Come vuole lo Statuto del Rotary, al termine dell’anno sociale il 30 giugno avviene il passaggio del testimone al nuovo Presidente del Club che avrà poi 12 mesi di tempo per “fare una differenza”, come recita il motto coniato per l’anno sociale 2017-2018 dalla sede centrale di Chicago negli Stati Uniti.

Ha concluso in questi giorni il mandato Michele Brugnoni, dopo un anno intenso che ha visto i rotariani muoversi sul territorio con molte iniziative dal Lago d’Idro fino a Botticino e ritorno, fino a Ponte Caffaro. La visita del Governatore, momento saliente dell’anno, è avvenuta presso il Municipio di Serleed è stata l’occasione per ricordare i molti successi conseguiti nell’anno passato. Con gli Alpini di Vobarno si è realizzato un importante evento per la raccolta fondi a favore dei terremotati, mentre la festa di Natale ha consentito di realizzare il sogno di dotare l’ambulatorio di Nozza di un ecografo, il solo disponibile nell’area che va dall’ospedale di Tione a quello di Gavardo. Due giovani studentesse, una americana e una messicana, hanno vissuto per un anno in Valle Sabbia mentre Erika Baruzzi di Sabbio Chiese e Davide Busolin di Roè Volciano hanno trascorso l’anno scolastico dall’altra parte dell’Oceano.

Il nuovo Presidente in carica dal 1° luglio è Giovanni Pasini, nato a Odolo nel 1964, ingegnere, sposato con due figli; è Consigliere delegato di Feralpi, Presidente di Comeca, Presidente di Nuova Defim, Presidente di Feralpi Farm, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di E.S.F. Elbe Stahlwerke Feralpi G.m.b.h., Presidente di Acciaierie di Calvisano e inifine Presidente di Agroittica Lombarda. In Federacciai siede nel Comitato Direttivo di AIE e della Associazione Prodotti Lunghi, mentre in AIB (Associazione Industriale Bresciana) è Vicepresidente del settore metallurgico. Per Pasini è chiaro l’obiettivo del prossimo anno: “ridestare la fiducia che permette di scommettere sul futuro”. Quali le direzioni? Secondo Pasini gli elementi positivi non mancano se puntiamo ad avere “più Europa, più accoglienza e più imprenditorialità”.

Leonardo Mazzari