Il Chronicon brixianum vide la luce a partire dal 1412, quando l’autore si era ritirato sul Garda a causa della peste che aveva colpito la popolazione cittadina. Il ritiro fu fecondo perché la lontananza dalle solite incombenze spinse Malvezzi alla scrittura: ne nacque un corposo testo sulle vicende passate di Brescia, il primo libro di storia bresciana composto sulla base di diverse fonti sia scritte che orali, sia istituzionali che molto meno ufficiali, come la memoria degli anziani del tempo. Il testo è una ricca fonte per la conoscenza storica anche laddove cede il passo alla leggenda, anche perché in molte vicende sono i particolari descrittivi quelli che da sempre storici ed eruditi hanno ritenuto preziosi.
Il convegno di mercoledì approfondirà i contenuti delle Cronache bresciane e metterà in luce le nuove piste di ricerca su cui si può operare a partire dalla recente rivisitazione del testo. Dopo i saluti di Giovanni Donni (presidente dell’Associazione per la storia della Chiesa bresciana), Giuseppe Bertagna (direttore del comitato editoriale Edizioni Studium), Gabriele Archetti (presidente Centro Studi Longobardi), Eugenia Giulia Grechi (vicepresidente di Fondazione Cogeme onlus) e Dario Lazzaroni (presidente di Cogeme spa), la parola passerà ai relatori, introdotti e moderati da Daniele Montanari dell’Università Cattolica di Brescia.
Sono previsti gli interventi di Roberto Greci (ordinario di Storia medievale dell’Università di Parma), Pietro Cafaro (ordinario di Storia economica dell’Università Cattolica di Milano) e Maurizio Tira (ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica, oltre che rettore dell’Università degli Studi di Brescia). Le conclusioni saranno affidate a Fabio Rolfi, presidente della Commissione Sanità e politiche sociali della Regione Lombardia.
Giovanna Gamba