Cremona onora la sua illustre concittadina Mina Gregori e, al contempo, offre un importante contributo alla storia dell’arte con la mostra, da poco inaugurata nelle sale del locale Museo Civico, dedicata a Luigi Miradori detto il Genovesino. Se anche Cremona, al pari di molte altre realtà lombarde, sceglie saggiamente di esaltare la sua cultura artistica con un evento che invoglia a visitarla e offre nuovi stimoli per future ricerche agli specialisti, a Brescia che facciamo?
Dormiamo cullandoci nell’illusione di essere “internazionali”: ossia terribilmente provincia. Se i primi tempi “L’evento Paladino” mi infastidiva per la sua banalità, ammantata di retorica sull’arte contemporanea non compresa, ora ha il sopravvento la noia: quando passo da piazza Vittoria, e lo faccio spesso abitando in centro, sbadiglio.
Non certo mi risvegliano dal torpore le esposizioni di Santa Giulia che offrono spesso eventi totalmente slegati dal territorio, che ben starebbero in un museo dedicato alla fotografia ma non certo in un sito “Patrimonio dell’Umanità”. Se a questo si aggiunge che l’esaltato MOCA fa modesti “caffè”.... Insomma qualche volta viene da domandarsi: si fa cultura o festa di Piazza? Certo evento lodevole, ludico e aggregante ma non culturale. E questo è quanto Brescia fa nel campo culturale? Ah, dimenticavo: spesso canta.
Giuseppe Merlo