Social network e migrazioni. Amicizia, uguaglianze e differenze. Coltivare nuove relazioni al tempo dei social network. Questo il tema del concorso letterario che il Comitato per il gemellaggio fra Villanuova sul Clisi e la cittadina francese di Trebeurden, unitamente all’Amministrazione comunale, propongono agli alunni delle scuole elementari e medie. Un’iniziativa volta a ribadire l’importanza dell’incontro e dell’amicizia dai confini oggi dilatati grazie nuovi modelli e strumenti comunicativi.
“Essere cittadini attivi e consapevoli delle nuove dimensioni assunte dalla nostra vita quotidiana – spiega il Sindaco di Villanuova sul Clisi Michele Zanardi – è obiettivo che riteniamo necessario perseguire anche nella nostra comunità. Il concorso letterario, le conferenze sul tema, le iniziative di carattere sportivo per le nuove generazioni sono strumenti che vogliamo continuare a promuovere, nella convinzione che sia necessario sentirsi cittadini attivi d'Europa e del mondo, maturando un’apertura che possa impedire la costruzione di muri che dividono, creando momenti di confronto per crescere”.
L’educazione e la formazione dei più giovani, quindi, quale modalità per affermare un futuro adeguato alla comunità, dove non basta un messaggio sms o una mail per comunicare davvero e coltivare l’esperienza della conoscenza e della condivisione.
Un’apertura che appartiene di fatto alla storia della comunità villanovese – la sua popolazione è cresciuta di dieci volte nel corso del solo Novecento – e che affronta oggi anche la sfida delle migrazioni planetarie. Una sorta di “confidenza” con nuove abitudini e nuovi stili di vita che oggi si confronta con quanti cercano ancora una volta la speranza di una vita migliore, lontano dalla fame e dalle guerre.
“Villanuova non dimentica la propria storia e vive nel presente – continua il Sindaco – lavorando nel suo piccolo per favorire l’integrazione. Mi riferisco in particolare al tema dei richiedenti asilo politico, certamente un problema complesso, difficile, che rischia di dividere. Come primo cittadino sento il dovere di riconoscere le diverse sensibilità ed opinioni sul tema, e al contempo di garantire ad ogni cittadino serenità e sicurezza. Soprattutto, di lavorare per un’accoglienza che sappia trasformare l’emergenza in attenzione e cura, sostenibilità e tranquillità, come conviene ad un tema che interessa la ‘cosa pubblica’.
Intessere quindi percorsi di formazione verso i più giovani, dove la municipalità assume un ruolo di responsabilità e coerenza, lavorando sul fronte della cittadinanza attiva e dell’accoglienza. Un modello che il Sindaco Zanardi sente di allargare alle municipalità valsabbine, come noto ancora divise sul tema.
Come ricorda Zanardi, “credo non si debba pensare ad un'accoglienza ‘subita’ od operata a tutti i costi. Oggi, viceversa, è necessaria una partecipazione collaborativa dei comuni. Una presenza corale che impedisca, per esempio, i casi di malaffare nella gestione privatistica di queste nuove presenze, che sappia andare oltre l’interesse economico, che eviti eccessive concentrazioni, che sappia coinvolgere le associazioni e l’intera comunità. Il fenomeno deve essere governato in modo attento e coraggioso, con la massima coesione anche da parte delle istituzioni del territorio. E sono solidale con quei sindaci che si sono trovati a subire situazioni ingestibili, che si sono ritrovati soli. Serve, viceversa, una solidarietà anche istituzionale, in grado di garantire adeguate soluzioni senza utilizzo di risorse che debbono certamente restare a favore delle comunità locali, ma con operatività esemplari che accorcino la distanza fra civici propositi e realtà”.