Il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, ha inoltrato al Ministero dell'Ambiente, a Regione Lombardia, a sottosegretari, parlamentari e consiglieri regionali bresciani la mozione approvata all'unanimità dal Consiglio Provinciale, nella quale si chiede il blocco di nuove autorizzazioni all'apertura di nuove discariche al fine di monitorare tutti i siti censiti e non, per una ricognizione del territorio.
Nel precisare che dal 2014, anno di inizio del mandato di Mottinelli, la Provincia di Brescia ha ereditato procedimenti in essere, ma non ha mai autorizzato nuovi impianti, si ricorda altresì che con Legge Regionale 19/2015 sul riordino delle competenze, alle Province lombarde è rimasta in capo la delega all’Ambiente, ma non avendo responsabilità della programmazione.
"Quando nel 2016 ho assunto la delega all'Ambiente - ha spiegato il Presidente - ho istituito la “Consulta per l'Ambiente” con sindaci, associazioni di categoria e mondo ambientalista, in modo da poterci confrontare sulle criticità del territorio e ho chiesto la “Cabina di Regia per l'Ambiente” con Ministero e Regione Lombardia, visto che sono diversi i livelli istituzionali coinvolti".
Già l'anno scorso, attraverso una mozione, presentata dagli Onorevoli Bazoli, Cominelli, Berlinghieri, Laquaniti, Cominardi e altri, si era chiesto al Parlamento di intervenire rispetto alle criticità ambientali del bresciano. Ora, con la mozione del 24 settembre scorso, presentata grazie alla lodevole iniziativa del Consigliere Marco Apostoli di "Provincia Bene Comune", il Consiglio Provinciale tutto chiede maggiore attenzione a livello regionale e nazionale, chiedendo di applicare anche alla nostra Provincia il decreto legge n. 136 del 10 dicembre 2013, come precondizione per monitorare tutti i siti compromessi, sia quelli censiti sia quelli non ancora noti, al fine di implementare un Piano generale di bonifica del territorio.
"Sono consapevole - ha proseguito il Presidente Mottinelli - che le competenze della Provincia abbiano necessità di indirizzi e normative più adeguate e restringenti, nel rispetto della salute dei cittadini bresciani. La nostra Provincia non può più sopportare il peso dei rifiuti che vengono conferiti nel nostro territorio, provenienti nella stragrande quantità da fuori i confini bresciani. Rimando al mittente le speculazioni politiche di chi, alla guida da sempre sia in Provincia sia in Regione e ora al Governo nazionale, scopre oggi “l'acqua calda” di “autorizzazioni dovute”; senza infatti una normativa adeguata certe autorizzazioni sono atti incontrovertibili, dei quali è inutile farsi una “finta” meraviglia. È come se un sindaco si arrogasse la facoltà di non rilasciare un permesso di costruire di fronte a un PGT che ne autorizza l'edificabilità. Mi auguro che il concetto di economia circolare condiviso con l’Assessore Regionale Cattaneo sin dalla sua prima visita a Brescia sia un punto cardine della politica ambientale regionale e bresciana, dove si autorizzino solo gli impianti necessari, senza però demonizzare ogni iniziativa imprenditoriale che persegua questo obbiettivo. Per ora ci aspettiamo che chi si è candidato a governare Regione Lombardia e Parlamento, ne dia dimostrazione ed esca dalla demagogia sterile che si espone anche a facili sconfessioni”.