L’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Lonato del Garda appoggia il progetto “Casa Gratitudine” per l’accoglienza di donne con o senza figli, vittime di violenze o abbandoni,  in difficoltà sociale o economica.

 

Casa Gratitudine ha sede in via XXIV Maggio 6 nella frazione di Sedena, in un immobile confiscato alla criminalità organizzata e di proprietà del Comune di Lonato, a disposizione per progetti sociali. Concesso in comodato gratuito all’Associazione Gratitudine, si presenta  come un luogo abitativo temporaneo, risistemato e arredato in collaborazione dai due enti, destinato a nuclei familiari in difficoltà, composti da donne sole o madri con figli minorenni.

La capacità ricettiva complessiva è di sei donne e sei bambini, suddivisibili nei tre locali ricavati all’interno della villetta di Sedena, ovvero tre camere con bagno e una cucina in comune. A cui si aggiunge un minialloggio tipo taverna, che rimarrà sempre a disposizione di donne vittime di violenza e bisognose di interventi emergenziali e di ospitalità immediata. 

L’Associazione Gratitudine gestirà il servizio con la presenza di un educatore professionale quale figura di supporto per il benessere psicofisico delle persone ospitate e per accompagnarle verso il graduale processo di autonomia. Tutti gli ospiti saranno tenuti al rispetto delle norme di convivenza e la permanenza presso Casa Gratitudine dovrà essere valutata caso per caso, nel rispetto del regolamento previsto e secondo il progetto personalizzato.

«L’amministrazione comunale – afferma l’assessore ai Servizi sociali Michela Magagnotti – rafforza così la collaborazione con l’Associazione Gratitudine e mette a disposizione questo spazio, gratuitamente, per scopi sociali e per far fronte a un bisogno che si è più volte manifestato nel nostro comune. Il servizio risponde però alle esigenze del territorio, non solo lonatese, ospitando nuclei familiari composti da donne con o senza figli minorenni in difficoltà, sulla base dell’intervento richiesto dal Distretto 11, di cui Lonato fa parte».

In questo modo, conclude Magagnotti, «ci proponiamo di favorire un percorso di sostegno e accompagnamento delle donne che, provenendo da situazioni pesanti e molto difficili, si trovano sole e del tutto disorientate, e attuare in collaborazione con l’Associazione Gratitudine progetti educativi rivolti ai minori coinvolti, per aiutare queste persone a ritrovare una loro “normalità” in un ambiente accogliente come “Casa Gratitudine”, grazie anche ai volontari che in questo progetto ci mettono il cuore».