capace di strappargli un mezzo sorriso. Poi il buio. Ieri, a 83 anni (era nato l’1 luglio del 1940) si è spento all’Ospedale Civile Costanzo Gatta, decano dei giornalisti bresciani, uomo di cultura e di garbo, scrittore e autore teatrale, memoria storica della città. Se l’è portato via in poche settimane una malattia improvvisa, aggressiva, brutale. La sua produzione culturale è sterminata.  L’indice delle biblioteche bresciane conta (per difetto) 164 suoi titoli. Sul Corriere Brescia ha firmato quasi trecento articoli. Un giornalista prolifico, innamorato del suo mestiere, curioso delle storie degli uomini e delle donne del suo tempo, con un gusto inestirpabile per la notizia. Il giornalismo l’aveva respirato in casa fin da piccolo. Il padre Alfredo era cronista culturale del Giornale di Brescia. Morì precocemente in un incidente stradale.

Costanzo ne ha seguito le orme nelle testate che ruotavano attorno a don Antonio Fappani: l’Italia, la Voce del popolo. L’iscrizione all’Ordine dei giornalisti risale al 1967. Poi arriva, precoce, l’avventura milanese nella “Notte” di Nino Nutrizio: orari impossibili per sfornare il quotidiano del pomeriggio che è stato palestra di tanti talenti del giornalismo. Sulla piazza milanese nasce, ad esempio, l’amicizia e la stima con un giovane Vittorio Feltri. Costanzo segue tutta la carriera interna: redattore, caposervizio, caporedattore, inviato. Il 6 settembre 1972 è a Monaco per seguire le Olimpiadi: è il primo giornalista al mondo ad annunciare che nel villaggio olimpico i fedayn hanno sequestrato gli atleti della nazionale israeliana. Costanzo ha concluso il lungo percorso giornalistico come direttore di un settimanale a Biella e con un’incursione alla guida di Telenord. La nascita del Corriere Brescia aveva segnato per lui una seconda giovinezza professionale: dalla sua penna sono uscite storie, racconti, memorie, ma anche notizie freschissime trovate da un cronista che aveva uno sguardo vigile e affettuoso verso la sua città. Uomo di teatro, aveva concorso alla nascita della Loggetta e scritto una trentina di testi (alcuni con Renzo Bresciani e Giorgio Sbaraini) da “Föra le palanche” del 1970 a “Oh che bella guerra” del 2015.

Conosceva come pochi altri il dialetto, la cultura popolare, le espressioni dialettali a cui aveva dedicato moltissimi libri. Infine l’innamoramento per D’Annunzio: Costanzo aveva pubblicato numerosi libri sul Vate, facendosi accogliere nella ristretta cerchia nazionale dei dannunzisti. Pochissimi gli incarichi pubblici: nell’assemblea del Ctb, nella giuria del Premio San Faustino di poesia dialettale, nel comitato scientifico della Rivista civiltà bresciana. Tantissimi gli amici che ora si stringono al figlio Alfredo per dichiarargli il bene che hanno voluto a Costanzo. E che lui ha voluto a Brescia, e a uno strano mestiere chiamato giornalismo. 

Massimo Tedeschi

 

Nella Rocca di Lonato del Garda dal 23 marzo al 23 giugno è aperta la mostra PIRANESI | BASILICO. Vedute di Roma. Le incisioni della Collezione Luigi Nocivelli e le fotografie di Gabriele Basilico.

In questi giorni ha aperto al pubblico, nella suggestiva cornice della Sala del Capitano della Rocca di Lonato, Piranesi | Basilico. Vedute di Roma, la mostra che celebra il fascino della città eterna, mettendo a confronto le visioni antiche delle incisioni di Giovanni Battista Piranesi e la città contemporanea ritratta nelle fotografie di Gabriele Basilico. 

Vedute di Roma, titolo della raccolta di acqueforti di Giovanni Battista Piranesi (Venezia, 1720 - Roma, 1778), è anche il titolo del reportage fotografico realizzato da Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) per conto della rivista svizzera “DU” nel 1989. A questo incarico ne seguono altri che periodicamente portano il fotografo a confrontarsi con gli spazi caotici di una città dove antico e contemporaneo convivono dando luogo a forti contrasti, rimandi e reciprocità visuali che la fotografia alle volte fatica a leggere e registrare.

Nel 2010 la Fondazione Cini di Venezia lo incarica di rileggere le settecentesche Vedute di Roma di Piranesi nella città metropolitana che si affaccia all’alba del terzo millennio. Ed è proprio da questo progetto che trae origine l’idea della mostra a Lonato del Garda, nata dalla collaborazione tra la Fondazione Ugo Da Como e l’Archivio Gabriele Basilico. Dal 2011, la Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como conserva la straordinaria raccolta del cav. Luigi Nocivelli (1930-2006), imprenditore bresciano che negli ultimi dieci anni della sua vita indirizzò l’entusiasmo e la determinazione che contraddistinsero la sua intensa attività imprenditoriale alla bibliofilia. La formazione tecnica e scientifica lo portò a prediligere i trattati illustrati di Architettura e le frequentazioni del mercato antiquario internazionale favorirono la costituzione di una collezione straordinaria che comprende oltre quattrocento volumi stampati tra il XV e il XX secolo, tra cui spiccano cinque edizioni delle opere di Piranesi che comprendono anche la raccolta delle grandi Vedute di Roma che l’incisore veneto stampò a partire dal 1748. 

La mostra, vera e propria interpretazione visiva della poesia urbana di Roma, propone un dialogo continuo tra l’opera incisoria antica di Giovanni Battista Piranesi e la fotografia contemporanea di Gabriele Basilico, svelando al pubblico una selezione di 32 vedute cui si aggiungono due fotografie di grandi dimensioni, l’interno del Colosseo e la vista dell’Arco di Settimio Severo con il pronao del Tempio di Saturno, e lo straordinario esemplare del Campo Marzio di Piranesi (1762), conservato nella Raccolta Nocivelli. 

«All’idea di magnificenza, al fervore e alla passione per le architetture romane celebrate nelle acqueforti da Piranesi - scrive Filippo Maggia in catalogo - Basilico contrappone un lucido rispetto per il monumento in sé, trattandolo al pari di un grattacielo di Shanghai o di un’architettura berlinese. Ordina le vestigia del passato nello spazio in cui sono collocate da secoli, in un tempo che parrebbe ancor più sospeso di quello presente nelle settecentesche incisioni dell’artista veneto se non fosse per la gente che talvolta abita le fotografie. […] In assenza del cemento armato, del metallo, di superfici lucide e riflettenti, elementi fondanti dell’architettura contemporanea - territorio naturale e autentiche ossessioni esaurientemente esplorate nella sua pratica artistica -, Basilico afferma nelle sue immagini ispirate alle tavole di Piranesi la resilienza dei templi, degli archi e dei palazzi di Roma antica, l’ostinata resistenza del marmo ai secoli che si susseguono, l’austero silenzio che ancora oggi effondono». 

La mostra, che rimarrà aperta fino al 23 giugno, mira a far conoscere al largo pubblico di turisti ed appassionati d’arte e storia, la straordinaria Biblioteca conservata nella Casa del Podestà della Fondazione Ugo Da Como, una delle raccolte private più importanti in Italia, e l’opera di Gabriele Basilico, uno dei fotografi di paesaggi urbani più noti al mondo, cui anche Milano ha di recente dedicato un’importante mostra monografica allestita tra Palazzo Reale e la Triennale. Il catalogo edito da SKIRA è curato da Filippo Maggia. 

Orari di apertura: dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 17. Costo del biglietto di ingresso alla Rocca: gratuito per i residenti nel Comune di Lonato del Garda; 5 euro per la sola mostra e la visita libera della Rocca; 10 euro per la visita dell’intero complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como (Rocca e Casa Museo di Ugo Da Como). Per informazioni e prenotazioni: Tel. 030 9130060 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.fondazioneugodacomo.it.  

 

Serena Cappa (Canottieri Garda) si è classificata seconda ai Campionati Italiani Giovanili di duathlon. In Umbria ottima prova della giovane atleta bresciana

Giovani campioni crescono: è il caso di Viola Cappa, classe 2009, che sabato 13 aprile a Magione (PG) ha portato i colori della Canottieri Garda Salò sul secondo gradino del podio della categoria Esordienti Youth A ai Campionati Italiani Giovanili di Duathlon.

Erano 11 complessivamente gli atleti Canottieri che hanno preso parte ai Campionati disputati in Umbria lo scorso fine settimana, su oltre 600 atleti provenienti da tutta Italia. Tra i salodiani si segnalano anche le prestazioni di Marco Alghisi e Davide Begni, rispettivamente 18° e il 28° al traguardo della categoria Ragazzi. 

“Siamo fiduciosi - ha commentato l'allenatore Alessandro Moretti a fine gara - che questi risultati positivi siano solo l'inizio di una stagione ricca di soddisfazioni e successi per la nostra squadra. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile la partecipazione e il successo della nostra squadra in questo importante evento sportivo”.

Da oggi, venerdì 5 aprile, è possibile iscriversi alla 11esima edizione della gara organizzata dalla Canottieri Garda di Salò.

 

Inizia venerdì 5 aprile il percorso di avvicinamento alla 11esima edizione del Fondo nel Golfo, gara di nuoto in acque libere organizzata dalla Canottieri Garda nel golfo di Salò che prenderà il via il prossimo sabato 22 giugno 2024.  

Nata 11 anni fa da un’idea degli atleti master della squadra nuoto Canottieri, lo scorso anno la manifestazione ha fatto registrare il record di iscritti con 345 atleti. In quell’occasione il partecipante più “esperto” aveva 73 anni, 14 il più giovane, a caratterizzare un evento aperto a nuotatori di tutte le età e con diverso grado di preparazione. Tre i percorsi: il primo da 4,5 km partirà alle 18.40 dalla spiaggia Sirena, vicino alla sede della Canottieri; sarà seguito dal secondo da 3 km e dal terzo da 1.5 km.

Per l’occasione verrà sospesa la navigazione dalle 18.30 alle 20, mentre il dispositivo di sicurezza in acqua sarà garantito dai mezzi della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, nonché dai gommoni della Canottieri Garda, ciascuno con a bordo un assistente bagnante con brevetto FIN. 

 

Da ieri, martedì 2 aprile, è possibile iscriversi alla Oxyburn Pompegnino Mountain Running. La gara assegnerà i titoli italiani di corsa in montagna per le categorie Master femminili e maschili, e si terrà domenica 30 giugno.

Gli atleti tesserati per la Fidal possono iscriversi online su fidal.it tramite la loro società sportiva, mentre i podisti con tessera Runcard devono inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., allegando la stessa e il certificato medico d’idoneità agonistica per l’atletica leggera. In entrambi i casi le iscrizioni chiudono mercoledì 26 giugno alle 24. 

Le maglie tricolori sono riservate alla categorie Master, ma alla prova organizzata dalla Libertas Vallesabbia possono partecipare anche juniores, promesse e assoluti, purché rispettino i criteri di ammissione: gli atleti devono cioè appartenere a una società affiliata alla Fidal o possedere la Runcard. Comincia quindi il conto alla rovescia per la decima edizione della competizione di Pompegnino, frazione di Vobarno in provincia di Brescia. 

La società presieduta da Paolo Salvadori ha voluto festeggiare l’importante compleanno allestendo i Campionati nazionali Master di corsa in montagna e, il giorno precedente (sabato 29 giugno), i Campionati giovanili di corsa in montagna per la provincia di Brescia. Per quanto riguarda le gare tricolori, i percorsi sono due: tutte le categorie femminili e le categorie maschili over 60 corrono sul tracciato di 6km con 300m di dislivello positivo (partenza alle 9); le altre categorie maschili, cioè le under 60, si affrontano sulla distanza di 10 km e 600 metri di guadagno di quota (via alle 10.15). 

In tutto sono attesi a Pompegnino circa 2mila atleti, perciò la Libertas Vallesabbia ha ottenuto la collaborazione di due alberghi del territorio che proporranno ai partecipanti un’offerta convenzionata. L’Hotel Al Poggio Verde e l’Hotel Edoné, entrambi collocati a pochi chilometri da Pompegnino, attendono perciò entro il 15 aprile le prenotazioni: basterà specificare di essere iscritti alla Oxyburn Pompegnino Mountain Running per usufruire della tariffa agevolata.

 

I numeri di Bergamo Brescia capitale della cultura 2023 presentati nei giorni scorsi nel salone Vanvitelliano a Brescia. Certamente il 2023 è stato un anno record per i risultati economici e gli arrivi: 6.552.779 presenze di turisti nel 2023 contro i 4.422.033 del 2022, pari a un + 39%.

Attenzione: va segnalato che in questo caso i metodi di rilevazione basati sui big data telefonici misurano la permanenza di un dispositivo agganciato ad una determinata cella. Un nuovo modo, insomma, di intendere le “presenze”, non più quelle tradizionali legate al pernottamento in una struttura dell’ospitalità, ma il soggiorno di almeno 8 ore (non periodico) in un determinato luogo. Un alto livello di profilazione che da una parte consente di rilevare le effettive presenze sul territorio ma che non è collegato necessariamente al pernottamento e a tutto ciò che esso comporta, tassa di soggiorno compresa. 

Le notti, insomma, si possono contare (756.000 nel 2023, + 210.000 rispetto al 2022), la presenza registrata via smartphone è ovviamente più fluida. Insomma circa un "visitatore" su otto ha pernottato nella città. Se applicassimo sommariamente lo stesso parametro sul lago di Garda che nel 2023 ha registrato 25 milioni di presenze (notti dormite), dovremmo giungere alla cocnlusione che i visitatori sul Garda sono stati almeno 200 milioni!

La Gestione Governativa Navigazione Laghi Maggiore, Garda e Como – Direzione di Esercizio Lago di Garda – informa che a partire da VENERDI 29 MARZO entrerà in vigore l’orario primaverile che durerà fino al 17 maggio 2024, per essere poi sostituito da un più intenso programma estivo.

In particolare, rispetto all’orario invernale, i servizi verranno incrementati con collegamenti circolari e longitudinali, che raggiungeranno le principali località dell’intero territorio gardesano. Ulteriore intensificazione sarà prevista per le Festività Pasquali e Festività Tedesche. “Navigazione Lago di Garda - afferma il Direttore di Esercizio Giuseppe Mafale - aumenta le corse dei servizi di trasporto a supporto della viabilità dei cittadini gardesani e dei turisti che potranno così muoversi tra le sponde del Lago di Garda alla scoperta delle sue innumerevoli bellezze”.

Anche per il 2024 sono state rinnovate alcune importanti iniziative, tra le quali segnaliamo:

-Conosci il tuo lago, in collaborazione con tutti i comuni che si affacciano sul lago e che hanno aderito all’iniziativa, che riconosce sconti per i cittadini residenti.

- Happy Family, con scontistiche riconosciute ai gruppi familiari composti da almeno due adulti.

- Biglietti Plurigiornalieri, sono carte di libera circolazione ad un prezzo speciale, con validità 3 giorni consecutivi.

Per tutte le informazioni inerenti il servizio ci si può rivolgere a: NAVIGAZIONE LAGO DI GARDA - Direzione di Esercizio - telefono 030.9149511 - telefax 030-9149520 - numero verde 800-551801 - www.navigazionelaghi.it - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La Rocca d'Anfo, fortezza Napoleonica più grande d’Italia, riapre sabato 30 marzo 2024 con un'ampia serie di proposte per la visita guidata. Nei mesi estivi sono previsti anche tour infrasettimanali e in diverse lingue.

Il complesso sarà visitabile con guida scegliendo il tour “Napoleonico”, che comprende la visita dell’intera Fortezza (circa 4 ore), oppure il tour “Dalla Serenissima al Regno d’Italia”, più breve e meno impegnativo (circa 2,5 h), che prevede la visita della parte più bassa della Fortezza. 

Nei mesi di aprile e maggio, le visite guidate saranno svolte tutti i weekend e nei giorni festivi, al raggiungimento di un minimo di 15 iscritti. Durante l’estate, invece, sono previsti anche tour infrasettimanali, non solo in italiano ma anche in lingua inglese e tedesca.

Tutte le visite guidate sono prenotabili sul sito www.roccadanfo.eu, nella sezione “Prenota Online”, oppure telefonicamente al numero +39 375 6221121.

In alternativa, sarà possibile visitare la Rocca d’Anfo in autonomia tramite un percorso breve di circa 2 km tra andata e ritorno, dalla Caserma Zanardelli fino alla Batteria Tirolo.

Il vino gardesano registra + 9,5% nel mercato interno. “Il modo di comunicare è fondamentale per intercettare il pubblico” ha commentato il Direttore del Consorzio Tutela Lugana DOC Edoardo Peduto.

Tanti i visitatori allo stand consortile della denominazione lombardo veneta, più di 100 le etichette assaggiate, grande successo per il talk sull’enoturismo. Un inizio di Vinitaly entusiasmante per il Consorzio Tutela Lugana DOC, con tanti operatori e Lugana lovers che si sono recati allo stand sin dalle prime ore di apertura della fiera per assaggiare la nuova annata 2023, che spicca per sapidità e complessità organolettica. La grande freschezza del Lugana DOC, la facilità di abbinamento anche a piatti di alta cucina, la connessione con un territorio caratterizzato da meraviglia e convivialità come il Lago di Garda, sono i tratti distintivi che fanno di questo vino bianco uno dei più apprezzati a livello internazionale, ma anche nel Belpaese. Come si evince dalla ricerca sulla GDO di Circana, la denominazione cresce del 9,5% in termini di volume e del 16,6% in valore per quanto riguarda il mercato nazionale.

Apprezzamento non solo sulla tavola, ma anche da parte delle migliaia di turisti che ogni anno visitano le Terre del Lugana per scoprire cosa si cela dietro questo eccellente prodotto. L’enoturismo negli anni è diventato un asset centrale del sistema economico, intercettando un turismo alto-spendente e curioso, dove sono i giovani a trainare questa tendenza. 

Ed è proprio a questo tema che il Consorzio ha voluto dedicare il talk “Lugana da scoprire: enoturismo e nuove opportunità”. Durante il seguitissimo talk sono stati delineati i fattori di successo di quei territori che sono stati in grado di intercettare e comprendere le esigenze di un visitatore sempre più informato, con grande desiderio di approfondire le tematiche e la storia delle persone che lo vivono e ne coltivano le viti. “Il valore dell’enoturismo - spiega Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia - è quello di permetterci di raccontare la storia e l’unicità di un territorio attraverso vini e piatti in abbinamento. Chi viene a trovarci non è un cliente ma un ospite, e questo permette di trasferire il capitale umano che c’è dietro a ogni calice. Siamo diventati

Subito dopo la conferenza, alle aziende socie del Consorzio è stata consegnata una targa per aver aderito ai 10 punti del Manifesto sull’enoturismo in Lugana, che definisce le linee guida per creare un’esperienza di valore per l’enoturista in cantina. Dalla formazione, alla digitalizzazione fino alle sinergie con il territorio, un decalogo essenziale per tutte le aziende. 

“L’attività enoturistica - dichiara Fabio Zenato, presidente del Consorzio del Lugana Doc - è diventata centrale per tante nostre aziende, permettendo servizi di alta qualità sia in campo ristorativo che di accoglienza alberghiera. Il nostro decalogo è un patto col territorio per far sì che il turista riceva un’esperienza a 360 gradi. Un racconto che fa parte della nostra quotidianità, fondamentale per parlare della nostra storia, del nostro impegno e della passione che ognuno di noi mette per portare il Lugana in tutto il mondo".

 

Bagolino tra i borghi più belli d'Italia.  L’Associazione nazionale individua per ogni regione tre borghi che hanno presentato domanda. Per il 2024 la scelta è caduta su Serina, Sarnico e Bagolino.

L'ufficialità questa mattina ma il passaggio definitivo avverrà al termine dell'ispezione prevista nei prossimi mesi condotta a Bagolino, come negli altri comuni prescelti, dai vertici della prestigiosa associazione.

Una buona notizie dunque che rende onore ad una località ricca di fascino, tradizione e cultura.

L'appartenenza a questa associazione rappresenta certamente un'opportunità per far conoscere il borgo valsabbino non solo in Italia ma anche all'estero dove si svolge periodicamente l'attività di promozione.

Il club è nato nel 2002 all'interno della Consulta del turismo dell'Anci allo scopo di valorizzare e promuovere il grande patrimonio di storia cultura paesaggi arte tradizione presente nei piccoli centri del paese. Attualmente ne fanno parte 360 borghi selezionati e certificati. Sono questi l'espressione della bellezza e del fascino di cui l'Italia è leader indiscusso nel mondo. 

 

 

 

Lo scorso 18 marzo, in occasione della giornata del riciclo, gli alunni della scuola primaria e la banda locale hanno dato vita a un evento inedito, suonando insieme nel cortile dell'istituto di Sopraponte.

"Un'esperienza unica e coinvolgente", "attività musicale straordinaria", "momento di gioia e collaborazione", "evento ispiratore di speranza": sono solo alcuni fra i commenti che hanno accompagnato l'iniziativa vissuta nei giorni scorsi da bambini e musicisti che, in piena sinergia, hanno dato vita a un concerto irripetibile ed entusiasmante. L'esibizione dei piccoli è stata infatti accompagnata dalla musica dei grandi, ossia i componenti dei Corpo Bandistico 'Nestore Baronchelli'. Per i bambini è stato particolarmente emozionante poter cantare accompagnati dagli strumentisti e guidati dal maestro Bertuetti, direttore della banda.

Numeroso il pubblico, composto non solo dai genitori degli alunni, ma anche da diversi abitanti della frazione di Gavardo, incuriositi dall'evento speciale proposto da scuola e banda in occasione della giornata del riciclo. Tra i brani eseguiti insieme spiccano “Heidi”, l’Inno di Mameli e “Ci vuole un fiore”.  Oltre a questi, non si può non ricordare “Albero più albero” e “Crescere insieme”, l’inno di Bergamo Brescia capitale della cultura 2023. I più grandi di quarta e quinta hanno inoltre suonato da soli alcuni brani con il flauto dolce.

A seguire, tutti hanno eseguito una sequenza di yoga (Il piccolo seme), frutto del progetto interno che da settembre 2023 ha coinvolto le classi della scuola in un percorso comune. Il filo conduttore della giornata riguardava prevalentemente gli alberi, in sintonia con il tema scelto dalla stessa scuola per quest'anno scolastico che è la carta. Non a caso, solo pochi giorni fa i bambini hanno vissuto un'uscita didattica per visitare la Valle delle cartiere di Toscolano Maderno.

La collaborazione tra scuola e corpo bandistico è stata molto apprezzata, oltre che dai bambini, anche da insegnanti e genitori, infatti tutti sperano che questa esperienza si possa ripetere anche in futuro. Lo stesso corpo bandistico è stato molto entusiasta del lavoro condotto con alunni e maestre in questi mesi, pertanto è aperto a nuove collaborazioni con la scuola primaria, sperando che i bambini di oggi diventino i giovani suonatori della banda di domani. 

Giovanna Gamba

 

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