Il Presidente Franco Gussalli Beretta ha scritto in uesti giorni ai ministri Orlando e Giorgetti in merito ad alcune proposte avanzate dal tessuto imprenditoriale bresciano in riferimento all’attuale situazione economica e geopolitica mondiale.

 

Il Presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, ha inviato in questi giorni una lettera ai ministri Andrea Orlando (Lavoro e Politiche Sociali) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico) toccando alcuni temi in particolare:

  • Intervento dell’Unità di crisi voluta dal Ministero dello Sviluppo Economico per monitorare e valutare i contraccolpi della crisi russo-ucraina sulle filiere e sui prezzi delle materie prime.
  • Intervento tempestivo a tutela del sistema industriale assumendo decisioni a sostegno della manifattura locale.
  • Limitare o bloccare l’uscita del rottame di ferro nazionale, in quanto materiale strategico comparabile all’energia e insostituibile per la produzione di acciaio (in decarbonizzazione).
  • Individuare modalità per importare ghisa, hbi, rottame, ferroleghe, antracite e altri materiali da Russia e Ucraina.
  • Richiesta di una formale apertura sulla causale per l’utilizzo degli ammortizzatori oggi disponibili, che consenta alle aziende di motivarne l’utilizzo a seguito degli effetti derivanti dalla crisi russo-ucraina.
  • Attivazione della Cassa Integrazione Ordinaria sul modello di quanto già avvenuto con il Covid-19, che consentirebbe di incidere sia su aspetti procedurali che sostanziali. A tale ammortizzatore dovrebbero poter accedere le imprese che non riescono a far fronte agli attuali costi legati agli aumenti energetici.
  • La nuova Cassa non dovrebbe essere assoggettata a contributo addizionale e non dovrebbe essere computata ai fini del raggiungimento dei limiti di utilizzo degli ammortizzatori sociali.
  • Per quelle aziende che hanno già iniziato a utilizzare strumenti ordinari (Cigo, CDS) dovrebbe essere previsto il passaggio automatico alla nuova cassa semplificata.
  • Intervento rafforzato per le aziende che dimostrino di lavorare con i mercati russi e che inevitabilmente necessiteranno di più tempo per riposizionarsi sui mercati: la proposta sono 12 mesi di Cigs, anch’essi esenti dal computo del limite complessivo di durata degli ammortizzatori sociali.

Oggi Brescia rappresenta la seconda realtà nazionale per saldo commerciale manifatturiero, con 8,1 miliardi di euro (8,3% del totale italiano); il valore aggiunto complessivo è pari a 38,7 mld (11,0% della Lombardia e 2,4% dell’Italia).

Allo stesso tempo, Brescia assicura l’85% della produzione di cuproleghe (ottone e bronzo) della produzione italiana e rappresenta il principale cluster italiano del mondo automotive per la fornitura di prima serie, con un fatturato aggregato stimato in 6,5 miliardi di euro e 250 imprese attive.