Domenica scorsa, in collaborazione con il Comune di Roè Volciano, a cui desidero esprimere un sentito ringraziamento, per la possibilità che mi è stata offerta di realizzare la prima Camminata: Cammina, Ascolta, Degusta.

Sono molto grata per il sostegno e la professionalità dimostrata nel corso della collaborazione avvenuta. Lo spirito di gruppo e l’affiatamento creatosi, hanno determinato l’ottima riuscita del lavoro svolto. Ringrazio tutte le Persone che hanno partecipato con entusiasmo. Ringrazio anche di Cuore gli Sponsor Donativi contattati: Supermercati Italmark (la Signora Corbetta) e la Forneria Ruggenini Maria di Roè Volciano, la Cantina Fratelli Trevisani di Località Galuzzo e l’Antica Macelleria Bettini di Giovannetti Francesco.

Sonia Piccoli

 

Antiche strade, storia e cultura…

Roè Volciano, terra di Valle, di Colline e di Lago. Crocevia di diverse culture nel corso dei secoli, che con Gazzane è uno dei collegamenti di strade pedo montane antiche. Le quali portavano verso il lago di Garda e viceversa. Roè Volciano come tutta la Valle sabbia era a quel tempo camminata e frequentata non solo da eserciti, da viandanti, pellegrini e commercianti ma anche da filosofi, artisti ed intellettuali. Dove un po' ovunque lasciarono i loro segni in tutta la Valle sabbia e non solo. Terra di Roè incastonata in questo piccolo angolo sovrastante il lago di Garda, ha visto nascere la propria rete stradale, tra cui l’antichissima via di comunicazione con l’Europa la Via Teutonica, che per chi non la conosce è la Via Francigena Germanica, l’antagonista alla Via Francigena di Sigerico. Vide anche nei secoli fiorire menti eccelse come: Jacopo Bonfadio Umanistico storico e poeta, Federico Odirici considerato il maggior storico bresciano, tanto per citarne alcuni e tanti altri.

Sul percorso non difficile ma lungo circa 13 km e mezzo, incontreremo un percorso assai vario e ricco di storia e alcune chiesette.

 La prima che incontreremo è la Chiesa del Brizzo (chiamata anche Madonna degli Osei) costruita nel 1527, su due piani collegati tra loro da due ampie scalinate. All’ interno vedremo un affresco sopra l’altare inferiore che riproduce la Madonna col Bambino in braccio dipinto nello stesso anno della chiesa. C’era anche un portico che sovrastava la strada eretto da due eleganti colonne. Il caratteristico portico che ornava la chiesa, serviva qui come in altre chiese della zona come luogo di sosta e riparo per pastori e viandanti. Nel 1969 fu demolito divenuto ingombrante al passaggio degli auto carri. La Chiesa del Brizzo fu costruita sopra i resti di un’antica Santella raffigurante la madonna. Essa in una notte tempestosa fu travolta da una frana. Era una Santella evidentemente molto importante, perché gli abitanti di Salò appena vennero a sapere del fatto, aiutarono gli abitanti di Gazzane a non ricostruire la Santella ma ben si questa bellissima Chiesa di rara costruzione.

Dalla Valle alla Collina, il percorso diventa leggermente irto per poi diventare moderatamente piano.  Tutto il percorso sarà ricco di colori e luci autunnali, dove piano piano attraverso il sottobosco incominceremo a vedere il lago. Diversi punti panoramici ci porteranno a vedere il bellissimo anfiteatro, volto sulla Conca d’Oro e sul Golfo di Salò. Da qui entreremo anche sul percorso della Magnifica Patria Periodo molto intrinseco di eventi che si susseguirono in quel periodo. ll 13 maggio 1426 la Riviera bresciana del lago, da Limone a Desenzano, si affidò «spontaneamente e lietamente» alla Serenissima Repubblica di Venezia. Nasce così la Magnifica Patria, organismo politico-amministrativo che condividerà glorie e fortune della Serenissima per quasi quattro secoli, fino al trattato di Campoformio del 1797.

Costeggeremo le frazioni di Milord e Milordino per arrivare a Bagnolo, ove varcheremo un arco dove è situato il Piccolo Santuario del Buon Consiglio o della Beata Verigine. Su questo santuario ho veramente trovato poca documentazione se non la data di costruzione anno XVI (1500-1600) e che è collegata con la chiesetta di San Bernardo di Serniga anno VIII (700/800).

Da qui passeremo all’interno del Residence Bagnolo per poi arrivare nella zona chiamata terre rosse.

 La terra rossa indica anche alcune varietà terrose di ossidi di ferro in particolare ematite e goethite estratte dai suddetti terreni ed usate come pigmenti coloranti. Da lì a poco ci troveremo al Passo Stacca, punto di incrocio di diversi sentieri che si collegano tra loro. Qui i nostri occhi gioiranno per la bellissima vista sottostante.

Qui ci prendiamo una breve pausa dove tutti iniziano a scattare fotografie, tra stupore e meraviglia. Poco dopo proseguiremo alla nostra destra dove, a breve troviamo una piccola salitina che piano piano ci porterà al paese di San Bartolomeo e alla sua bellissima Chiesetta, che prende il nome del paese stesso. Anche qui ho trovato pochissimo la data di costruzione anno XIV (1300-1400) e che è il Santo Patrono dei Macellai. Un tempo all’entrata della chiesa c’era una grande quercia una sera tempestosa fu colpita da un fulmine e ci trovarono scolpita la figura della Madonna. In questo punto facciamo il nostro ristoro offerto dagli Sponsor sopra citati.

Belli rifocillati riprendiamo il nostro cammino, scendendo sotto la chiesetta e piano piano rientriamo nuovamente nel coloratissimo sottobosco. Da adesso in poi fino a Bissiniga è tutta discesa, ricca di punti panoramici che guardano il sottostante Golfo di Salò, l’isola Borghese, l’Isola di San Biagio, Sirmione, Punta San Vigilio e la sponda veronese con la magnifica Catena del Baldo. Arrivati a Bissiniga entriamo a Renzano. Piccolo borgo antico ove all’interno troviamo la Chiesa di S.Nazaro e Celso, quasi del tutto inalterata l’originaria struttura del tardo quattrocento, con una importante ed armonica testimonianza pittorica cinquecentesca. Dopo una breve visita ripartiamo per Madonna del Rio e la sua Cascata.

Madonna del Rio, venne costruita nel XVIII secolo (1770-1800). Sotto il suo porticato si racconta che era molto spesso frequentato per chiedere ex voti (luogo di devozione) e oltre a questo si narra che qui, apparve la Madonna dopo essere stata invocata dai contadini impauriti da una piena, del torrente quasi sempre asciutto. L’unico oggetto importanti di questa chiesa, era una tela raffigurante la Vergine Maria con Gesù Bambino che fu rimossa e portata all’interno della Canonica del Duomo di Salò. A pochi mt dalla chiesa sul percorso di rientro a Roè, troveremo una cascata abbastanza alta che ci regala emozioni. Al suo interno troviamo una piccola nicchia votiva e una madonna. Essa è stata costruita per una grazia ricevuta da parte di un ciclista che passando sopra la cascata cadde senza farsi nulla, davvero miracolato per l’altezza della cascata. Ora ormai stanchi saliamo le ultime collinette, e attraverso uliveti e ancora scorci verso le vallate circostanti e il Golfo di Salò ci riportiamo al luogo di partenza.