Il consueto appuntamento primaverile offre al pubblico la possibilità di accostare una raffinata selezione di opere del noto maestro bergamasco. In Rocca, una trentina di incisioni e dipinti documenta l’intenso rapporto col Beato Giovanni Battista Montini, con un occhio di riguardo per l’umanità tutta, in un continuo rimando tra episodi evangelici e quotidianità del vivere.
Particolarmente significativo, quest’anno, l’appuntamento che attende la comunità locale, nell’ambito dell’annuale rassegna dedicata all’arte.
Il proficuo scambio avviato già qualche anno fa con la Collezione Paolo VI - arte contemporanea di Concesio, che ha visto tra l’altro la nostra Rocca ospitare, l’autunno scorso, l’intenso Stabat Mater di Michel Ciry, prosegue con una significativa esposizione dedicata al maestro Trento Longaretti.
Il pittore bergamasco, che ha da poco superato il secolo di vita, è già stato omaggiato dal museo concesiano, nei primi mesi di quest’anno, in un’ampia mostra che viene riproposta ora, proprio al Santuario della Madonna della Rocca, tra aprile e giugno.
Il tema centrale dell’esposizione, che inaugura sabato 15 aprile, alle ore 17, è quello del viaggio. Un tema caro a Longaretti che fu particolarmente vicino al papa bresciano, come documentano le numerose testimonianze figurative conservate alla Collezione Paolo VI, dedicate all’incontro tra il papa e il patriarca Athenagora, risalenti al 1964 o ancora la serie dei “viandanti”, uomini e donne in cammino, quasi una dolente processione, resa con poetici tocchi d’acquerello, per lo più senza un disegno preparatorio.
Se la scelta cromatica e la ricorrenza dei soggetti ricorda le lontane esperienze del primo Picasso, ma anche del Rouault del Miserere – come nota Paolo Sacchini, neodirettore del museo di Concesio e curatore del catalogo e della mostra – la peculiarità del messaggio di Longaretti è data dal rifiuto tanto di toni drammatici, quanto di appigli aneddotici. “…i viandanti longarettiani non sono mai e poi mai disperati, ma al contrario mantengono sempre dentro di sé una scintilla di cristiana speranza, per cui l’atmosfera che si respira guardando le opere del maestro bergamasco è per lo più malinconica, struggente, persino fiabesca…”.
Non mancano i soggetti tipici della tradizione biblica, con una particolare ricorrenza di Natività e Crocifissioni, ma anche di soggetti come Il figliuol prodigo e San Martino e il povero, a testimonianza del richiamo forte al tema della cura dell’altro, anticipato da Paolo VI già nell’enciclica Populorum Progressio, di cui cade, proprio quest’anno, il cinquantesimo anniversario.
Pregnante l’immagine scelta per comunicare l’evento, che riproduce un particolare del Cristo fra Oriente e Occidente, dai toni cromatici chagalliani, un dipinto che rievoca, da un lato, l’iconografia medioevale di tradizione bizantina, con l’inserimento, nello sfondo rosso, del sole e della luna e che riproduce, nella sezione inferiore, un grattacielo ed una basilica con
cupola a cipolla, a marcare la necessità del dialogo ecumenico. Dialogo, come segno distintivo di un’umanità in costante ricerca, tra devozione e solidarietà, la stessa che ha legato per secoli il nostro Santuario alla comunità locale.
La mostra rimarrà aperta da sabato 15 aprile a domenica 11 giugno, con i seguenti orari di apertura: sabato dalle ore 14.30 alle ore 18.30; domenica e festivi (25 aprile, 1 maggio), dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30.
Si ricorda che nelle seguenti domeniche: 23 aprile, 7 e 28 maggio, sarà possibile fruire di una visita guidata gratuita alla mostra, alle ore 17. Domenica 23 aprile, alle ore 15.30, è inoltre previsto un laboratorio didattico per bambini (dai sei anni d’età), dal titolo A piccoli passi nel mondo di Trento Longaretti.
Per l’occasione, l’amministrazione comunale ha promosso l’edizione di un catalogo illustrato.
Michela Valotti