Pubblichiamo la lettera del Comitato salviamo il lago d'Idro e il fiume Chiese in vista della manifestazione di protesta contro la realizzazione di un impianto di depurazione, manifestazione in programma a Gavardo per il 12 gennaio con ritrovo alle ore 14 in via G. Falcone davanti al Family market.
LETTERA APERTA
per le ragioni della grande Manifestazione Pubblica
indetta per domenica 12 gennaio 2020 ore 14:00
a Gavardo e Prevalle
su invito del Comitato GAIA Gavardo
e col supporto del Tavolo provinciale BASTA VELENI
per un fortissimo NO ad ogni ipotesi di scaricare
nel fiume Chiese la depurazione del lago di Garda
Brescia, 7 gennaio 2020.
1. Il 5 ottobre 2018 i Sindaci di Muscoline e Montichiari vengono convocati dalla Regione Lombardia, che gli presenta un progetto assurdo, su una essenziale cartina formato A3: il progetto vuole trasferire nel fiume Chiese tutti i reflui fognari dei Comuni della sponda bresciana del lago di Garda.
2. Il progetto concepisce un sistema di pompaggio che consentirebbe di scavalcare addirittura le colline moreniche per far confluire questi reflui gardesani in due mega impianti di depurazione in rispettive aree di questi territori bagnati dal Chiese.
3. Ogni impianto depurerebbe reflui di 100mila abitanti equivalenti.
4. Successivamente Muscoline viene scartato, al suo posto viene preferito Gavardo, e Montichiari rimane.
5. Questo progetto parte da lontano, è stato concepito 6 anni prima, e inizialmente voleva realizzare un solo mega impianto per 200mila abitanti equivalenti a Visano nella bassa pianura bresciana, nell’area di un vecchio impianto già esistente ma inutilizzato.
6. Ma poi quel primo progetto viene abbandonato perché s’è creato un contenzioso troppo oneroso.
7. Al che, i due comuni di Gavardo e Montichiari unitamente a varie formazioni sociali, formazioni sociali che operano per la difesa e la valorizzazione dei vari territori dell’asta del Chiese, comprese le scriventi, cercano di capire subito qual è il concetto sul quale hanno creato questa assurda ipotesi progettuale.
8. In funzione di questo progetto, vogliono smantellare la esistente grande opera ingegneristica del collettore sublacuale gardesano che collega Toscolano a Torri del Benaco, realizzata tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 per portare all’impianto di depurazione di Peschiera anche i reflui della sponda bresciana del Garda.
9. Già nel corso delle prime settimane il tutto appare più chiaro, si rivela essere davvero un progetto assurdo, basato su logiche retrograde e speculatrici.
10. La verità sulle finalità del progetto verrà alla luce inevitabilmente dopo il 12 agosto 2019, quanto Acque Bresciane s.r.l., società cui l’ATO affida il Servizio Idrico Integrato per la Provincia di Brescia, pubblica su internet il progetto preliminare.
11. Finalmente, potendo studiare le carte del progetto si evince la finalità: non solo è un concetto assurdo concepire di pompare i reflui di un Bacino Imbrifero, il Garda, su per le colline ad una altitudine di circa 150 metri, ma è anche un progetto in malafede, perché la finalità non è di fare il bene del Garda, ma è invece quella di riuscire a trasferire una enorme quantità di acqua dal Garda al Chiese per soddisfare interessi diversi dagli aspetti della depurazione, e nel contempo per creare ovviamente anche un immenso affare, dato dai costi abnormi del progetto, preventivati inizialmente in 230 milioni di euro, oltre ai costi delle gestione, circa 9 milioni di euro annui solo per la bolletta elettrica.
12. Costi, tutti, che verrebbero caricati agli utenti ovvero spalmati perennemente sulle Bollette dell’intera provincia, perché il Servizio Idrico Integrato è unico.
13. E da quando abbiamo capito la finalità dell’assurdo progetto abbiamo capito anche qual è l’entità che dietro le quinte lo ha ideato e sta cercando di imporlo.
14. Dietro le quinte c’è il comparto agricolo della alta e media pianura orientale lombarda ovvero le loro economicamente potenti organizzazioni di rappresentanza che condizionano la politica regionale e provinciale, e in tal modo cercano di mantenere questo status quo agricolo che depaupera la risorsa primaria anche a costo di fare danni ai fiumi e ai laghi.
15. Questo è l’interesse che ha mosso la volontà di ideare l’assurdo, dispendioso e dannoso progetto di portare nel fiume Chiese la depurazione dei Comuni bresciani del lago di Garda.
16. Il fiume Chiese e il suo lago D’Idro, che del fiume ne è per natura un rilassamento morfologico, da circa 1 secolo sono sfruttati in modo abnorme ai fini produttivi; lunghi tratti del corso d’acqua, nella parte centrale e nella parte finale dell’asta del Chiese, vengono addirittura prosciugati ogni anno durante le 9-10 settimane della stagione irrigua, mediante dei canali artificiali che portano la risorsa, l’acqua, il bene demaniale più eminente, a disposizione delle immense campagne dove vengono seminate colture idrovore come il Mais da trinciato, che in molte zone viene addirittura seminato 3 volte in 9 settimane.
17. Questa attività agricola viene da loro raccontata come una attività benefica per quei territori della pianura, ma in realtà nasconde enormi interessi speculativi, dall’agricoltura intensiva che snerva la campagna e depaupera la risorsa primaria causando danni ai fiumi e ai laghi, fino all’attività delle micro centraline che sono causa di alterazione capillare di corsi d’acqua.
18. Questa morbosa attività idrovora da 12 anni non riesce più ad avere a disposizione il lago D’Idro, il meraviglioso specchio d’acqua dalle caratteristiche uniche; lo hanno sfruttato devastandolo per 90 anni di prelievi abnormi che venivano attuati ogni anno nei 3 mesi da giugno ad agosto per fornire abnormi quantità di acqua a quell’agricoltura intensiva, causando un disastro ambientale incalcolabile di erosione delle rive e impoverimento della sua fauna ittica, fino a portarlo vicino alla morte biologica.
19. Dal 2007, grazie alle battaglie del movimento popolare, il lago D’Idro ha riscattato la sua naturalità, ed oggi viene mantenuto con una escursione ecosostenibile simile al naturale ovvero non oltre 1,3 metri verticali.
20. Questo ha messo in crisi tutto quel sistema irriguo secolarizzato, ed ecco che a un certo punto, pur di mantenere lo status quo molto redditizio, qualcuno sviluppa l’idea pazza di trasferire nel Chiese la depurazione della sponda bresciana del Garda.
21. Ed allora, dinanzi a questo gravissimo pericolo, enorme pericolo ambientale che potrebbe causare danni incalcolabili all’ecosistema del Chiese, ma anche del Garda stesso, trasferendo enormi quantità di acqua dal bacino del Garda al bacino del Chiese, oltre ai danni che verrebbero causati alle due comunità dove vorrebbero realizzare i mega impianti, dato l’impatto mostruoso che determinerebbero, causando danni di riflesso all’intera asta del fiume, quindi dinanzi a questa assurda e gravissima ipotesi le nostre varie formazioni sociali sensibili alle tematiche della salvaguardia dell’ambiente del Bacino del Chiese e del suo lago D’Idro hanno indetto una prima grande MANIFESTAZIONE PUBBLICA che avrà luogo domenica 12 gennaio 2020 alle ore 14:00 con due Cortei: uno da Gavardo-piazzale del Supermercato Family in Via Falcone, e l’altro da Prevalle-piazzale del Municipio in Via Morani, Cortei che confluiranno nell’area dove l’assurdo progetto vorrebbe realizzare il mega impianto a Gavardo.
22. Questa prima MANIFESTAZIONE UNITARIA specificatamente di opposizione ad ogni ipotesi di scaricare nel Chiese la depurazione del Garda è una parte dell’intesa attività di opposizione che si sta realizzando.
23. Hanno avuto luogo finora 7 pubbliche assemblee informative zonali, organizzate dal TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI CHE AMANO IL CHIESE E IL SUO LAGO, con le quali sono state illustrate le ragioni di opposizione a questo progetto di Acque Bresciane.
24. Si sta preparando una azione legale molto incisiva, qualora il progetto non venisse arrestato.
25. A questa MANIFESTAZIONE abbiamo invitato il PREFETTO ad essere presente sull’area dove confluiranno i due Cortei, affinché veda la protesta e senta direttamente le ragioni della grande opposizione ad ogni ipotesi di far divenire il Chiese lo scarico fognario del Garda.
26. A questa MANIFESTAZIONE sono stati invitati tutti i SINDACI dei 30 COMUNI DELL’ASTA DEL CHIESE E DEL SUO LAGO D’IDRO, dalla sorgente alla foce, perché il Chiese è un grande corpo idrico che bagna 2 regioni, 3 Province e 30 Comuni, e tutti ne verrebbero danneggiati.
27. A questa MANIFESTAZIONE non possono mancare i cittadini dei 30 Comuni dell’asta del Chiese, e non possono mancare i cittadini gardesani che comprendono che questo progetto NON E’ STATO CONCEPITO PER IL BENE DEL GARDA, ma anzi al contrario causerà dei danni all’ecosistema gardesano.
Distintamente. Il Portavoce.
(Gianluca Bordiga)