L’opportunità offerta dall’associazione di Agnosine è di quelle da cogliere al volo per dedicarsi ai bisogni degli altri, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando. La presentazione dell’iniziativa si svolgerà il 9 marzo alle 20:30 presso la sede di Pronto Emergenza, in località Fondi di Agnosine.
Tutti conoscono Pronto Emergenza, l’associazione di volontariato che opera in Valsabbia ma recentemente ha attraversato i confini provinciali: nei mesi peggiori della pandemia ha infatti messo a disposizione il tempo e le energie dei propri operatori per prestare servizio prima presso gli Spedali Civili di Brescia e poi anche a Bergamo, Milano e in altre zone particolarmente colpite.
All’inizio del nuovo anno l’associazione chiama a raccolta tutti coloro che hanno sensibilità e interesse per questo particolare tipo di volontariato, investendo nella formazione delle nuove leve per il futuro. La serata di presentazione del percorso formativo è rivolta a tutti e non costituisce un impegno di iscrizione, quanto piuttosto un’opportunità per conoscere più da vicino l’associazione, eventualmente anche esprimendo particolari esigenze che i formatori si impegnano ad accogliere.
Il corso sarà affidato ad ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Lombardia, cui i volontari si affidano da anni sia per la fase di progettazione che per la realizzazione. «Nei loro confronti – precisa Cristian Ragnoli, responsabile della formazione – proviamo molta riconoscenza e le loro competenze sono per noi preziose. Tra l’altro ci riconosciamo nei loro ideali, ci rappresentano pienamente».
Il calendario prevede due serate alla settimana, modulando tra incontri teorici, probabilmente svolti a distanza, e altri di formazione pratica, ovviamente nella massima sicurezza con il pieno rispetto della normativa anti-covid.
Una prima parte delle lezioni (42 ore) si concluderà a maggio 2021 con una prova teorico-pratica per conseguire la qualifica di addetto ai trasporti sanitari, con l’abilitazione all’uso del defibrillatore nella rianimazione cardio polmonare precoce. Gli addetti ai trasporti semplici, cioè non in emergenza, sono fondamentali sul territorio e garantiscono la quotidianità ai servizi dell’associazione, provvedendo a trasportare dializzati o pazienti che devono affrontare visite, esami specialistici, dimissioni o trasferimenti.
Chi volesse poi conseguire la certificazione regionale come soccorritore esecutore, continuerà con altre 78 ore per poi affrontare una prova conclusiva teorico-pratica; questa comprenderà la rianimazione cardiopolmonare precoce con uso di defibrillatore e uno scenario tecnico-pratico.
I volontari sottolineano che la preparazione all’uso del defibrillatore dovrebbe costituire sempre più un dovere civico richiesto a ogni cittadino, con l’obiettivo di una società cardioprotetta a tutti gli effetti.
«Invitiamo tutti – conclude Ragnoli – a prendere in considerazione questa opportunità per poter svolgere un servizio di cui il territorio ha sempre bisogno. Aiutando gli altri, tra l’altro, si arricchisce prima di tutto se stessi e la propria vita, come sperimentano ogni giorno gli operatori che hanno scelto di dedicare il proprio tempo libero al soccorso».
Giovanna Gamba