Il turismo del Garda bresciano rischia un'altra botta da mezzo miliardo di euro: a tanto ammontano le perdite (stimate) per l'anno 2020, quando le presenze di fatto si sono dimezzate per la pandemia (da 8 a 4 milioni), circostanza che potrebbe ripetersi, forse in peggio, anche nel 2021. Vista la situazione sanitaria, in Italia e in Europa, è difficile infatti che la stagione possa ripartire prima di maggio: anche per l'anno in corso, dunque, si prevede fino al 50% in meno di turisti rispetto al pre-Covid. Di questo e, più in generale, dei problemi del settore vacanze si è parlato nella conferenza stampa a cui hanno partecipato Eliseo Capretti (membro del Consiglio Nazionale di FIAVET e titolare della Ocean Viaggi - agenzia aperta nel lontano 1976, attualmente operante con 9 sedi - di cui 8 in provincia di Brescia - con una trentina di dipendenti), Marco Polettini, Presidente di VisitBrescia-Bresciatourism e degli albergatori di Desenzano e Giovanna Prandini, della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda. «L'ottimismo in questo momento è del tutto fuori luogo - ammette Marco Polettini - perché ad oggi gli investimenti stanno a zero, non esiste un piano o una visione d'insieme: il rischio concreto è che ci sia una battaglia dei prezzi al ribasso. Con queste premesse, è lecito chiedersi se saremo ancora in grado di accogliere come si deve i turisti stranieri conquistati negli anni». Sul Garda il dato storico dice che oltre l'81% delle presenze e oltre il 68% degli arrivi sono dall'estero: la Germania da sola vale il 48% del totale degli arrivi e il 54% del totale di presenze straniere. Un'altra stagione a metà, continua Polettini, potrebbe portare alla chiusura definitiva di un'azienda su tre del comparto: andrebbe ancora peggio alle agenzie di viaggio, che rischiano di essere decimate. Solo a Desenzano si contano 42 alberghi, per un totale di oltre un migliaio di posti di lavoro, ma oggi sono solo due le strutture aperte: sulle tre sponde del Garda sono oltre un migliaio le strutture ricettive, ma quante riapriranno in primavera? «Non possiamo permetterci un'altra crisi - commenta Eliseo Capretti - perché il turismo e il suo indotto valgono il 50% del PIL del Basso Garda, da Peschiera a Salò, e fino al 70% nell'Alto Garda e in Veneto. Per questo abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni». Nel libro dei sogni ci sono le terme a Desenzano ma pure una «Transgardesana» su rotaia. A indicare una strada per il futuro l’intervento di Giovanna Prandini: «Prima di tutto dobbiamo risolvere i nostri problemi: la mancanza di una rete tra settori (produttori, musei, ristoranti, strutture ricettive, Comuni), la poca flessibilità degli orari dell'accoglienza, i problemi di comunicazione con gli ospiti, a partire dalla basilare conoscenza delle lingue. Si deve ripartire dalle basi, per ricostruire il futuro del turismo».
Focus sul mondo delle Agenzie di Viaggio in tempo di Covid-19
In tutta la provincia di Brescia circa il 60% delle agenzie di viaggio - 150 su 247 - ha già chiuso i battenti nel 2020. Sul Garda, entro il 2022, ne potrebbero rimanere attive soltanto due o tre delle trenta ad oggi ancora aperte. Parola di Eliseo Capretti, membro del Consiglio Nazionale di FIAVET e titolare della Ocean Viaggi - agenzia aperta nel lontano 1976, attualmente operante con 9 sedi (di cui 8 in provincia di Brescia), con una trentina di dipendenti. «La nostra non è più solo una richiesta d'aiuto, ma un vero urlo - ha riferito Capretti nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Desenzano del Garda, presso l'Hotel Piccola Vela - e lo abbiamo scritto nero su bianco nella lettera inviata in queste settimane a politici, sindaci, sindacati, organizzazioni di categoria, Provincia e Regione. Nell'epoca pre-Covid, Ocean Viaggi aveva un giro d'affari da 10 milioni di euro: lo scorso anno siamo crollati a 1 milione e mezzo». Nel 2021 le premesse non sono delle migliori: «Le agenzie di viaggio - sostiene Capretti - movimentano il 70% dei flussi turistici: spostiamo gente in Italia e dall'estero. Ma in questo momento non esiste più il viaggio per vacanza, c'è solo quello per lavoro o necessità: sappiamo già che sarà durissima, perché nel 2020 c'è stato un crollo dell'80% dei voli aerei, e la previsione di quest'anno è già di un 60% di voli e un 50% di viaggiatori in meno rispetto al 2019». Quali proposte pratiche si possono dare ai clienti? «Ai turisti diciamo di stare attenti ai furbi: è necessario rivolgersi a professionisti di provata esperienza, certificati. Sarebbe opportuno da parte degli enti competenti un vero e proprio censimento delle agenzi operanti, per sapere quali hanno ancora la licenza, quali hanno rinnovato le polizze assicurative a tutela dei clienti». E come organizzare una vacanza nei prossimi mesi? «Se il turista cerca sicurezza, dobbiamo essere in grado di promuovere corridoi con passaporto sanitario, tampone o vaccino, come già avviene all'estero». Con la Brexit si propone un ulteriore questione: l'inedito problema dei turisti britannici (sul Garda rappresentano il 6,1% del totale delle presenze) «Per viaggiare in Italia ora hanno bisogno del passaporto - ha spiegato durante la conferenza stampa il rappresentante di Fiavet Verona Fausto Baldin - ma non tutti ce l'hanno o lo faranno. Per questo auspichiamo un accordo tra governi, come già fatto tra Spagna e Regno Unito».