Quale influenza potrà avere la Brexit sul comparto turistico gardesano? Potrebbero esserci conseguenze negative? Il tema è all'attenzione dei vertici della Comunità del Garda di Gardone Riviera.

 

La notizia dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea desta effettivamente qualche preoccupazione per il comparto gardesano e, in particolare, la sua economia, prevalentemente turistica.

La domanda inglese è molto aumentata nel corso dell’ultimo decennio, e rappresenta una fetta importante del mercato estero. Trattasi di un turismo prettamente organizzato, non individuale, con una buona capacità di spesa e molto qualificata, che opta per tutte le tipologie alberghiere.

Ecco perché i vertici di Comunità del Garda e Garda Unico non intendono farsi cogliere impreparati da questo evento di portata non solo europea ma mondiale.

“È necessario aprire un confronto e valutare collegialmente le ripercussioni di tale esito referendario”. – afferma Franco Cerini, neo Presidente di Garda Unico e Presidente di Lago di Garda Lombardia – in modo di farsi trovare pronti ad ogni evenienza. Non sono ancora chiari i riflessi concreti della Brexit, ma intendo affrontare la questione fin già da questa stagione turistica, al fine di porre in essere le eventuali contromisure in vista della prossima stagione 2017.

Sulla stessa linea Mariastella Gelmini, Presidente della Comunità del Garda, che pone l’accento sugli aspetti psicologici della Brexit “nessun  allarme né sgomento alcuno, solo la necessità di affrontare tale situazione fin dall’inizio, a ragion veduta e, soprattutto in modo condiviso e unitario. L’intero comparto gardesano, sia pubblico che privato, saprà affrontare e, se necessario, intervenire operativamente, in merito alle eventuali ripercussioni di tale evento". 

 Leonardo Mazzari