Il 4 novembre del 1921, tre anni dopo la fine della I Guerra Mondiale, all’interno dell’Altare della Patria, a Roma, veniva tumulato il milite ignoto. La scelta della salma da collocare nel più importante monumento nazionale, il viaggio del feretro da Aquileia alla capitale e la sua collocazione nel Vittoriano suscitarono una enorme emozione, oltre che una mobilitazione corale della nazione.

Da allora il più importante monumento costruito con la pietra di Botticino assunse una nuova valenza simbolica ed entrò ancora più fortemente nell’immaginario nazionale.

Per celebrare quell’evento storico e riattualizzare il legame fra il bacino estrattivo di Botticino e l’Altare della Patria, l’Amministrazione comunale di Botticino ha deciso di organizzare un convegno storico che si svolgerà sabato 6 novembre, dalle 9:30 alle 13:00, presso il Teatro Centro Lucia di Botticino.

Gli studiosi coinvolti offriranno una ricostruzione della vicenda del milite ignoto e più in generale dell’Altare della Patria, approfondiranno il tema del culto del corpo dei caduti delle guerre nazionali, il ruolo dei monumenti durante il Ventennio, la fortuna dell’Altare della Patria presso la stampa d’Oltre Oceano, il dibattito e le controversie artistiche e architettoniche che accompagnarono il monumento per tutto il Novecento. L’ex direttrice del complesso del Vittoriano descriverà infine la vita dell’Altare della Patria oggi: un immenso cantiere e al tempo stesso una “macchina” culturale.

I lavori saranno introdotti dal sindaco di Botticino, Gianbattista Quecchia, dall’assessore alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, dal vicepresidente della Provincia di Brescia Guido Galperti e saranno coordinati dall’assessore alla Cultura di Botticino Irina Mai.

Programma del convegno

Un Altare per il milite ignoto

1921-2021 - Cento anni di storia

del monumento nazionale in pietra di Botticino

Relatori e titoli:

Massimo Tedeschi (giornalista, storico):

La tomba del milite ignoto: genesi e realizzazione di un’idea

Emanuele Cerutti (storico, direttore della Fondazione del Museo del nastro azzurro di Salò):

I corpi e i nomi. Il culto monumentale dei caduti nelle guerre nazionali

Rolando Anni (storico, direttore dell’Archivio storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Brescia):

L’Altare e il balcone. I monumenti durante il fascismo, l’uso simbolico e scenografico del Vittoriano

Maria Paola Pasini (storica, docente di Storia del turismo e di marketing territoriale dell’Università Cattolica di Brescia).

 “The most colossal monument in the world”: l'Altare della Patria e il Milite ignoto visti dalla stampa americana

Antonio Rapaggi (studioso di storia dell’arte e dell’architettura):

Cantori, detrattori e demolitori: l’Altare della patria nella polemica architettonica del Novecento

Gabriella Musto (Funzionario direttivo del MiC, già Direttrice del Monumento a Vittorio Emanuele II):

L’Altare della patria come macchina culturale e cantiere permanente

 

CENTO VOLTI PER IL MILITE SENZA VOLTO. Cavatori, artisti e regnanti nei documenti di inizio Novecento

 

Il percorso espositivo “Cento volti per il milite senza volto. Cavatori, artisti e regnanti nei documenti di inizio Novecento” rappresenta un significativo contributo che la comunità di Botticino vuole offrire all’interno del programma di celebrazioni nazionali dedicate al Milite Ignoto in occasione del centenario della traslazione della sua salma all’Altare della Patria. Il 4 novembre 1921, infatti, dopo un lungo viaggio iniziato dalla basilica di Aquileia e che ha toccato le principali città italiane, il soldato senza volto e senza nome, scelto tra tanti caduti mai identificati della Prima Guerra mondiale, giungeva trionfalmente a Roma per consacrare quello che sarebbe da allora diventato il cuore del Vittoriano. Da allora il Milite rappresenta l’Unità nazionale ed è per questo ininterrottamente vegliato da una fiamma continua.

Questa sorta di consacrazione ha un valore tanto significativo da contribuire, nell’immaginario comune, a ripensare l’intero senso del grande monumento dedicato al Re Vittorio Emanuele II: per la gente comune il Vittoriano diventa, tutto, l’Altare della Patria, simbolo della nuova Italia.

Con la fama del grande monumento al Padre della Patria e al Milite ignoto diventa famoso nel mondo il marmo botticino e insieme ad esso anche le nostre cave e la nostra terra. Una terra che beneficerà di questa grande commessa e che si riorganizzerà proprio in funzione di essa, avviando una crescita continua.

Il percorso espositivo, a cura di Maurizio Bettinzoli, intende celebrare proprio l’epopea del Vittoriano, che ha inizio con la visione del bresciano on. Zanardelli, prende vita nelle montagne botticinesi, si fa progetto attraverso le idee degli artisti che lo hanno progettato e acquista forma attraverso le mani non solo di abili scultori (come il bresciano Zanelli) ma anche di umili cavatori, trasportatori e scalpellini nostri conterranei.

Sono le azioni di queste persone, alcune note molte altre perse nell’oblio della storia, che danno corpo al Vittoriano.

Sono i volti di queste persone, alcune note molte altre perse nell’oblio della storia, che danno un volto al Milite senza volto, celebrandolo in quel monito imperituro che è il monumento.

Il percorso espositivo espone documenti originali, riviste d’epoca, medaglie commemorative coeve, cimeli militari della Grande Guerra mettendoli in dialogo con la collezione del Museo del Marmo Botticino, accompagnando così i visitatori nel riscoprire le storie di tanti uomini e donne che hanno contribuito a questa grandiosa celebrazione, un’opera monumentale nella quale il Milite senza volto è divenuto simbolo di una nazione unita e rinnovata.

I pezzi originali, provenienti da collezioni e archivi privati, sono presentati all’interno delle sale del Museo, secondo un percorso così strutturato: la visione e l’origine del Monumento; dalla cavazione al Vittoriano; dal contesto artistico locale al fregio di Angelo Zanelli; il Milite ignoto e il suo viaggio verso l’Altare della Patria.

Domenica 7 novembre 2021 si terrà la prima giornata di apertura del percorso espositivo e, per l’occasione, i visitatori potranno godere di una visita animata, con l’intervento dell’attore Alessandro Zanetti.

Torinese di nascita ma bresciano di adozione, Alessandro Zanetti è un attore versatile che lavora nel teatro di prosa e improvvisazione, passando dallo speakeraggio, al cinema e alla televisione. E’ direttore artistico della compagnia nazionale di improvvisazione.

La visita è disponibile su prenotazione telefonando al 340 39 13 752 e sarà organizzata in ottemperanza alle misure anti-Covid.

Dalle ore 16:00 alle 18:00

Via Cave, 76 – Botticino (Bs)

L’ingresso alle iniziative è gratuito.