L’Aula del Pirellone ha approvato nella seduta odierna la Legge di Revisione normativa ordinamentale. All’interno del testo sono presenti importanti novità per quanto riguarda il mondo venatorio. Nel merito è intervenuto il vice Capogruppo della Lega e primo firmatario degli emendamenti sulla caccia, Floriano Massardi.

“Con il via libera da parte del Pirellone – spiega Massardi – sono diventate effettive alcune modifiche da me proposte, che andranno a semplificare e migliorare la vita dei nostri cacciatori. Uno degli emendamenti accolti è quello studiato con il preciso scopo di salvaguardare i capanni storici. Grazie a questo intervento si andrà a risolvere il problema delle successioni, che in precedenza, in mancanza di un erede con i requisiti previsti, determinava la decadenza di capanni a valenza storica, costruiti nel passato con parametri differenti rispetto alle regole di distanza odierne. Abbiamo quindi deciso di tutelare queste strutture, in forza del loro valore intrinseco, con regole più chiare circa le successioni e la rinuncia da parte dell’erede.
Altra novità di rilievo riguarda il pagamento dell’iscrizione agli ambiti territoriali o ai comprensori alpini. Con la modifica da me proposta e approvata, nel caso di gravi motivi o impedimenti certificabili, come ad esempio problemi di salute, viene annullata la sanzione dovuta al pagamento ritardato oltre il 31 marzo.
Altro punto riguarda i controlli da parte delle autorità preposte. L’emendamento approvato obbliga gli agenti accertatori ad annotare l’avvenuto controllo sul tesserino, ogni volta che questo viene effettivamente svolto. Troppo spesso infatti si ha avuto notizia di controlli a raffica, ripetuti nel corso di diverse giornate consecutive, con atteggiamenti dal sapore vessatorio, nei confronti del medesimo cacciatore. In questo modo si avrà la prova scritta del controllo avvenuto, più trasparenza e maggiore correttezza verso il nostro mondo venatorio.
Infine esprimo soddisfazione per l’approvazione di un mio Ordine del Giorno che prevede l’invio direttamente al domicilio di tutti i cacciatori, che hanno esercitato l’attività di caccia nell’anno precedente, del tesserino venatorio. Un modo più razionale – conclude Massardi – che eviterà disservizi gravi come quelli dell’anno in corso, che ha visto solo nel bresciano circa 5.000 tesserini mai recapitati”.