Come illustrato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione “La Memoria” in un incontro avvenuto ieri sera, l’11 novembre, con le rappresentanze dell’Amministrazione comunale di Gavardo (oltre al Sindaco, l’Architetto Davide Comaglio, la Giunta ed i capigruppo di maggioranza e minoranza), in un anno così travagliato, anche i conti hanno avuto un grosso peso nel lavoro di riorganizzazione amministrativa e gestionale della casa di riposo intrapreso dal nuovo C.d.A., entrato in carica il 23 agosto 2019 su nomina del Sindaco del Comune di Gavardo. Ecco il comunicato stampa.
Da subito i nuovi amministratori (la Presidente, Prof.ssa Manuela Maioli, il Vicepresidente, Prof. Giacomo Comincioli, i consiglieri Fabrizio Mora, Nadir Loro ed Emanuele Cappa), scegliendo di rinunciare ai compensi previsti da Statuto, constatate alcune criticità rilevate, si sono concentrati sulla definizione dei ruoli chiave nella gestione dei servizi erogati dalla RSA, giungendo a selezionare a fine marzo 2020, mediante bando pubblico, il nuovo Direttore, Dott. Giorgio Landi, professionista con una lunghissima esperienza direttiva nel settore delle RSA. Ciò ha consentito, in sinergia con il CdA, di colmare diverse lacune gestionali apparse quali evidenti freni alla buona organizzazione del personale e dei servizi.
La presa in carico del bilancio 2019 ha da subito messo alla luce alcune incongruenze di natura tecnica, oltre che amministrativa.
Il bilancio, infatti, chiude l’esercizio 2019 con una perdita di -659.808 €, mentre il bilancio 2018 aveva chiuso con un segno negativo di -105.570 €. Tale incremento delle perdite è da imputarsi alla “gestione straordinaria” che ha implicato l’iscrizione a bilancio di 2 considerevoli svalutazioni. Alcune poste di bilancio, negli ultimi esercizi erano state iscritte o conservate come voci di attivo, quando oggettivamente e più opportunamente, si sarebbero dovute escludere dall’attivo o svalutare nei valori, scelte che, ovviamente, non avrebbe potuto fare nemmeno l’allora CdA “pro tempore”, nominato dal Commissario straordinario del Comune di Gavardo, la Dott.ssa Anna Pavone, in seguito alla revoca del C.d.A. precedente, dato il proprio insediamento solo a dicembre 2018. Scelte, quindi, che gli due ultimi CdA hanno ereditato dalla penultima gestione. Prendendo atto delle due voci estremamente impattanti sul dato finale negativo del bilancio approvato per il 2019, il C.d.A. in carica, in discontinuità con scelte precendenti, ha voluto condurre un’operazione di esatta chiarezza sullo stato economico dei conti della fondazione, una sorta di “punto e a capo”.
L’argomento è complesso. Sul portale web della fondazione è stata pubblicata anche una video presentazione animata oltre ai documenti di bilancio. Cerchiamo, tuttavia, di illustrare brevemente le scelte pertinenti le scelte più impattanti:
- La 1° svalutazione dell’importo di -353.408 € è relativa alle “consistenti” spese relative alla progettazione degli ipotizzati (tra il 2015 e il 2018) interventi di ampliamento e ristrutturazione, non sostenuti da un sufficiente e analitico business plan. L’attuale CdA, preso atto della prudenziale e cautelativa sospensione della realizzazione di tale progetto, deliberata dal precedente C.d.A., in ordine a questa cifra, ha ritenuto, di procedere all’integrale svalutazione della posta di bilancio. L’iter approvativo del progetto, già oggetto di molte e aspre discussioni, si era fermato nel 2018 con la mancata approvazione del Piano integrato in Consiglio comunale. L’attuale C.d.A., in fase di approvazione del Bilancio 2019, nel rispetto della normativa, non essendo tale progetto autorizzato e realizzabile a breve o nell’immediato, non poteva ulteriormente mantenerlo a patrimonio. Va detto, in ogni caso, che tale decisione non pregiudica eventuali successivi utilizzi del progetto o di parte dello stesso, il cui costo era stato totalmente saldato dai precedenti consigli di amministrazione.
- La 2° svalutazione dell’importo di -146.132 € è da imputarsi alle perdite costanti di valore del titolo relativo alla sottoscrizione (avvenuta nel maggio 2015) dello strumento finanziario denominato «Fondi Azimut». Nell’attivo dello stato patrimoniale risultava iscritta la voce «Obbligazioni ed altri titoli» per un importo di 1.750.000 € (Fondi Azimut). L’attuale CdA ha deciso di adeguare tale cifra - che precedentemente era sempre stata riportata tale e quale anche a seguito di perdite e distribuzione dei dividendi sui vari esercizi del Fondo – imputando a Bilancio l’esatto valore del titolo al 31/12/2019, in modo chiaro, per ogni futura valorizzazione, con un risultato di controvalore al 31/12/2019 sceso a 1.603.368 €.
Proseguendo con l’analisi del conto economico, si registrano ricavi per 3.108.226 € (con un incremento del 6% rispetto al 2018). Costi e spese si attestano sui 3.171.570 € con un incremento determinato dai costi per il personale. Il valore quantitativo e qualitativo dei servizi erogati si è elevato con l’assorbimento dei servizi di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) con accreditamento dell’ATS Brescia.
Sotto il profilo economico, alla luce dei dati di bilancio 2019, la perdita è nell’ordine del 4% sul patrimonio netto. Sotto l’aspetto finanziario, invece, la disponibilità di mezzi permette alla fondazione nel breve periodo di non risentire della perdita economica.
In conclusione va sottolineato, rispetto all’andamento degli ultimi 10 anni di esercizi, quanto, ad esempio, il margine operativo al netto delle imposte, abbia sempre riportato segni negativi – perdite, tuttavia, non evidenziate nei bilanci precedenti al 2018 anche grazie agli utili maturati per l’incasso di quanto fruttato negli investimenti finanziari.
Ora la mission primaria per il CdA è, innanzitutto, l’azione di ristrutturazione e riqualificazione dell’operatività aziendale, la salvaguardia dei conti, prevedendo in tal senso il raggiungimento del break-even point nel 2021. Ma, al contempo, anche valutare la sostenibilità economico-finanziaria di un intervento di adeguamento strutturale e sull’impiantistica dell’edificio, ormai non più differibile. Valutazione non semplice. Soprattutto considerate le difficoltà e criticità che l’amministrazione e la direzione della casa di riposo si è trovata ad affrontare quest’anno, causa le due terribili “ondate” pandemiche, ma sul 2020 il CdA si impegna a riferire con specifico comunicato a fine anno. Il C.d.A. ritiene che la necessità di ristrutturare ed eventualmente ampliare la struttura debba essere compatibile con le risorse finanziarie oltre che straordinarie disponibili, affinchè si valuti la realizzazione di un progetto realmente utile e rispondente alle esigenze della comunità gavardese/territoriale, tenuto conto delle proiezioni future di ingresso degli ospiti e del’’attuale quadro normativo regionale, in continua trasformazione anche a causa delle molte riflessioni post-Covid in ambito delle politiche socio-sanitarie.