Un incontro per ricordare, a un anno dalla morte, Piero Simoni. L’iniziativa si terrà SABATO 5 MARZO alle 16.30 a Gavardo, nella sala Bruni Conter del Museo Archeologico della Valle Sabbia.
Simoni era per tutti “il maestro”: e “Caro maestro” è appunto il titolo con il quale il Mavs ha voluto, affettuosamente, connotare l’evento di cui è promotore.
Tante le testimonianze previste dal programma. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Gavardo Davide Comaglio e di Elena Ledda, presidente dell’Ateneo di Salò, interverranno i nipoti di Piero Simoni, Matteo e Stefano (“Un nonno speciale”); l’ex alunno Aldo Amici (“Maestro di vita per generazioni di ragazzi”); il giornalista Marcello Zane (“La scrittura come meraviglia e introspezione”); Carlo Pettini, presidente del Gruppo Grotte Gavardo (“Alle origini di una contagiosa passione”); il direttore del Mavs Marco Baioni (“La nascita di un museo”); Raffaella Poggiani Keller, già Soprintendente ai beni archeologici (“Un archeologo e il suo mondo”). Le conclusioni sono affidate al presidente della fondazione Piero Simoni, Marcello Zane. Conduce l’incontro Enrico Giustacchini, giornalista.
Simoni, nato a Vobarno nel 1920, si era trasferito presto a Gavardo, dove sarebbe rimasto per tutta la vita. Nel 1947 aveva avuto inizio la sua carriera di insegnante elementare, svoltasi in gran parte proprio nel paese d’adozione.
Al 1954 risale la fondazione del Gruppo Grotte: con alcuni amici appassionati come lui di paleontologia, Piero Simoni comincia a esplorare le cavità carsiche del circondario, attività che porterà di lì a poco alla clamorosa scoperta dello scheletro completo dell’Ursus spelaeus, l’orso delle caverne.
Sulle ali di questo e di altri importanti ritrovamenti, nel 1956 è possibile inaugurare a Gavardo un museo, di cui Simoni sarà a lungo conservatore, contribuendo in modo decisivo al crescente prestigio, anche internazionale, dell’istituzione. Qui verranno esposti, sotto la sua guida, reperti di eccezionale rilievo, dal corredo della tomba romana di Salò, alla celeberrima piroga preistorica del Lucone di Polpenazze, al vaso-borraccia, straordinario unicum del I-II secolo d.C.
Il museo, dapprima ospitato in una palazzina di via Molino, troverà poi adeguata sede nello storico edificio di piazza San Bernardino, dov’è tuttora, gestito dal 2016 dalla fondazione che, per volontà degli enti promotori, Comune di Gavardo e Comunità montana di Vallesabbia, è stata a lui intitolata.
Immensa l’attività di ricerca di Piero Simoni, sfociata in innumerevoli pubblicazioni su riviste specializzate e non. Tanti i riconoscimenti, dalla nomina a Ispettore onorario alle antichità, al “Premio della Brescianità” assegnatogli nel 2014. Si era dedicato anche alla letteratura, dando alle stampe due romanzi e un volume di racconti.
Per partecipare alla giornata di sabato 5 marzo è consigliata la prenotazione, che potrà effettuarsi telefonando al numero 0365.371474 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30), via mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure attraverso il sito del Mavs. L’accesso alla sala richiede il possesso del green pass rafforzato.