La visita dell’Isola del Garda può trasformarsi in una vera e propria caccia al tesoro per andare alla scoperta delle venti sculture lignee che l’artista odolese Gianluigi Zambelli ha disseminato fra le piante acquatiche e i prati inglesi, gli olivi e il palazzo di stile orientaleggiante.
L’Isola, di proprietà della famiglia Cavazza da sempre impegnata a tutelarla e a valorizzarla, è oggi uno dei punti di attrazione del comprensorio benacense: l’anno scorso è stata visitata da oltre 35mila persone. Ora le opere di Zambelli (che rimarranno esposte per almeno sei mesi) aggiungono un tocco di magia in più. Dalla libellula dal volto umano appoggiata sul fusto di un tassode (il viso ritrae Alberta Cavazza, una dei proprietari) fino al colossale Arciere, passando per le tante sculture che uniscono dettagli vegetali e visi di fauni, le sculture di Zambelli aggiungono un tocco fiabesco allo splendido parco e alla villa, riconosciuta come monumento nazionale. Zambelli, autentico talento, rinvigorisce e rinnova la tradizione degli scultori lignei valsabbini sia attraverso il proprio lavoro sia attraverso la scuola-bottega frequentata a Odolo da una cinquantina di alunni che domenica scorsa, in occasione dell’inaugurazione, hanno festeggiato il maestro con grande calore e affetto.
Odoardo Resti