Il CdA di Banca Valsabbina ha approvato il progetto di bilancio 2021, da cui emerge un utile netto di 39,2 milioni di euro, pari a un +61%) rispetto all'anno precedente. Migliora ulteriormente la redditività aziendale e si consolidano i nuovi business.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina nei giorni scorsi ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2021, che evidenzia un utile netto di 39,2 milioni di euro, in aumento del 61% rispetto all’importante risultato dello scorso esercizio (€ 24,3 milioni), che già rappresentava il migliore nella storia della Banca.
In considerazione del positivo andamento aziendale, all’assemblea dei soci verrà pertanto proposta la distribuzione di un dividendo unitario in denaro di 0,50 euro per azione. Il rendimento (rapporto tra il dividendo in proposta ed il valore medio del prezzo dell’Azione Banca Valsabbina per il 2021) è pari quindi al 12%.
“I risultati - ha dichiarato il presidente Renato Barbieri - confermano l’efficacia del modello di business adottato, che ha permesso di continuare ad affrontare la complessità del quadro macroeconomico e sociale, sostenendo l’economia dei nostri territori e generando al contempo valore per gli stakeholder. Un particolare ringraziamento va quindi a tutto il personale per la continuità dell’opera prestata in una fase emergenziale che ha visto non solo risultati molto positivi, ma anche qualità del servizio alla clientela e continuo supporto al territorio, in coerenza con la “mission” della nostra Banca”.
“I numeri descrivono un altro anno importante nella storia della Banca, che prosegue con una solida crescita delle masse amministrate, con l’ulteriore riduzione dei crediti deteriorati e con il miglioramento delle performance reddituali ed economiche, come confermato dal brillante risultato di esercizio conseguito. Le dinamiche esposte confermano la capacità dell’Istituto di coniugare in modo efficace la propria “tradizionalità” con l’innovazione, al fine di distinguersi in un contesto in continua evoluzione, confermando la ricercata attitudine di stare sul mercato con profitto come intermediario indipendente” ha aggiunto Barbieri.
A fine esercizio la raccolta diretta si è attestata ad 4.834 milionidi euro, in aumento del 12,4% rispetto al 2020. Tale trend di crescita è da ricondursi sia all’efficacia delle politiche commerciali attuate dalla Banca, anche tramite la propria articolata rete di filiali, sia all’incertezza del contesto generale, che continua ad incidere sulla propensione al risparmio della clientela. Nel corso del corrente anno si intensificheranno gli sforzi finalizzati al trasferimento dei depositi non remunerati verso forme di investimento più profittevoli.
La raccolta indiretta si è attestata ad 2.645 milioni di euro, segnando una crescita del 23,3%. La positiva evoluzione di tali masse è dovuta al rafforzamento ed all’ulteriore specializzazione delle strutture dedicate alla gestione “qualificata” del risparmio (Private Banking e Banca-Assicurazione), nonché alla trasversalità dell’offerta di prodotti e servizi, anche orientati alla “sostenibilità”.
Sono stati infatti erogati circa 5.400 finanziamenti per un importo complessivo di 920 milioni di euro, di cui oltre 2.400 garantiti dal Fondo di Garanzia per un totale finanziato di € 457 milioni. La Banca ha messo inoltre a disposizione nuove forme e servizi di finanziamento nonché, in particolare, linee di credito dedicate e funzionali a finanziare gli interventi edilizi agevolati (“Superbonus” ed “altri bonus fiscali”).
A tale riguardo si precisa che è stato strutturato un efficace e controllato processo di compravendita di tali crediti (gestito tramite un apposito “Desk” interno), che ha supportato attivamente il percorso di riqualificazione energetica del territorio. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari a privati per oltre 184 milioni di euro, anche a valere sul relativo Fondo di Garanzia che ha agevolato l’accesso al credito degli “under 36”.
Prosegue inoltre il processo di razionalizzazione e rafforzamento della rete territoriale, composta da 70 filiali, comprendendo la nuova dipendenza di Parma. Al 31 Dicembre 2021 l’organico aziendale contava 752 dipendenti, in crescita rispetto ai 689 del 2020 ed in controtendenza rispetto alle evidenze di mercato.
L’Istituto prosegue infatti il processo di efficientamento dei propri presidi territoriali nonché dei servizi specialistici dedicati, al fine di poter garantire un’offerta sempre più a 360°, cogliendo altresì le opportunità che derivano dai progressi dell’innovazione tecnologica e dai trend di mercato.
“Ancorchè nell’ambito di un contesto particolarmente complesso, condizionato dalla pandemia nonché da uno scenario macroeconomico e geopolitico incerto ed in continuo mutamento - ha concluso Barbieri - i numeri e gli indicatori esposti evidenziano le positive performance della banca, che resta sempre al servizio delle famiglie e delle imprese".