Questo il sentito ricordo di Manuel Bacchetti sindaco di Pertica Bassa.

Non è mia consuetudine postare commenti personali nei "social", ma per un mio concittadino, che ieri abbiamo salutato per l'ultima volta nel cimitero di Levrange, penso sia doveroso.



Giacomo, per tutti noi Giacomino, nonostante fosse grande e grosso, non era “Social”, ma “Sociale”alla vecchia maniera, un esempio, per me e per la Comunità che rappresento.

Da quando lo conosco, ancor prima di essere eletto Sindaco, l’ho visto come una persona disponibile, pronta ad offrire se stesso, la sua manualità per gli altri e la mia opinione si è rafforzata in questi mandati Amministrativi.

Ho di lui il vivo ricordo di ogni volta che lo incontravo o sentivo per telefono, in cui con la sua pacatezza e sottile risata mi chiedeva: “Sindec, scomete che ghet vergot da fam fa!”, ed era spesso così, ci si rivolgeva a lui sicuri che non avrebbe detto di no, e che avrebbe portato a termine il lavoro con passione e dedizione, ma ero sempre sicuro che lui aspettava quell'invito a fare, perché era nella sua indole, offrire il suo tempo a favore degli altri, a prescindere che fosse il vicino di casa, la Parrocchia, o, il Comune, a beneficio del prossimo in genere.

E questo di lui mi piaceva tanto!

Lo ricordo nella scorsa estate durante i lavori di manutenzione della nostra Scuola dell’Infanzia, in cui non è mancato il suo apporto, ci ha aiutato a dipingere le pareti, e nonostante non avesse una grande manualità nel farlo e la vista non lo aiutava, ha contribuito al risultato finale anche lui, e gioito con noi al termine.
Non dimenticherò la sua umiltà nel chiedere, era questo periodo dell’anno 2019, quando durante i lavori di asfaltatura della frazione di Levrange mi chiese se era possibile asfaltare anche la strada pubblica che conduce a casa sua, ma con una premessa, parte della spesa l’avrebbe sostenuta lui perché alla fine la strada la utilizzava prevalentemente lui e la moglie. E così è stato, metà spesa il Comune e metà lui, non so a quanti Sindaci sia capitato.

E questo di lui mi piaceva tanto!

E la sua voce? Con i cantori della Stella o in Chiesa era una guida ed un segno della sua presenza, come il suo sguardo, spesso capita che il nostro sguardo si perda, ma con lui era diverso, lui ti cercava, un occhiolino, un mezzo sorriso ed una “pacca sulla spalla” prima di salutarti, anche questo era Giacomino.

E questo di lui mi piaceva tanto!

Non verrà dimenticata, la sua laboriosità nello scolpire il legno e donare la sua arte, lo testimoniano le sue opere collocate nel nostro territorio, ma non solo, sparse anche nel resto della Valle o finite addirittura da Papa Francesco, come il calice di cui andava molto fiero. Ma non solo, anche le sculture offerte agli atleti che primeggiavano nelle competizioni sportive organizzate nel territorio, ai lavoretti con i bambini delle nostre Scuole e del Centro Estivo, o la sua opera scolpita e rimasta in Francia, dai nostri gemelli di Saint Andrè de Chalencon, che è e resterà il simbolo di unione ed amicizia tra due popoli, una stretta di mano, la sua, da uomo vero e leale.

E questo di lui mi piaceva tanto!

Una persona che sapeva trasmetterti tranquillità solo con la fortuna di incontrarlo, ma che non era mai solo, un tutt’uno con la sua compagna di vita da oltre 40 anni, che per me erano una cosa sola, Giacomino e Dolores.

Sempre uniti, complici, identici nel mettersi a disposizione della comunità, anteponendo sempre l’essere d’aiuto.

Il tuo destino si è compiuto così lasciandoci una grande mancanza. Questo mi fa riflettere sul fatto che ormai la nostra quotidianità corre talmente in modo frenetico che mai ci poniamo il problema del nostro compito in questa vita e che questa non è infinita. Sicuramente Giacomino ha lasciato in noi un ottimo esempio da seguire, grazie alla sua disponibilità e altruismo, un sorriso e una voce da ricordare, nonché un cuore ricco di gioia.

Un pensiero va a Dolores, la moglie, che in questo momento sta attraversando un grande dolore da sola e che ieri mattina ha avuto la forza di ringraziare noi, la nostra Comunità, per averli accolti ed avergli permesso di essere utili durante la loro vita.

No, non credo dimenticherò mai Giacomino e nemmeno Dolores ogni volta che potrò essergli d’aiuto, perché questi sono gli esempi, semplici ed autentici, che voglio offrire ai miei figli ed ai miei cittadini.

Grazie Giacomino, Grazie Dolores, di avermi permesso di conoscervi.

Il Vostro Sindaco.