La chiamata di una bambina per segnalare una lite familiare ha portato alla scoperta di quantità ingenti di droga conservate in un'abitazione di Gavardo. Il commento del sindaco, Davide Comaglio.

 

Tutto ha avuto inizio ieri pomeriggio verso le 17:45, quando una bambina di otto anni chiama il numero unico di emergenza per segnalare una lite in famiglia. Gli operatori del 112 allertano la polizia locale valsabbina che subito si reca con una pattuglia sul posto, a Gavardo. Sulla strada, poco lontano dalla porta d'ingresso, gli agenti vedono una donna in lacrime con una bambina in braccio. La signora ha escoriazioni al volto e sulle braccia, eppure dice di non volere aiuto, anzi assume un atteggiamento reticente, dichiara che non è successo niente, che è stata lei ad aggredire il compagno e non viceversa. Durante il racconto, tuttavia, cade più volte in contraddizione, pertanto gli agenti si insospettiscono e decidono di approfondire i fatti. 

Nel frattempo raggiungono il compagno della donna, fermo sull'uscio di casa, che viene identificato. L'uomo appare molto agitato, ammette di aver litigato con la compagna ma niente di più, secondo lui è stata la bambina a inventare tutto. Dall'ingresso dell'abitazione intanto proviene un forte odore di marijuana, perciò le forze dell'ordine decidono di procedere con una perquisizione. A questo punto entrambi gli adulti assumono un atteggiamento molto oppositivo e accampano ogni tipo di scusa per non far entrare gli agenti: "Dovete togliere le scarpe, è una casa privata, non potete entrare" e via di seguito, impedendo materialmente l'accesso all'abitazione per quasi quaranta minuti, fino a quando gli agenti contattano un avvocato e riescono a entrare. Intanto i due continuano a negare la presenza di droga con toni sempre più alterati e nervosi.

L'uomo arriva a strattonare gli agenti perché desistano e si mette davanti alla porta della camera per impedire l'accesso, ma alla fine è costretto a farsi da parte. A quel punto la prima scoperta: in un armadio, dentro un cofanetto, vengono rinvenuti 4 Kg di marijuana, oltre alla sostanza per il confezionamento e la pesatura. Ma non è finita, perché occultati tra i vestiti vengono trovati 11.460 euro, conservati in mazzette accuratamente ordinate e disseminate in diversi luoghi, tutte in banconote di piccolo taglio. 

La perquisizione viene quindi estesa all'intero appartamento e al relativo garage, dove sono conservati altri 2 kg di marijuana, 68,80 grammi di hashish e 24,95 grammi di cocaina, cui si aggiungono un bilancino di precisione, la macchina del sottovuoto, cellulari e altro materiale. "Tutto fa pensare - commenta il comandante Fabio Vallini - a un giro notevole, con un commercio di sostanza stupefacente destinato agli spacciatori, più che a droga smerciata al dettaglio".

Le due persone sono state arrestate e piantonate per tutta la notte e questa mattina sono state processate per direttissima. Il magistrato ha convalidato l'arresto per entrambi, mentre il denaro e tutto il materiale sono stati sequestrati. Ora lui si trova a Canton Mombello e lei a Verziano, mentre i figli sono con un parente in attesa della decisione del giudice, visto che è stata informata anche la Procura dei Minori. I due sono residenti a Gavardo, vicino al centro, ed erano già conosciuti dalle forze dell'ordine per precedenti penali. 

Il sindaco di Gavardo Davide Comaglio ha commentato subito i fatti, dichiarando: “Mi sono complimentato con il comandante dell’Aggregazione della Polizia Locale di Valle Sabbia Fabio Vallini e i suoi agenti per il grande risultato che conferma il costante e proficuo lavoro svolto sul territorio gavardese. E’ altresì evidente che sono confermate le mie preoccupazioni sulla sicurezza di una parte del centro storico, che non possono essere delegate esclusivamente alla Polizia Locale e richiedono la proficua collaborazione delle diverse forze di polizia. Delle criticità gavardesi abbiamo parlato in un apposito incontro svolto nelle scorse settimane con S.E. il Prefetto Maria Rosaria Laganà che porterà alla convocazione, per la fine di luglio, del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

Giovanna Gamba