Il libro narra un aneddoto del marzo 1945 avvenuto nella campagna lonatese e sarà presentato mercoledì 12 luglio alle 20:30 a Bedizzole, presso l'Antico Mulino in via Garibaldi. Saranno presenti gli autori, Giorgio Mora e Morando Perini, mentre le letture saranno affidate a Silvia Visini. La serata fa parte della rassegna "Incontri con l'autore", organizzata dal Comune di Bedizzole.

"Lo conosco io, quello lì": con questa frase una giovane rompe il silenzio che avvolge i rifugiati nella cascina Traversino di Lonato durante un attacco aereo degli alleati. Con gli abitanti del posto sono seduti alcuni fascisti che viaggiavano in automobile e hanno trovato riparo fra le povere mura. Tra loro c'è Mussolini che stava recandosi a Cavriana per un sopralluogo alla Brigata Nera Turchetti di Mantova: il duce si trova accomunato alla sorte di quei poveracci, con la stessa paura e impazienza, vulnerabile e lontanissimo dall'immagine propinata per anni dalla propaganda. Dall'affermazione della ragazza, che crea imbarazzo e potrebbe scatenarne altre ben più pericolose, prende il via (oltre che il titolo) il volume di Mora e Perini che ricostruisce i fatti di quella domenica 11 marzo 1945 e nel contempo dà voce ai pensieri dei protagonisti e ai punti di vista di ciascuno.

"Attacco a Mussolini, una storia vera": il sottotitolo toglie ogni dubbio sulla natura del volume. Si tratta di fatti realmente accaduti che Morando Perini, ex sindaco di Lonato da sempre appassionato di storia, ha raccolto con pazienza da testimoni oculari e dai loro diretti discendenti. L'autore ricostruisce dunque le fasi dell'attacco con gli aerei inglesi in "caccia libera", ossia con il permesso di colpire qualsiasi bersaglio in movimento, la concitata reazione del convoglio di fascisti e nazisti che si mettono in salvo nella cascina o nel fosso a margine della strada e infine il sentire - spesso dissonante - dell'umanità lonatese che si trova coinvolta suo malgrado negli eventi.

La ricostruzione storica dello studioso è poi stata romanzata dall'abile penna del giornalista Giorgio Mora che ha provato a immaginare e interpretare - con risultati particolarmente efficaci e vividi - sensazioni, speranze, timori, ricordi e prospettive di un uomo alla deriva, conscio della sconfitta ormai inevitabile eppure ancora a tratti indomito. Oltre a ciò, i lettori conosceranno i pensieri del generale tedesco Wolff, che i tedeschi gli hanno messo alle calcagna, ma anche della gente semplice del luogo che incrocerà il proprio destino con quello dei potenti, divenuti semplici compagni di sventure, in una giornata primaverile come tante. La storia raccontata da Mora e Perini apre tra l'altro spiragli inediti su come sarebbero potute andare le cose se alcune variabili fossero state diverse quel giorno, se Mussolini fosse stato centrato dalle mitragliatrici degli aerei, se fosse invece giunto vivo nelle mani degli alleati, e così via.

Edito da Liberedizioni, con una suggestiva copertina di Beniamino Delvecchio, il volume cattura l'attenzione del lettore per la peculiarità del racconto del tutto inedito e nel contempo coinvolge e appassiona come un romanzo. Questa sapiente commistione di generi fa divorare il libro per vedere come va a finire questa piccola storia, nonostante chiunque conosca benissimo l'epilogo della cosiddetta "grande" storia, quella che pochissimo tempo dopo quel giorno farà irruzione tra protagonisti, comprimari e comparse, determinandone il destino. 

Giovanna Gamba