Riceviamo e pubblichiamo questa lettera del coordinatore dei circoli del Pd della Vallesabbia Mariano Agostini, già sindaco di Vallio Terme in risposta alla lettera del consigliere regionale della Lega Floriano Massardi pubblicata nei giorni scorsi. Al centro ancora le tematiche legate alla realizzazione del maxidepuratore del Garda e alla votazione del 14 scorso in consiglio provinciale.
Egr. Sig. Direttore,
Il commento del Consigliere Regionale Floriano Massardi, mio compaesano, in relazione all’increscioso epilogo della mozione “Apostoli” che chiedeva un nuovo studio accedente la miglior soluzione possibile per la depurazione del Garda, mozione respinta lo scorso Giovedì 14 novembre dal Consiglio Provinciale, mi da il "gancio" per intervenire non certo in difesa della brutta, irresponsabile e non condivisibile scelta compiuta dai Presidente Alghisi e dai consiglieri di centrosinistra quanto per chiarire la posizione di una forza politica (il PD) che sicuramente nella dimensione territoriale così come in quella provinciale non ha mai utilizzato una maschera per celare la propria idea sulla nota questione a dispetto di un esito imprevisto ed imprevedibile del quale i protagonisti saranno perennemente, quanto negativamente, ritenuti responsabili.
In maggior dettaglio i Circoli del Partito Democratico che compongono la Zona di Valle Sabbia che da qualche anno coordino, alla fine di un articolato confronto, hanno assunto sull’argomento una netta posizione inviando a tutti i propri referenti politici e istituzionali interessati un articolato documento (che trasmetto in file pdf) nel quale, forti anche di un approfondimento tecnico condotto con l’ausilio di professionalità di elevato livello, evidenziavano i limiti della scelta compiuta e ne denunciavano le parzialità proponendo di concerto una rivisitazione dello studio di fattibilità andando anche ad indicare alcune alternative o spunti tecnico programmatici.
Analogo ragionamento era già stato portato avanti, pur con toni e contenuti diversi, dal circolo PD di Salò a certificazione di una completa assonanza tra due territori contigui ma differenti.
Per quanto al cosiddetto gruppo “provinciale” (ovvero quello che si è reso protagonista della votazione) va chiarito che quanto da questi espresso non rappresenta la posizione della Direzione Provinciale del Partito che mai si è espressa in questo modo.
Ma andando addirittura oltre la dimensione provinciale preme evidenziare che per ben due volte il Consiglio Regionale ha bocciato gli emendamenti del Consigliere Girelli (pur con il voto favorevole di Massardi che ha saputo distinguersi dal suo gruppo consigliare) affinché la Regione garantisse una supervisione tecnica al progetto sempre nella ricerca del miglior risultato.
Si potrebbe continuare ancora e ciò non per difendere un’appartenenza quanto per rendere noti gli sforzi compiuti in tutti questi mesi da coloro, e sono tanti, che anche da questa parte sono sul territorio per il territorio.
Il PD bresciano sulla questione depuratore del Garda non ha “gettato” alcuna maschera, ha sempre mostrato il volto dei suoi iscritti in un confronto che, partendo dalla necessità di dare una oggettiva risposta al problema della depurazione del lago, ha assunto talvolta toni serrati anche al proprio interno per la pari dignità da riconoscere al contesto territoriale facente riferimento alla cosiddetta “asta del Chiese” Gavardo in testa.
Il tutto mai contro qualcuno ma nella costante ricerca della miglior soluzione possibile, non certo per sostenere una scelta calata dall’alto per giustificare la quale si è giunti a coinvolgere addirittura l’Università di Brescia.
L’argomento, com’è giusto che fosse ha nel tempo assunto una oggettiva trasversalità nello scenario politico bresciano, a tal proposito mi piace ricordare che a sostenere il progetto votato in Consiglio Provinciale vi sono Amministrazioni comunali di centrodestra e ad essere contrarie Amministrazioni di centro sinistra.
Che dire invece delle posizioni emerse in sede di votazione ascrivibili al gruppo di centro sinistra: in questo caso la maschera si che torna a far parte del gioco con qualcuno che se la toglie, mettendo in luce il proprio volto e con esso l’idea maturata in altri luoghi ed in altri tempi mentre qualcun altro al contempo la indossa per seguire la linea dettata dai primi in nome di un’unità d’intenti che poco ha a che vedere con la problematica reale ma che assurge come bastione a difesa della “governabilità”, pur pro tempore dell’istituzione Provincia andando anche contro le posizioni rappresentate dalle proprie formazioni politiche di riferimento.
Risultato: poco coraggio, una pessima figura ed una scelta sbagliata che avrà conseguenze negative permanenti in più settori.
La notte di Halloween è oramai trascorsa ed il carnevale è ancora lontano, le maschere nella quotidianità non sono una dotazione del PD, se queste sono state indossate da qualche suo iscritto è bene che questi se ne liberi e tragga al più presto le dovute conseguenze a vantaggio di tutti prima di tutto proprio per se stesso.
La Provincia è bene che faccia o che torni a fare la Provincia rimboccandosi le maniche nei vari settori di propria competenza a cominciare dalla pianificazione territoriale, per seguire con viabilità trasporti, comparti tutti che in questo momento languono… andando incontro ad oggettive necessità di interi settori produttivi in sofferenza, delle periferie dei contesti carenti d’infrastrutture , delle comunità bisognose.
Per quanto ai circoli PD presenti sul territorio che compongono, attraverso le varie zone il puzzle provinciale e sono parti integranti delle realtà amministrative la partita continua a dover essere giocata con la stessa fermezza determinazione ed idee con estrema lealtà e senza maschera della quale mi piace ricordare la funzione positiva unicamente nella mitica saga di Zorro.
Mariano Agostini
Coordinatore Circoli PD VS.