E' stata inaugurata ieri sera, sabato 7 settembre, la casa famiglia pensata e realizzata dall'Associazione Il Faro che riunisce familiari di ragazzi diversamente abili del territorio. Offrirà soluzioni residenziali temporanee o permanenti per persone con disabilità medio-lieve in un ambiente strutturato e inclusivo.

E' stata inaugurata ieri sera, sabato 7 settembre, la casa famiglia pensata e realizzata dall'Associazione Il Faro che riunisce familiari di ragazzi diversamente abili del territorio. Offrirà soluzioni residenziali temporanee o permanenti per persone con disabilità medio-lieve, in un ambiente strutturato e inclusivo.

Alla presenza delle autorità, dei volontari, di progettisti e maestranze, di familiari, amici e simpatizzanti, è stata inaugurata quella che i bedizzolesi da anni chiamano "la casa famiglia del Faro", anche se ufficialmente prenderà il nome di Comunità socio-sanitaria "Il Faro". C'era un'intera comunità a festeggiare l'evento, frutto dell'idea visionaria di un gruppo di genitori di ragazzi diversamente abili i quali, oltre vent'anni fa (l'associazione nacque nel 2000), immaginarono una soluzione creativa per la gestione del "dopo di noi". Da allora il territorio è stato coinvolto in una serie infinita di iniziative, volte a garantire la raccolta dei fondi necessari per portare a termine l'ambizioso progetto.

L'anno della svolta fu il 2009, quando l'amministrazione guidata dal sindaco Roberto Tagliani concesse un terreno in diritto di superficie all’associazione, il che diede ufficialmente il via ai lavori. La sensibilità verso queste tematiche ha spinto anche le amministrazioni successive a promuovere il progetto, non solo in modo formale ma sostenendolo economicamente e socialmente. Negli anni ci sono poi state battute d'arresto e non sono mancate le difficoltà, tuttavia il traguardo è oggi sotto gli occhi di tutti: una struttura di 350 metri quadri circondata da un vastissimo giardino, con 10 posti letto accreditati in stanze doppie con bagno riservato e bagno centrale assistito, cucina, lavanderia, ufficio, magazzino e un ampio salone dove incontrarsi e condividere tempi e attività.

Ente gestore della struttura è la Cooperativa La Sorgente di Montichiari alla quale spetterà il compito di rendere il modello di convivenza comunitaria un vero e proprio nucleo familiare, costituito per rispondere alle necessità di persone adulte con fragilità, nel rispetto della singolarità di ciascuno. Attiva 7 giorni su 7 e per 12 mesi l’anno, la comunità si caratterizza come luogo in cui trovare la propria dimensione privata, rinforzare l’autonomia, apprendere nuove abilità e ottimizzare le risorse personali.

Nella serata di ieri, il primo intervento è stato quello del sindaco Giovanni Cottini che, dopo i ringraziamenti, ha sottolineato con emozione quanto questa idea - semplice ma potente - sia oggi da considerare un traguardo dell'intera comunità, la testimonianza di quanto si possa ottenere quando si lavora in sinergia per il bene comune, con il contributo non trascurabile anche dei territori vicini. Una gioia condivisa anche dall'assessora Graziella Vedovello che parla della struttura come luogo pensato e realizzato per promuovere l'inclusione, un posto sereno che assicuri un futuro sicuro, uno spazio non tanto di assistenza quanto di valorizzazione. La consigliera regionale Miriam Cominelli ha evidenziato il valore aggiunto della collaborazione rispetto alla chiusura che purtroppo caratterizza molte famiglie alle prese con la disabilità, complimentandosi per la tenacia, la pazienza e la forza di volontà di chi con tanto coraggio ha realizzato la struttura. Le fa eco la collega in regione Claudia Carzeri che auspica una sempre maggiore responsabilizzazione delle nuove generazioni nei confronti delle persone disabili, con comportamenti inclusivi da sviluppare fin dalla più tenera età.

A seguire, ha preso la parola la presidente dell'Associazione Il Faro Ernesta Cominelli, alla cui tenacia ed energia l'intera opera deve molto. Sua la declinazione originale del "dopo di noi", inteso non tanto come il tempo in cui i genitori non potranno più occuparsi del proprio figlio, quanto come l'opportunità di creare legami significativi in una nuova famiglia dopo quella di origine. Gli ultimi interventi istituzionali sono stati quelli di Paolo Guglielmi, presidente della cooperativa La Sorgente, e di Mauro Camerini, coordinatore della nuova comunità socio-sanitaria. La Sorgente è entrata nel progetto circa quattro anni fa e ora gestirà il futuro della struttura, risultato della virtuosa sinergia fra enti pubblici e privati, desiderata e amata non solo dalle persone coinvolte, ma da un'intera comunità che ieri era infatti numerosissima a festeggiare il taglio del nastro della "casa famiglia del Faro".

Giovanna Gamba