Nel I Trimestre 2019 prosegue, pur con un rallentamento, la crescita delle esportazioni bresciane, che ammontano a 4.154 milioni di euro tra gennaio e marzo 2019, in rialzo dello 0,6% su base tendenziale (rispetto allo stesso periodo del 2018), rilevamento superiore a quello della Lombardia (-1,6%), ma inferiore a quello dell’Italia (+2,0%). Risulta in calo del 3,3%, invece, il dato congiunturale (rispetto al trimestre precedente).
Le importazioni, pari a 2.432 milioni di euro, diminuiscono del 3,6% su base tendenziale e del 2,0% su base congiunturale: il saldo commerciale si mantiene quindi ampiamente positivo: 1.722 milioni di euro, in aumento del 7,3% rispetto a quello del primo trimestre 2018 (1.605 milioni di euro).
A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dall’Ufficio Studi e Ricerche di AIB e dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia.
“Dopo un 2018 da record, la crescita nelle esportazioni segnata da Brescia prosegue anche nel I Trimestre 2019: il dato è in rallentamento, ma si mantiene comunque positivo in un contesto particolarmente complesso, e segnato dal calo dei prezzi delle materie prime – commenta Giuseppe Pasini, presidente di AIB –. Questa situazione testimonia il ruolo di locomotiva per l’export italiano giocato da Brescia”.
Tra i settori, su base annua, i più dinamici sono: prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,3%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,5%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+3,9%), macchinari (+2,9%), sostanze e prodotti chimici (+0,3%). Tra i mercati di sbocco, crescono le esportazioni verso Regno Unito (+8,6%), Stati Uniti (+5,1%), Cina (+5,3%), India (+16,9%) e Algeria (+20,8%). Diminuiscono le vendite verso Francia (-4,9%), Spagna (-3,4%), Turchia (-33,9%), Russia (-13,3%) e Brasile (-5,7%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dell’Africa (+11,5%), dell’America centro meridionale (+11,1%) e dell’America settentrionale (+9,3%). Negativa la dinamica dell’Unione europea a 28 (-0,9%) e dei Paesi europei non UE (-9,8%).
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▪ Nel primo trimestre 2019, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri (4.154 milioni di euro) risultano in diminuzione del 3,3%; gli acquisti dall’estero (2.432 milioni di euro) sono in calo del 2,0%.
§ Su base tendenziale (rispetto al primo trimestre 2018), le esportazioni aumentano dello 0,6% e le importazioni diminuiscono del 3,6%. Il valore delle merci vendute all’estero nel primo trimestre di quest’anno è il più elevato tra tutti i primi trimestri della serie storica dal 1991. La dinamica risente del rallentamento del commercio mondiale (+0,4% tendenziale nel primo trimestre 2019, contro il +1,6% del quarto trimestre 2018), in uno scenario in cui pesano l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con effetti a cascata su altre economie emergenti, l’eventualità di una Brexit “disordinata” e il rallentamento della crescita in Germania (principale mercato di sbocco dei prodotti bresciani). Su un altro versante, la moneta unica ha evidenziato segnali di indebolimento, mentre è proseguita la caduta tendenziale dei prezzi delle principali materie prime industriali, che ha influenzato lo sgonfiamento dei valori monetari.
§ Questi i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dall’Ufficio Studi e Ricerche AIB e dal Servizio Studi della Camera di Commercio sui dati ISTAT del commercio internazionale, diffusi a livello provinciale.
▪ Tra i settori, su base annua, l’aumento delle vendite all’estero di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,3%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,5%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+3,9%), macchinari (+2,9%), sostanze e prodotti chimici (+0,3%) contribuisce alla crescita dell’export bresciano.
▪ Una diminuzione delle esportazioni riguarda i comparti degli apparecchi elettrici (-6,7%), dei mezzi di trasporto (-6,5%) e dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-3,8%).
▪ Tra i mercati di sbocco, crescono le esportazioni verso Regno Unito (+8,6%), Stati Uniti (+5,1%), Cina (+5,3%), India (+16,9%) e Algeria (+20,8%). Diminuiscono le vendite verso Francia (-4,9%), Spagna (-3,4%), Turchia (-33,9%), Russia (-13,3%) e Brasile (-5,7%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dell’Africa (+11,5%), dell’America centro meridionale (+11,1%) e dell’America settentrionale (+9,3%). Negativa la dinamica dell’Unione europea a 28 (-0,9%) e dei Paesi europei non UE (-9,8%).
▪ Per quanto riguarda le importazioni, sono in aumento quelle di computer, apparecchi elettronici e ottici (+12,9%), mezzi di trasporto (+7,9%), articoli in gomma e materie plastiche (+3,6%), sostanze e prodotti chimici (+2,9%), apparecchi elettrici (+0,4%).
▪ Risultano, invece, in calo gli acquisti in vari comparti, tra cui metalli di base e prodotti in metallo (-8,4%), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,7%), macchinari ed apparecchi (-3,6%).
▪ Aumentano le importazioni da: Russia (+59,8%), Stati Uniti (+10,9%) e Cina (+9,8%).