Pubblichiamo la lettera indirizzata da Liviano Bussi (Forza Italia - Gavardo) alla nostra redazione. Il tema: la raccolta differenziata dei rifiuti in Valsabbia che dal 1 gennaio 2018 diventerà 'porta a porta'.
FORZA ITALIA – GAVARDO (BRESCIA)
La netta affermazione del centrodestra segna una novità storica nella competizione elettorale. Gli italiani hanno premiato i candidati del centrodestra. Una scelta che certifica il ritorno alla buona politica, alle proposte che puntano alla soluzione concreta dei problemi, all’unità di una coalizione capace di rappresentare una forza di governo non solo a livello locale.
CAMBIO DI ROTTA SULLA GESTIONE RIFIUTI.
Siamo preoccupati per la gestione dei rifiuti recentemente proposta dal Presidente leghista Giovanmaria Flocchini che governa la Comunità Montana di Valle Sabbia insieme al PD ed alla sinistra di Valle. Non si capisce il suo repentino cambio di rotta: dopo aver fatto deliberare in tutti i consigli comunali un appalto unico per i 25 comuni, ha imboccato una nuova strada, completamente diversa proponendo la gestione in-house (in verità attraverso l’acquisto di quote Servizi Ambiente Energia Valle Sabbia Srl).
SETTE LUNGHI ANNI
È stato sciolto il contratto con il precedente gestore Aprica, anticipando di soli 6 mesi la naturale conclusione del contratto per poter iniziare a gestire direttamente i rifiuti dei comuni valligiani a partire dal 1 gennaio 2018. Nella prima ipotesi era previsto un affidamento di cinque anni, ora di sette lunghi anni. Ciò vuol dire che i prossimi Sindaci eletti non potranno decidere come gestire i rifiuti nel proprio comune, ma dovranno accettare la scelta fatta dai loro predecessori.
CONTRO OGNI LOGICA
La politica (da Matteo Renzi a Matteo Salvini) e la società italiana hanno intrapreso una chiara direzione verso la chiusura delle cosiddette “società partecipate”. E la Valle Sabbia cosa fa? Recluta fior di consulenti per trovare una fessura legislativa che gli permetta di comprare nuovi camion, migliaia di contenitori, assumere operai, stipulare mutui, costosi software e quant’altro necessario. Gestire oltre 35milioni di Euro in 7 anni è una sfida ambiziosa ma sono necessarie competenze, strumenti, professionalità che oggi non vediamo in Valle Sabbia. Il singolo Comune delega la Comunità Montana che costituisce una società le cui quote sono vendute ai comuni che ne diventano soci di esigua minoranza (Gavardo che è il più grande non raggiunge l’1%)…
NESSUNO SENTE IL BISOGNO DI UN’ALTRA SOCIETA’ DI VALLE
Dopo Secoval e Valle Sabbia Solidale avevamo bisogno di un’altra società di Valle? Altri costi, altri siti internet non aggiornati (basti vedere il portale “trasparenza” dove compaiono ancora i vecchi presidenti Andreassi e Ziglioli), altri studi e ricerche della cui utilità dubitiamo sempre più. Sono i Sindaci ed i Comuni che devono occuparsi dei loro problemi e dei loro territori. Le professionalità interne ci sono, basta saperle valorizzare. La Comunità Montana non può farsi imprenditore con le tariffe pagate dai cittadini dei Comuni.
IL CITTADINO PAGA (E DEVE ANCHE DIFFERENZIARE)
Non si dice nulla sulle tariffe che saranno chiamati a pagare i cittadini, gli stessi che da gennaio saranno chiamati a investire tre quattro ore settimanali del loro tempo per suddividere, impacchettare, smistare, tutti i prodotti che fino ad oggi finivano nella calotta. Il risparmio preventivato da un unico appalto (-30% circa) rischia di essere vanificato da una gestione comunitaria che presenta numerose anomalie:
- Gavardo, Vobarno, Roè Volciano, Villanuova ed i comuni del fondo valle hanno percentuali di raccolta differenziata oltre il 70% e dunque in regola con il 65% richiesto dalla Legge. Pertica Alta e tanti altri comuni hanno percentuali che sfiorano il 20%. Siamo dunque di fronte ad una scelta di solidarietà dove i Comuni più grandi e più vicini alla città pagano per tutta la Valle Sabbia?
- La gestione diretta prevede due tipi di raccolta: mista (mantenendo i cassonetti) e differenziata spinta (quella scelta dai comuni più grandi). Non era più sensato, anche economicamente, individuare una sola metodologia?
In Consiglio Comunale le minoranze hanno sottolineato che ogni anno il costo può aumentare fino al 20% senza bisogno di votare nuovamente in Consiglio Comunale (basta la delibera della Giunta Comunale). In cinque anni il costo può dunque raddoppiare, ma la sinistra gavardese approva compatta! Complimenti.
Certo, Flocchini gode dell’appoggio dei Sindaci che oggi sono chiamati a riportare in fretta e furia (entro la prima settimana di luglio) nei rispettivi Consigli Comunali i vari piani industriali, capitolati tecnici, studio di benchmarking, nuovi statuti, preventivi di spesa asseverati, etc, etc. In cinque mesi nessun Sindaco può ragionevolmente permettersi di fare scelte diverse, dopo aver deliberato ad ottobre la scelta di effettuare un appalto unico, chiaro e trasparente, che ora deve rimangiarsi e chiudere nel cassetto.
Ma questa non si chiama Politica, non si chiama Amministrazione. Ha un altro nome. Presidente, ascolti il suo segretario Matteo Salvini e abbandoni questa sinistra che la sta portando ad ampliare la presenza dello Stato nell’impresa, nella società, nelle istituzioni. La Comunità Montana deve tornare ad essere un riferimento politico chiaro, trasparente e autorevole: la maggioranza dei suoi Sindaci non è di sinistra.
Presidente, torniamo all’antico, sarà un progresso.
Liviano Bussi
Gavardo, 10 luglio ’17