Un successo la giornata dedicata al tema della comunità, organizzata da Cooperativa Area che si è svolta a Barghe nei giorni scorsi e ha visto la presenza dello psicanalista argentino Miguel Benasayag.

L’ex Centrale Elettrica di Barghe ha accolto oltre 100 persone per l’evento organizzato da Cooperativa Area con lo psicoanalista argentino Miguel Benasayag. Tema centrale della giornata è stata la comunità a partire dagli spunti che la Cooperativa Area ha raccolto dal territorio mediante un percorso di avvicinamento all’evento. Un lavoro di gruppo per raccogliere le riflessioni e le difficoltà sul tema con gli enti che operano in Valle Sabbia e preparare le domande che hanno guidato il dialogo dello psicanalista Miguel Benasayag con il professore Francesco Cappa dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, Centro Studi Riccardo Massa. 

Dopo i saluti del presidente della Cooperativa Area Aurelio Bizioli, del sindaco di Barghe Giovan Battista Guerra e la restituzione del lavoro preparatorio portata da Silvia Butturini e Giovanna Ferretti, Benasayag ha parlato degli elementi che permettono di creare una comunità e di come sia fondamentale pensare a livello locale. 

La comunità è sempre territorializzata, guardare al territorio non significa dimenticarsi dell’aspetto globale, ma mettersi in una prospettiva di ascolto profondo e costruire legami su basi profonde di conoscenza e scambio. Benasayag racconta di una società occidentale sempre in “sala d’attesa”, ad aspettare la realizzazione di un progetto futuro. Non potendo più contare su una promessa di futuro, lo studioso invita a vedere la nostra società con un po' di coraggio, per ritrovare poi la possibilità di agire e di esplorare, nonché di resistere a una distruzione di base di cui oggi il mondo è chiaramente intriso (dalla distruzione ambientale, alla distruzione demografica…). È così importante comprendere il nostro stare nel presente tra generazioni, tra paesi, tra comunità, per vedere come il mondo esiste qui e ora.

Si è parlato anche di tecnologia e intelligenza artificiale: secondo Benasayag non si può essere tecnofobici, farsi spaventare dalle innovazioni, ma è fondamentale capire e comprendere come queste stanno trasformando il mondo e l’essere umano, non mancando di farci delle domande sul senso, sulla differenza, sulla qualità e sull’importanza vitale del limite.

Nel pomeriggio una tavola rotonda più ristretta ha proseguito le riflessioni della mattina parlando di esperienze di “buona comunità” e di capacità e possibilità di attivarsi, creare legami, condividere spazi uscendo dall’idea individualista che contraddistingue il tempo presente, dando lo stesso valore alle proprie esperienze e a quelle altrui. Per riuscire a creare comunità è necessario parlare di quello che “accade” e non di quello che “mi accade”, è fondamentale metterci nelle condizioni di abitare le molteplicità e di pensarsi una periferia “organica” dove il centro è dappertutto. Dobbiamo provare a “esistere” più che limitarci a “funzionare”.