Sabato 23 novembre alle 20:30, presso il Teatro Salone Pio XI di Gavardo, si terrà lo spettacolo teatrale “La Bolla” che permetterà di avvicinarsi alla tematica dell’autismo in maniera emozionante. Ingresso a offerta libera, il ricavato servirà per finanziare i servizi alla persona nel Comune di Gavardo.

Lo spettacolo, in vista della settimana della diversità prevista a dicembre, sarà un momento di forte sensibilizzazione e un’occasione per condividere riflessioni e pensieri in libertà. La “Settimana della Diversità” è un’occasione, attraverso alcune iniziative ed attività rivolte in via prioritaria alle scuole, per riflettere ed educare all’accoglienza dell’altro; questo permette di promuovere la creazione di ambienti equi e inclusivi all’interno di tutto il comune di Gavardo.

Lo spettacolo, organizzato in collaborazione con l’associazione Sotto lo Stesso Cielo e liberamente tratto dal libro “AUTISMO, PENSIERI E PAROLE” a cura di Federica Belleri, vede la regia di Francesca Martinelli, con l’interpretazione di Paola Bettini, Manuela Bonacina, Rosanna Castelnuovo, Chiara Costa, Dolores Crescini, Annamaria Della Patrona, Flavia Gasparini, Stefano Pellegrini, Roberto Rizza, Maria Vogelezang e con la partecipazione straordinaria di Adriano, Francesco, Marselo, Nicolò, Nicolas e Gianpietro.

L’ingresso sarà ad offerta libera e il ricavato andrà a favore dei progetti e dei servizi alla persona promossi dalla coprogettazione PonteVerso, che si occupa della gestione dei Servizi alla Persona all’interno del comune di Gavardo. (www.ponteversogavardo.it). Per prenotare è necessario iscriversi tramite il link https://forms.office.com/e/wEZsP6pNia o mandare un messaggio su Whatsapp al numero 344.1472657.

Le famiglie delle persone autistiche vivono spesso all’interno di una bolla, creata a volte dall’ottusità della burocrazia, a volte dai pregiudizi delle persone che non conoscono questa condizione e perciò la temono e se ne tengono a distanza. Proprio per cercare di eliminare questo vuoto lo spettacolo vuole raccontare l’autismo e come lo vivono le famiglie che ne sono colpite, nella convinzione che questo possa aiutare sia chi è dentro sia chi è fuori dalla bolla ad affrontarlo meglio.

Lo spettacolo attraversa alcuni momenti cruciali della vita dei familiari delle persone con autismo: la diagnosi, la formalizzazione, le nuove parole con comportamenti e modi di agire che fino a prima non si sapevano collocare, ma ora invece si. Stanno dentro una forma. Come cambia il mondo dopo la diagnosi? Cosa significa essere genitori di un bambino o una bambina con autismo? Ed essere sorelle e fratelli?

“Le famiglie delle persone autistiche -afferma la regista Francesca Martinelli - vivono spesso all’interno di una bolla, creata a volte dall’ottusità della burocrazia, a volte dai pregiudizi delle persone che non conoscono questa condizione e perciò la temono e se ne tengono a distanza. Proprio per cercare di eliminare questo vuoto abbiamo voluto raccontare l’autismo e come lo vivono le famiglie che ne sono colpite, nella convinzione che questo possa aiutare sia chi è dentro sia chi è fuori dalla bolla ad affrontarlo meglio. La conoscenza abbatte le barriere e può far scoppiare le bolle”.

“Lo spettacolo - aggiunge Manuela Bonacina, presidente dell’associazione di familiari Sotto lo stesso cielo e in scena come attrice - nasce dal desiderio come mamma di raccontare alle persone la vita a contatto con l’autismo; condividere sprazzi di vita vera, cercando di spiegare cosa significhi vivere a contatto con questa neurodiversità. Credo infatti che non ci sia ancora abbastanza informazione sull’autismo e ciò talvolta genera paura, mentre vale la pena di scoprirlo e accoglierlo come una possibilità di vita, solo un po' diversa. Si condividono nei racconti, totalmente autobiografici (scritti di genitori, fratelli, sorelle, ecc.) le paure, le angosce ma anche le speranze e le piccole gioie. Dalla mia esperienza di attrice teatrale non professionista ho visto nel teatro uno strumento privilegiato per arrivare direttamente alla “pancia” delle persone, là dove le emozioni vengono recepite per quello che sono senza filtri di giudizio”.

Per maggiori informazioni in merito alla coprogettazione PonteVerso è possibile visitare il sito www.ponteversogavardo.it o contattare gli uffici dei Servizi Sociali di Gavardo al numero 0365.377491,