Si tratta di Matteo Ariassi, residente a Casto e studente del Perlasca di Idro: a lui il Grosso d'Oro nell'edizione 2023 dei premi della bontà.

Nella cerimonia di consegna del Premio Bulloni 2023, al Teatro Sociale di Brescia, c'era anche lui: Matteo Ariassi, 16 anni, di Casto - dove vive con la mamma Francesca, il papà Alessandro e il fratello minore Nicola - studente al liceo scientifico presso l'istituto Perlasca di Idro, in cui frequenta la classe terza con ottimi risultati. Un ragazzo 'normale', che vive la sua quotidianità come tanti suoi coetanei, eppure eccezionale per sensibilità e attenzione ai bisogni del prossimo.

Per puro caso, nel 2020 entra in contatto telefonico con una signora valsabbina, conoscente della zia, che vive una situazione familiare difficile. Matteo la ascolta e da allora ogni giorno la sente per rincuorarla e sostenerla, condividendo le sue fatiche e rendendola partecipe della propria quotidianità, in modo semplice e spontaneo, ma coinvolgente al punto da creare un legame che aiuta la donna nei molti momenti complessi da affrontare ogni giorno. La signora ha da poco perso la madre ed è rimasta sola ad accudire il padre infermo e un fratello disabile. Le telefonate di Matteo diventano boccate d'ossigeno che illuminano la giornata e, quando avvengono sul pullman che porta il ragazzo a scuola, talvolta coinvolgono anche qualche amico che a sua volta scambia un saluto, un augurio.

A colpire in questa storia non sono soltanto la sensibilità e la generosità di Matteo, per quanto fuori dal comune fra adolescenti spesso egocentrici e superficiali, quanto la sua costanza, la capacità di tessere una relazione significativa che continua ininterrottamente da ormai quattro anni. Matteo è riuscito in questo tempo a non allentarne mai le maglie per stanchezza o noia, con una dedizione davvero eccezionale, visto che in media sono due al giorno le telefonate fra i protagonisti di questa vicenda. La signora in questo tempo ha imparato a conoscere la musica e il calcio, le passioni di Matteo, e cerca perfino di seguire le partite delle squadre preferite del suo giovane amico, per poterle poi commentare con lui. Possiamo ancora coltivare la speranza, immaginando un futuro affidato a giovani come Matteo.

Giovanna Gamba