C'era anche Vittorio Sgarbi all' inaugurazione della mostra dedicata a "Lugi Basiletti (1780-1859). Scene di conversazione e ritratti" ospitata fino al 26 giugno a Montichiari al Museo Lechi.
Curata con la garbata e competente regìa del direttore dei Musei di Montichiari Paolo Boifava e dello storico dell'arte Bernardo Falconi, la rassegna è un vero e proprio scrigno che aiuta nella scoperta di un artista bresciano molto interessante quanto poco conosciuto. Questo anche per la colpevole assenza degli studiosi che fino ad oggi (salvo rare eccezioni) poco tempo ed energie hanno dedicato a questo pittore. L'iniziativa di Montichiari colma in parte questo vuoto. Ma non basta. Su Basiletti si può e si deve fare molto di più. Una nota di merito per la professionalità, la cultura, la discreta e robusta intelligenza va riconosciuta a chi in questo momento è al vertice dei Musei di Montichiari Paolo Boifava. Un giovane studioso formatosi agli Uffizi di Firenze che non disdegna il racconto divulgativo (ma mai banale) dell'arte. Niente a che fare con certi tromboni di quarta fila che (un po' per caso, un po' per qualche inaspettata alchimia della politica quella con la "p" minuscola) si trovano ad assumere decisioni e a ricoprire responsabilità molto al di sopra delle loro possibilità culturali e umane. W la cultura di provincia! W l'arte in provincia!
Maria Paola Pasini