Un viaggio può cambiare la vita. Specialmente se la meta è un luogo crudo e freddo come Auschwitz. E i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa “Un treno per l’Europa” lo sanno bene e lo hanno altresì dimostrato.
Venerdì sera e sabato mattina, presso il Liceo delle Scienze Umane “De Andrè” vi è stata la restituzione del viaggio e dell’esperienza vissuta, mediante lo spettacolo teatrale messo in scena dagli studenti che hanno viaggiato, viaggiatori speciali, viaggiatori con i libri in mano sono stati definiti, che hanno reso l’idea di quanto sia importante mantenere alimentato il ricordo. Hanno portato avanti un argomento difficile: il processo di Norimberga. Chi non lo conosce? Eppure, gli studenti coinvolti hanno inscenato con estrema attinenza storica le fasi del Processo sia nelle parti della difesa che dell’accusa e si sono resi protagonisti, interpretando le loro parti in maniera magistrale sia degli aguzzini tedeschi che dei loro avvocati difensori. Non solo: recitando con estrema cura e minuzia le leggi razziali; costruendo i versi di una canzone profonda, toccante e volta alla riflessione; ma soprattutto immedesimandosi perfettamente nella disperazione e nella paura vissuta nei reali momenti di tensione della storia dell’olocausto.
Il compito era arduo, ma grazie al supporto della professoressa Scaramuzza, della professoressa Micheletti e del professor Mori il risultato è stato stupefacente.
Per questo mi sento in dovere di dire “grazie” a tutte queste persone; “grazie” per l’impegno e per la tenacia con cui hanno lavorato per la realizzazione di questo progetto; ma soprattutto “grazie” per mantenere in vita il ricordo di una strage che non ha mai avuto eguali nella storia e che non si dovrà ripetere, mai più.
Andrea Leviani, studente di 5B LSU