L’Anpi scrive al sindaco di Salò Gianpiero Cipani: “E’ ora di affrontare la questione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini”. Pubblichiamo la lettera.
Oggetto: Lettera pubblica - Tema cittadinanza onoraria Benito Mussolini
Egr. sig. Sindaco,
con la presente, ora che Lei si è insediato nel rinnovato ruolo di Sindaco di Salò, le chiediamo di poter dare seguito all’impegno assunto il giorno 8 aprile 2019 allor quando, in occasione della mancata discussione della mozione presentata dall’allora consigliere di minoranza Zane che chiedeva la rimozione della cittadinanza onoraria a Mussolini, affermò, come riportato da numerosi articoli di stampa, "La questione dovrà affrontarla la prossima amministrazione che uscirà dal voto di maggio".
Questo passaggio è stato per Lei vittoriosamente concluso e riteniamo che la cittadinanza ora debba ricevere questo pronunciamento.
Lo riteniamo necessario per evitare che tale rimando possa continuare a lasciare insolute le posizioni dell’Amministrazione su questo punto dirimente.
Una revoca convinta sarebbe un atto simbolico preciso, uno schierarsi contro certe idee politiche che l’Italia fatica a ripudiare. È un tema attuale ed un passaggio importante perché oggi quello che si dice e dovrebbe essere scontato, non lo è affatto.
Le eccessive reazioni contro quella proposta di mozione ne sono la dimostrazione.
Siamo sicuri a questo punto che per Lei, che ha appena giurato sulla Costituzione Italiana nata dall’antifascismo, non ci siano ulteriori impedimenti per prendere le distanze dal simbolo di quella politica revocando la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Avendo egli disonorato nel Mondo intero l’Italia, non merita di rimanere persona a cui Salò riconosce “onorificenza”.
Le porgo cordiali saluti e le congratulazioni per il rinnovato impegno amministrativo.
Salò 17-06-2019
per conto dell’Anpi Medio Garda e delle altre associazioni aderenti
alla “Rete 25 aprile ... sempre - Garda Valsabbia”
Antonio Bontempi - Salò
(La foto si riferisce ad una mostra tenutasi a Salò e dedicata alla propaganda in epoca fascista dal titolo: "Il culto del Duce")