La prima guerra mondiale è stata studiata da diverse angolazioni, ma forse uno degli ambiti rimasti più in ombra riguarda talune iniziative attinenti al settore economico-finanziario. Per esempio, sono relativamente ridotti gli studi riguardo al contributo solidale del popolo italiano nel corso del conflitto: agli italiani fu chiesta la donazione volontaria di oro, argento e monili vari alla patria, un’iniziativa molto meno conosciuta della successiva promossa nel 1935 da Mussolini, eppure decisamente rilevante e degna di essere indagata. Una seconda risoluzione da approfondire concerne il rientro dei capitali mobiliari, investiti da enti e istituzioni religiose in molte aree coinvolte dalla guerra, che lo stesso conflitto aveva reso inesigibili.
Uno degli ostacoli maggiori allo sviluppo di questi filoni di indagine è la difficile reperibilità delle fonti. Pegrari con pazienza e acribia critica ha interrogato i materiali conservati presso l’Archivio Storico della Banca d’Italia e l’Archivio Segreto Vaticano ed è riuscito a fare luce sulle due iniziative, ricostruendo un quadro sostanzialmente completo della situazione bresciana di quegli anni grazie a inedite, preziose testimonianze. Ne parlerà tra gli accademici presieduti dal prof. Sergio Onger durante la conferenza di venerdì, cui siamo tutti invitati.
Giovanna Gamba