La fine dell’anno scolastico ha portato buoni frutti nella scuola secondaria “A. Fleming”, dove le classi seconde hanno prodotto materiali audiovisivi contro uno dei fenomeni più pericolosi del mondo dei social, mettendo così a frutto gli incontri promossi per loro e i loro genitori dagli agenti della polizia postale di Brescia.
Amicizie virtuali e chat non sempre sicure, videogiochi online che incitano alla violenza, incursioni nella privacy e persecuzioni fino alla distruzione dell’autostima, con conseguenze anche tragiche per un adolescente. Un mondo malvagio, perverso, meschino, da cui non ci si salva se non spegnendo il pc e scollegandosi da tutto? No di certo, non solo perché sarebbe ormai impossibile vivere senza internet, ma anche perché la rete è una immensa fonte di opportunità se viene conosciuta e utilizzata al meglio.
Questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato da Domenico Geracitano, collaboratore tecnico capo della Polizia di Stato e autore di libri su cyberbullismo e pericoli del web. Non è infatti demonizzandoli che si possono sconfiggere tutti gli agguati e le trappole in cui un ragazzo può cadere. Bisogna piuttosto darsi da fare per conoscere punti di forza e limiti della rete, imparando a muoversi con competenza e - aspetto per niente trascurabile - educazione, con la consapevolezza che la web-reputation si costruisce giorno per giorno e accompagnerà una persona per il resto della vita, incidendo anche sulla professione e sulla vita da adulti.
Stimolati da Geracitano, che ha lanciato loro la sfida, i ragazzi hanno in seguito approfondito in classe le tematiche affrontate. Infine, hanno inventato brevi storie a corredo delle riflessioni e discussioni affrontate con passione, come si fa con ciò che sta a cuore. La classe II D, in particolare, contando tra gli alunni Filippo, uno youtuber "quasi professionista", ha prodotto un breve video in cui narra la storia di un ragazzo preso di mira dalle bombe-insulto, “letali per l’autostima di chiunque”, che saprà reagire e chiedere aiuto. Il titolo del video - “Parole come pietre” - cita un testo lasciato scritto da Valentina, una ragazza che purtroppo non è riuscita a non farsi schiacciare dalle offese subite attraverso i social.
Tratti essenziali nel disegno e un linguaggio pregnante, tra metafore verbali e iconiche (dal “cappello-protezione” ai colori variabili degli edifici), la storia vuole infondere speranza: ai ragazzi, che hanno imparato a riconoscere i bulli e difendersi, combattendo tra gli altri anche il pericolo dell’omertà, e agli adulti che, vedendo un gruppo di adolescenti lavorare con entusiasmo nel confronto e nella cooperazione, nutrono più fiducia nel futuro. Reali o virtuali, ci aspettiamo insomma buoni frutti.
Giovanna Gamba
Per vedere il video su YouTube: https://youtu.be/EgoPvphgy8I