Per ricordare Nikolajewka al teatro Grande un incontro tra italiani e russi all’insegna della pace e dell’arte. Un abbraccio fraterno che supera i confini. Evocavano il valore dei cosacchi e l’operosità delle donne delle isbe i balli e i canti che sono stati offerti ai bresciani all’insegna dell’amicizia.
Della cruenta battaglia combattuta dai nostri alpini il 26 gennaio 1943 contro l’Armata Russa, a Brescia e’ rimasta una traccia indelebile. In ricordo dei caduti di Nikolajewka, svetta il suo nome sulla facciata della Cooperativa Sociale che accoglie persone disabili. A questa struttura, costruita dagli alpini dell’ANA, si aggiungerà entro l’autunno un ponte, proprio in uno dei luoghi dove è avvenuto il tragico combattimento. Un ponte che supera idealmente tutte le distanze umane, create da un conflitto ricomposto nella cerimonia che si tiene a Brescia in gennaio da molti anni. Alla presenza degli ultimi reduci e delle Delegazioni dei due Contingenti viene ricordato il sacrificio dei caduti. Vengono suonati gli inni nazionali e issate contemporaneamente le bandiere sul pennone, per rendere anche nel gesto i nostri Paesi alleati e i nostri cuori pacificati. Il tempo ha restituito con il perdono il reciproco rispetto, rinsaldato dal ricordo delle comuni sofferenze dei caduti in una nuova fratellanza ritrovata.
Augusta Amolini