In questi giorni undici giovani tra i 19 e i 26 anni si sono resi protagonisti di un gesto singolare di alto valore civico: hanno firmato un patto di collaborazione con il Comune, rappresentato dall’assessore ai Lavori pubblici Luca Gazzola, garantendo il proprio impegno a custodire, curare, e in futuro anche riprogettare, un’area verde del paese.
Quando un gruppo di giovani decide di investire del tempo per migliorare il proprio paese, non si può non dare risalto alla notizia. Enrico Pernetta, capofila dell’iniziativa, racconta di alcuni amici cresciuti giocando a basket nel parco Divisione Acqui, più noto come parco del tennis, in una delle zone centrali del paese. Il punto di ritrovo negli anni è rimasto un riferimento affettivo, al punto da vivere con rabbia la mancanza di cure e di progettazione per riqualificarlo come meriterebbe. Le lamentele sui social, tuttavia, erano sterili: serviva un cambio di marcia. «Mantenerlo curato – aggiunge Luigi Alberti – controllare le infrastrutture e la pulizia ci è sembrata una buona idea, ma da soli non avremmo potuto, perciò siamo contenti delle conferme positive da parte dell’amministrazione comunale».
«Dalla polemica alla politica». Così sintetizza icasticamente l’assessore Gazzola, lodando lo spirito di iniziativa del gruppo, che di fronte a un problema si è dato da fare attivamente per trovare soluzioni. Ribattezzandosi T081 (T per tennis, più le cifre finali del c.a.p. bedizzolese), i giovani sono diventati interlocutori affidabili delle istituzioni e, garantiti dall’associazione Legami Leali, sono giunti alla firma del patto. A loro sarà anche affidata la progettazione per il futuro dell’area verde, sulla quale i T081 stanno già lavorando con il geometra Stefano Cherubini e che vede come punto di forza una piastra polivalente, in un contesto allineato con la mentalità della street art. Oltre alla manutenzione, i ragazzi si impegneranno a sensibilizzare la cittadinanza e non mancheranno di organizzare eventi sportivi, con l’intento dichiarato di prevenire atti di vandalismo attraverso una partecipazione condivisa.
La forte manifestazione di interesse è uno degli aspetti più nuovi e lodevoli, se si tiene conto dell’età dei protagonisti. Michele Crescini, di Legami Leali, precisa che l’associazione ha facilitato la stipula di nove patti in quattro comuni, ma quello di Bedizzole è la migliore riuscita del principio di sussidiarietà, in una dinamica di coprogettazione. Rossana Damiani di Garda Sociale, ente capofila dei patti di collaborazione, sottolinea a sua volta l’esempio virtuoso di cittadinanza attiva, con la creazione di un modello valido per i prossimi anni ed esportabile in altri comuni. «Gestendo realtà materiali – ha concluso – si curano anche le relazioni». In effetti, sottolinea ancora Gazzola, questi giovani si sono messi intorno a un tavolo in periodo di chiusura e hanno cominciato a pensare al dopo, affinché altri bambini e ragazzi abbiano le loro stesse opportunità.
Al momento sono tre le linee di intervento previste: risorse proprie del Comune, un bando regionale e finanziamenti esterni con possibilità di sponsorizzazioni. Il patto ha durata di un anno, rinnovabile: un anno per lasciare un segno concreto nei luoghi della quotidianità, con la speranza che sia solo l’inizio.
Giovanna Gamba