Il lavoro ha precedenti interessanti in Lombardia, Trentino, Veneto e in Croazia.
Nel bresciano lo sforzo è stato centrato di recente su Vallio, Toscolano Maderno, Roé Volciano e Vobarno. L’obiettivo è rilevante e consiste nello studio delle comunità locali, con storia millenaria che nel corso del tempo sono andare a confluire in un solo comune. Nel mirino c’è la distribuzione dei terreni coltivati e la collocazione dei boschi, i sistemi e la qualità delle coltivazioni e soprattutto l’approfondimento di un aspetto cardine: erano di uso comune? E quando si è affacciata la proprietà privata?
Una ventina di studenti dell’Università di Pisa analizzeranno a partire da lunedì 26 giugno la località Castello, in Val di Sur, zona di San Michele, 620 metri di quota sulla collina di Gardone Riviera. La guida scientifica è affidata all’archeologo Gian Pietro Brogiolo (Padova) e al titolare della cattedra di Geomorfologia di Pisa, Carlo Baroni, che in passato ha svolto studi anche in Antartide. Organizza l’Ateneo di Salò, con sostegno e patrocinio del Comune di Gardone Riviera, che ospita gli studenti.
A Gardone le comunità locali erano almeno 13, alcune ora scomparse. La zona del Castello, ha spiegato Brogiolo, si identifica con chiarezza nella parte alta del colle, specie per la visibilità dei fossati che lo attorniano. La costruzione potrebbe essere del quinto secolo dopo Cristo. L’area copre un migliaio di metri quadri e su questa gli studenti saranno impegnati in azioni di carotaggio e sondaggi. Poi si deciderà come procedere ma non sarebbe strano che potesse nascere in futuro un percorso turistico dato che, prosegue Brogiolo, la Cultura accompagna sempre più spesso l’escursionismo: in questo caso si parla di sviluppo sostenibile, conclude l’archeologo.
Le quattro comunità locali della Val di Sur sono state localizzate anche grazie ad approfondite analisi dei toponimi svolte in passato da Piercarlo Belotti, Gianfranco Ligasacchi e Antonio Foglio. I nomi dei luoghi (Seriana, Serniga, Castello, Sur) hanno sempre un significato che potrebbe ottenere conferma proprio grazie agli scavi. Si porta l’esempio di località vicine, Breda e Gazoli, che richiamano al significato di campi comuni e di bosco, qui come altrove.
Rocce, scalette, torri, muriccioli, sbarramenti, fossati: si passa all’azione per ricomporre una storia che ha tutta l’aria di avere connessioni con aree vicine, a partire dal Monte Castello di Gaino e in direzione della Valvestino.
Giordano Bruno Silvestri