Proseguono le iniziative in memoria. 29 gennaio 1945. Gli alleati sganciano su Gavardo una serie di bombe con l’obiettivo di distruggere il ponte sul fiume Chiese. Vogliono impedire il passaggio dei tedeschi, la loro fuga, ma sbagliano e invece di distruggere il ponte le bombe cadono sulle case: i danni sono ingenti ma soprattutto vi sono 52 morti. La comunità gavardese è fortemente segnata e questa data diviene uno spartiacque nella storia del secolo scorso del paese valsabbino.

Come ogni anno l’Amministrazione comunale invita la cittadinanza alla S. Messa di suffragio per le vittime che si terrà presso la Chiesa parrocchiale alle ore 20 del 29 gennaio a cui seguirà la commemorazione civile in piazza De’ Medici, seguità la commemorazione civile quest'anno affidata a Massimo Tedeschi. Diverse le inziative per questi giorni dopo quelle già presentate.

Lunedì 27 gennaio Andrea Pasini e Nicola Ghidinelli racconteranno “La storia a portata di mano. Per ricostruire il nucleo storico di Gavardo”, come era prima del bombardamento e come è cambiato, presso l’auditorium “C. Zane” alle ore 20,30. Con la partecipazione di Ivana Passamani, professore associato di Disegno presso l’Università degli Studi di Brescia e di Stefano Fasolini cultore della materia sempre presso l’Università degli Studi di Brescia. A moderare la serata sarà la professoressa Emilia Nicoli, storica del territorio.

Martedì 28 gennaio presso l’auditorium “C. Zane” alle ore 20,30, Marcello Zane, giornalista, scrittore ed editore presenterà il suo nuovo libro “L’incursione aerea su Gavardo”.  A moderare la serata sarà Carlo Alberto Romano, professore associato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia; lettori  saranno Andrea Giustacchini e Chiara Bertuetti.

"Numerose occasioni di incontro, quindi, che hanno l’obiettivo di ricordare il momento del bombardamento ma anche come si è svolta la ricostruzione del paese e di riportare alla memoria come era Gavardo, come è stato ripensato e come si può pensare nel tempo. Perché il bombardamento possa essere non solo rievocazione storica ma, attraverso di essa, conoscenza della comunità gavardese e del pensiero che l’ha accompagnata nel tempo con uno sguardo al futuro", ha sottolineato l'assessore alla cultura Ombretta Scalmana.