Un progetto di valorizzazione sotto gli occhi dei visitatori per conoscere la Vittoria da vicino. A seguito della campagna di ricerca fondi avviata da Fondazione Brescia Musei e che ad oggi ha superato i 600 mila euro, sono in corso tutti i preparativi necessari al fine di conseguire entro la fine di settembre un progetto per la definizione della prima fase del progetto: il bando per il restauro.

Grazie al sostegno concreto manifestato da alcune aziende bresciane e dai loro imprenditori è ora finalmente possibile affrontare l’intervento completo.

Nelle ultime settimane il progetto di recupero e valorizzazione della statua in bronzo della Vittoria alata ha avuto un ulteriore stato di avanzamento.

Grazie ad un accordo tra Fondazione Brescia Musei e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, intorno alla statua si stanno avvicendando un gruppo di esperti d’eccezione: archeologi, restauratori di metalli, chimici e climatologi hanno affrontato insieme alcune indagini preliminari per la verifica dello stato di salute del bronzo antico che costituiranno la base per le linee guida del primo progetto organico di restauro in assoluto sulla magnifica statua, oggetto in passato solo di piccoli interventi parziali di consolidamento.

“E' la prima volta che si riesce a realizzare un restauro completo della statua, dice Luigi Di Corato, direttore della Fondazione Brescia Musei, e una tappa molto importante quella che si verifica oggi perchè per la prima volta viene data la possibilità di conoscere da vicino uno dei pezzi più avvincenti del nostro patrimonio”.

E’ infatti intenzione di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei condurre le operazioni di diagnostica quanto più possibile all’interno del Museo di Santa Giulia, sotto gli occhi dei visitatori; questo al fine di consentire anche il coinvolgimento del pubblico, che potrà nei prossimi mesi apprendere il significato di operazioni normalmente “invisibili”, ma di fondamentale importanza oltre che di forte suggestione.

Un progetto importante, perché unisce pubblico e privato, tecnologia e studi umanistisci attorno a uno dei simboli identitari della città, recuperando una testimonianza di civiltà antica a beneficio delle future generazioni, dice Laura Castelletti, assessore alla Cultura di Brescia, un percorso che verrà coordinato da un gruppo di lavoro composto da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei, Opificio delle Pietre Dure e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Brescia e Bergamo, un’équipe multidisciplinare di primo piano in ragione dell’eterogeneità degli aspetti che caratterizzeranno questo complesso intervento.