Ecco la seconda tappa dell'itinerario proposto da Sonia Piccoli: dal lago d'Idro al lago di Garda a piedi.
Seconda tappa
Io curiosa sempre alla ricerca di grandi percorsi che hanno caratterizzato il nostro mondo antico, sfidando mille difficoltà.
Seconda Tappa: Non per tutti, molto impegnativa
Armatevi di cartina, di un gps e tanta voglia di “divertirvi” anche a costo di perdersi. I sentieri non sempre puliti e poco segnati, in alcuni punti vi potrebbero far demordere dall’obbiettivo. Guardatevi attorno e con la cartina riconoscerete i vari monti vicino a Voi per capire più o meno dove siete e raggiungere la meta. Buon divertimento!
Passo del Cavallino – Barbarano di Gardone Riviera: 29 km 8 ore
In questa seconda tappa, mi fanno compagnia Luigi e Liliana, amici di lunghe camminate, e sempre pronti a mettersi in gioco per ogni cammino che si intraprende. Anche con loro iniziamo questo lungo percorso ridendo e scherzando, anche il tempo ci grazia e la giornata è meravigliosa limpida e solare. Quello che si vive in un lungo cammino, che sia sul piano o in montagna è sempre tosto. Chi mi chiede come faccio, rispondo che è la testa più che il fisico a gestire il tutto, oltre al forte amore e la continua voglia di conoscere il territorio. Chilometri e chilometri percorsi a piedi, su strade e terreni di diversi generi, sulle tracce di antichi viaggiatori, partiti alla ricerca di risposte, per chiedere delle grazie o semplicemente per intraprendere imprese straordinarie. Noi Viandanti e Pellegrini, noi curiosi, Io Curiosa alla sempre ricerca di grandi percorsi antichi che hanno caratterizzato il nostro mondo, sfidando mille difficoltà.
Dopo aver salutato Giada e la sua famiglia, gestori attuali del Rifugio Passo del Cavallino, il nostro cammino inizia sulla strada asfaltata che poco dopo una serie di tornanti troviamo alla nostra destra il sentiero con l’indicazione per il Rifugio Campei de Sima e il Rifugio Spino. Una tranquilla mulattiera ci accompagna all’interno della Valpegle, un su e giù piacevole e ricco di fiori (tantissime Genzianelle).
Godendo di tutto quello che ci offre il creato, arriviamo all’incrocio del Dosso del Corpaglione. Incrocio che si divide in 4 sentieri, noi prendiamo quello che più avanti ci porterà ancora su mulattiera che in breve diviene sentiero. Da qui saliremo da prima, verso il Fienile della Pozza, sulla Cima Cornone e poi verso la sella del Monte Moltrino. Fate Attenzione qui, per salire abbiamo avuto difficoltà a rintracciare il sentiero che porta a fare tutte le Creste di Costa della Noce. Una volta trovato, iniziamo la parte più impegnativa.
Tra rocce, punti esposti, e un panorama mozzafiato piano, piano riiniziamo a scendere. La discesa ci porta sotto il Monte Zingla e ad un altro incrocio. Noi prenderemo quello di sinistra, che ci porta alla Cima del Monte Zingla 1497mt di bellezza. Da qua su si ha una visione a 360° gradi, dalla Valvestino, al lago di Garda, di fronte a noi il Monte Pizzocolo e lo Spino, tutta la catena del Baldo, alle nostre spalle il Blumone, il Dosso del Gallo, Maniva, Il Monte Manos per citarne alcune.
Dopo una meritata pausa, dove incontriamo Margherita ed Andrea che ci raccontano anche loro alcune difficoltà nell’individuare i collegamenti dei vari sentieri, ripartiamo alla volta del Rifugio Campei de Sima. Il percorso è tutto in discesa, ancora tra rocce e paesaggi spettacolari, incontriamo un punto un po’ impegnativo ma attrezzato con cavi, superato questo piccolo pezzo il sentiero continua a scendere con notevole pendenza e a breve diventa un su e giù leggero e semplice fino ad accompagnarci all’entrata di un grande e bellissimo faggeto su sentiero largo e ben pulito arriviamo al Rifugio di Campei de Sima. Non è solo un Rifugio ma bensì un antico borgo con una bella chiesetta chiamata Madonna della Neve e larghi prati.
Incominciamo a sentire la stanchezza e allora decidiamo, di bere un caffè per darci un po’ di carica e riposare un pochino. Si riparte, mancano ancora diverse ore per raggiungere la meta e attraverso la mulattiera e un bellissimo sottobosco arriviamo al passo della Fobbiola, qui prendiamo il sentiero di sinistra direzione Dosso Verv e un pezzo del Sentiero dei Ladroni. Sentiero molto bello, sempre sottobosco gran parte in costa fino a portarci sotto il Monte Spino e poco dopo al suo passo, dove con una dolce salita arriviamo in uno dei punti di osservazione Ornitologica . Un'altra piccola pausa e poi via verso l’arrivo di questa lunga lunga tappa.
Decido per il sentiero più corto, prendiamo per la Valle Veghere e in circa un’oretta e mezza ci fa arrivare, attraverso un bellissimo sottobosco e corsi d’acqua, a San Michele di Salò. Da San Michele prendiamo la strada che scende a Gardone Riviera (via Panoramica) fino ad arrivare ad una curva dove c’è una strada che porta a Morgnaga e al punto di arrivo. Arrivati stanchi stravolti ma felici, chiudiamo questa giornata ancora ridendo e scherzando davanti ad una buona e fresca birra.
Ogni cammino insegna ad essere aperti e accorti. Ogni cammino regala nuova vita e energia e nuovi stimoli per continuare questa ricerca infinita.
Buon Cammino a Voi tutti.
Sonia Piccoli